L'Irlanda ha vinto la sua battaglia sulle etichette anti-alcol. Su vino, birra e liquori potranno essere affisse avvertenze che mettono in guardia i consumatori dai rischi di un abuso di sostanza "il consumo di alcol provoca malattie del fegato" e "alcol e tumori mortali sono direttamente collegati" sul modello di quanto avviene già da decenni per il fumo.
La norma è stata notificata a giugno da Dublino a Bruxelles, che oggi, dopo un periodo di moratoria che è scaduto a fine dicembre, ha confermato che le autorità nazionali possono adottare la legge. Il via libera è arrivato nonostante i pareri contrari di Italia, Francia e Spagna e altri sei Stati Ue, che considerano la misura una barriera al mercato interno, e l'annuncio della stessa Commissione di iniziative comuni sull'etichettatura degli alcolici nell'ambito del piano per battere il cancro.
Per Dublino, il forte consumo di alcolici è una vera e propria emergenza sanitaria nazionale. Le etichette dovranno contenere: un avvertimento sui danni del consumo di alcol, un monito sul suo legame diretto con tumori mortali, la quantità di alcol in grammi (invece che in percentuale), le calorie, un pittogramma (uguale a quello già in uso) sui rischi per la gravidanza e infine un link a un sito web su alcol e salute.Nel piano per battere il cancro del 2021 la Commissione Ue ha annunciato proposte per ridurre il "consumo dannoso" di alcol, tra cui proprio l'etichettatura obbligatoria con elenco degli ingredienti, dichiarazione nutrizionale e avvertenze per la salute. Su quest'ultimo aspetto però nel febbraio 2022 l'Europarlamento si è spaccato, raggiungendo un faticoso compromesso dicendo sì a maggiori informazioni sulle bottiglie ma senza riferimenti ad avvertenze sanitarie. Il via libera alla norma irlandese crea tuttavia le premesse perché altri Paesi possano adottare un'etichetta del genere, come raccomandato anche dall'Oms.
La battaglia anti-alcol dell'Irlanda si gioca anche su un altro campo delicato: quello dei prezzi. All'inizio di gennaio il governo irlandese ha deciso di inserire un prezzo minimo per l'alcol, fissato a 7,40 euro nel caso del vino, per arginare il problema dell’alcolismo. Limitazioni necessarie soprattutto gli spiriti ad alta gradazione che nel Paese sono i più diffusi, soprattutto tra i giovani, e vengono venduti a prezzi bassi negli shop e nei supermercati.