sabato 8 giugno 2019
La società di Gi Group traccia un bilancio del 2018: più tempi indeterminati e molti autonomi
Otto persone su dieci ricollocate in poco più di sei mesi
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Otto persone su dieci hanno ritrovato lavoro in poco più di sei mesi, più di una su due con lavoro di tipo dipendente e c’è stata una crescita di tre punti percentuali circa per i contratti a tempo indeterminato per tutte le categorie. Un dirigente su quattro ha avviato attività microimprenditoriali, in aumento i quadri. Fondamentale per tutte le figure professionali è stato il networking (68%). Questi in sintesi i risultati Intoo, la società di Gi Group che si occupa di processi di sviluppo e transizione di carriera e che nel 2018 ha supportato in programmi di ricollocamento complessivamente 2.334 persone, quasi la metà (47%) nella fascia 40- 50 anni e suddivise tra 401 dirigenti, 465 quadri e 1.468 tra impiegati e operai. Si sono leggermente ridotti i tempi per raggiungere una nuova occupazione (6,3 mesi in media rispetto ai 6,5 del 2017), stabile la percentuale di successo di oltre l’85% e le pmi si confermano bacino prevalente di destinazione.

«Nel 2018 il mercato del lavoro è stato piuttosto ricettivo verso molte professionalità e la situazione generale abbastanza stabile ha anche favorito l’offerta di condizioni più interessanti di ingresso; abbiamo rilevato apertura anche da realtà più grandi e una maggior attenzione da parte delle aziende a lavorare sul fronte della formazione&sviluppo interno per l’upgrade di competenze più in linea con le sfide di business – commenta Cetti Galante, amministratore delegato di Intoo –. Alla luce della maggior incertezza con cui si prospetta il 2019, desideriamo tenere l’alta l’attenzione sulla necessità dell’aggiornamento costante delle competenze a tutte le età, come dovere sempre più individuale delle persone, e al tempo stesso incoraggiare i singoli a provare a chiedere alla propria realtà il supporto dell’outplacement, in caso di necessità. E’ fondamentale non trovarsi soli ed essere aiutati a ricominciare; i tempi di rientro e le percentuali di successo stabili nel tempo indicano quanto sia importante l’affiancamento di un servizio professionale per ripartire e che ciò che conta davvero è ridurre al minimo il tempo di inattività».

La ricollocazione come lavoro dipendente (a tempo determinato/indeterminato) è migliorata per i dirigenti (dal 53 al 56%), un po’ diminuita per quadri (dal 73 al 70%) e impiegati/operai (dall’82% all’81%) tuttavia per tutti sono aumentati i contratti a tempo indeterminato (dal 38 al 41% per i dirigenti, dal 40 al 43% per i quadri, dal 22 al 26% per impiegati/operai).

Il canale di ricollocazione di maggior successo per tutte le figure professionali è stato il networking (nel 68% dei casi, in crescita di cinque punti sul 2017 e con punte del 77% per i dirigenti) inteso come la capacità di gestire e attivare al meglio la propria rete di conoscenze al fine di acquisire informazioni e suggerimenti anche in modo informale sulle ricerche di personale che non vengono promosse tramite inserzioni. Grazie al supporto professionale le persone sono in grado di massimizzare l’attività di relazione e mappatura del mercato, allargando il proprio bacino di contatti e utilizzando in modo più corretto anche le società di ricerca e selezione e la propria autocandidatura, i canali utilizzati subito dopo il network. «Si può ritrovare occupazione o identificare una strada professionale alternativa autonoma riuscendo a fare un importante lavoro su se stessi, identificando le competenze distintive, integrandole e aggiornandole dove necessario per riproporsi nel modo più mirato, indipendentemente dal livello gerarchico – conclude Cetti Galante –. Considerando la quota preponderante di posizioni di lavoro aperte, ma “non visibili” nelle dinamiche odierne del mercato, per tutti e più specificatamente per le figure più alte, è sempre più cruciale, integrata al networking, la cura del proprio personal branding online con attività e interventi mirati sui propri ambiti di specializzazione, soprattutto su Linkedin. Coltivare e mantenere una propria visibilità individuale permette di lavorare con consapevolezza in ottica preventiva futura sui propri contatti, oltre ad avere più opportunità prima di tutto all’interno dell’azienda stessa».

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