giovedì 30 gennaio 2020
Un dato sostanzialmente in linea con il 2018 (537.160), registrato un aumento consistente dei trattamenti anticipati (+29,4%) a 196.857 unità
Nel 2019 sono 535.573 le nuove pensioni
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Nel 2019 l'Inps ha liquidato 535.573 nuove pensioni, un dato sostanzialmente in linea con il 2018 (537.160), ma ha registrato un aumento consistente dei trattamenti anticipati (+29,4%) a 196.857 unità anche grazie all'introduzione della cosiddetta "Quota 100" e all'aumento di cinque mesi per l'età di vecchiaia che dall'inizio dell'anno scorso è accessibile a 67 anni. Per le pensioni di vecchiaia nel complesso si registra un calo del 15,6% a 121.495, un numero molto inferiore alle uscite anticipate.

Il dato rilevato al 2 gennaio 2020 è provvisorio, poiché non considera le pensioni ancora in giacenza che hanno comunque decorrenza nel 2019. Oltre alle 121.495 pensioni di vecchiaia e alle 196.857 anticipate sono state liquidate 41.644 pensioni di invalidità (in calo del 18,14% sul 2018) e 175.577 pensioni ai superstiti (-8,02%). Per la vecchiaia l'importo medio è di 685 euro al mese (ma 1.113 tra i lavoratori dipendenti), per le anticipata è di 1.873 euro (ma è di 2.101 per i dipendenti). Per le invalidità l'importo medio è di 718 euro mentre è di 689 euro per i superstiti. L'importo medio totale tra tutte le gestioni e i diversi tipi di pensione è di 1.126 euro. Cala l'assegno medio delle anticipate (da 1.995 del 2018 a 1.873) probabilmente perché quest'anno grazie a "Quota 100" sono state erogate a fronte di un numero minore di anni di contributi. Le pensioni del Fondo lavoratori dipendenti sono nel complesso 298.773, stabili sul 2018, ma con un calo consistente delle uscite per vecchiaia (29,81%) e un aumento significativo di quelle anticipate rispetto ai 67 anni (+32,81%). In pratica quattro su cinque dei nuovi pensionati dipendenti sono usciti con un'età inferiore a quella di vecchiaia grazie all'introduzione della cosiddetta "Quota 100" (almeno 62 anni di età e 38 di contributi) e al mantenimento dei requisiti per l'anticipata basata solo sui contributi (42 anni e dieci mesi per gli uomini) oltre alla finestra di tre mesi. Per la vecchiaia il
calo delle pensioni è legato anche all'aumento di cinque mesi scattato nel 2019 legato all'aspettativa di vita (da 66 anni e sette mesi a 67 anni).

Per i coltivatori diretti le liquidazioni complessive di pensione sono state 31.689 mentre per gli artigiani sono state 75.891. Per i commercianti le pensioni liquidate sono state 64.991 con le anzianità (27.677) che sono quasi il doppio della vecchiaia mentre per i parasubordinati sono state 26.926, per la stragrande maggioranza vecchiaia dato che hanno cominciato a contribuire solo nel 1996. Gli assegni sociali sono stati 37.303, in aumento rispetto al 2018 quando aumentò l'età minima per ottenerlo.

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