venerdì 30 settembre 2016
​Il ministro Poletti (nella foto): «Si conferma spostamento verso il lavoro dipendente permanente». A quattro anni dal diploma, però, otto diplomati italiani su dieci vivono ancora in famiglia. Inserimento più difficile per i laureati nei gruppi Letterario e Geo-biologico.
Disoccupazione stabile ad agosto, aumentano gli occupati
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Il tasso di disoccupazione di agosto è rimasto stabile, sia in Italia - all' 11,4% - che all'interno del blocco della valuta unica - al 10,1%. Le statistiche Istat evidenziano, inoltre, un ripiegamento del tasso di disoccupazione giovanile al 38,8% dal 39,2% di luglio, massimo da circa un anno. Nel complesso gli occupati - 22,768 milioni - sono aumentati dello 0,1% rispetto a luglio (+13.000) e dello 0,7% su base annua (+162.000). Nel mese di agosto il numero di inattivi, dopo l'aumento di luglio, è restato sostanzialmente invariato su base congiunturale, ma calato del 2,1% su anno (-296.000). Il tasso di inattività è stabile al 35,2%."Il mercato del lavoro registra, ad agosto, un leggero incremento determinato essenzialmente dalla crescita dei lavoratori dipendenti permanenti". Così il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, commenta i dati Istat e sottolinea che "dall'insediamento del governo Renzi, gli occupati sono+589mila: erano 22milioni e 179mila, oggi sono 22milioni e 768mila". Poletti evidenzia poi che "si conferma lo spostamento dell'occupazione verso il lavoro dipendente stabile: rispetto ad agosto 2015, infatti, i dipendenti permanenti aumentano di 253mila unità".A quattro anni dal diploma, però, otto diplomati italiani su dieci vivono ancora in famiglia. La stima dei laureati di I livello che hanno conseguito il titolo nel 2011 e che nel 2015 lavorano è pari al 72,8%; all'80,3% per i laureati di II livello a ciclo unico e all'84,5% per i laureati specialistici biennali di I Ilivello, valori stabili rispetto all'indagine sulla coorte dei laureati nel 2007. Lo rileva l'Istat nel report I percorsi di studio e di lavoro dei diplomati e laureati, un'indagine sul 2015 relativa ai diplomati e laureati del 2011.In questo periodo, rileva l'Istat, si riduce il gap di genere nelle quote di occupati: il divario è maggiore nel caso dei laureati di I Ilivello, più contenuto per quelli di I livello. Nel 2015, i livellipiù elevati di occupazione (superiori al 93%) si riscontrano tra i laureati di II livello nei gruppi Difesa e sicurezza, Medico e Ingegneria (99,4%, 96,5% e 93,9%).L'inserimento nel mercato del lavoro, continua l'Istituto, è più difficile per i laureati, sia di I che di II livello, nei gruppi Letterario (lavora il 61,7% dei laureati di I livello e il 73,4% di quelli di II livello) e Geo-biologico (58,6% dei laureati di I livelloe 76,5% di II livello). Critica è anche la situazione dei laureati di I livello nel gruppo Psicologico (54,4% di occupati) e dei laureati di II livello nel gruppo Giuridico (67,6%).
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