sabato 14 novembre 2020
I soci di capitale sono oltre quota 56mila, il 18,6% è fondato da under 35, il 13,2% da donne
Crescono le start up innovative

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È on line la nuova edizione del report di monitoraggio trimestrale dedicato ai trend demografici e alle performance economiche delle start up innovative. Il rapporto, che presenta dati aggiornati al 30 settembre 2020, è frutto della collaborazione tra Mise (ministero dello Sviluppo economico) e Infocamere, con il supporto del sistema delle Camere di Commercio.Il rapporto offre una vasta panoramica sul mondo delle startup, a quasi otto anni dall’introduzione della policy dedicata (decreto legge 179/2012), e costituisce uno dei pilastri dell’esteso sistema di monitoraggio curato dal Mise.

Tra le principali informazioni contenute nel rapporto:

  1. Crescita della popolazione: le start up iscritte si assestano ormai stabilmente sopra quota 10mila. Al 30 settembre 2020 se ne contano 12.068, il 3,3% di tutte le società di capitali di recente costituzione.
  2. Distribuzione territoriale: la Lombardia ospita oltre un quarto di tutte le startup italiane (27,3%). La sola provincia di Milano, con 2.370, rappresenta il 19,6% della popolazione, più di qualsiasi altra regione: superano quota mille il Lazio con 1.385, rappresenta l’11,5%, (in gran parte localizzate a Roma, 1.245, 10,3% nazionale) e il Veneto, con 1.008, 8,4% del totale nazionale. Tuttavia, la regione con la maggiore densità di imprese innovative è il Trentino-Alto Adige, dove circa il 5,6% di tutte le società costituite negli ultimi 5 anni è una startup.
  3. Forza lavoro: i soci di capitale dell’azienda, rispetto al trimestre precedente, sono aumentati dell’5%, attestandosi a oltre quota 56mila. Elevata la rappresentazione di imprese fondate da under-35 (il 18,6% del totale), mentre risultano sottorappresentate le imprese femminili: 13,2%, contro un 21,6% registrato nel complesso delle società di capitali.
  4. Fatturato: le startup innovative sono soprattutto micro-imprese, vantando un valore della produzione medio di poco superiore a 201 mila euro. Ciò è anche dovuto al ricambio costante cui è soggetta questa popolazione: per definizione, le imprese “best-performer”, più consolidate per età e fatturato, tendono progressivamente a perdere lo status di startup innovativa.
  5. Investimenti e redditività: come fisiologico, le startup innovative mostrano un’incidenza più elevata della media di società in perdita (oltre il 52,6% contro il 30,8% complessivo). Tuttavia, le società in utile mostrano valori particolarmente positivi in termini di redditività (Roi, Roe) e valore aggiunto. Inoltre, le startup innovative presentano un tasso di immobilizzazioni – uno dei principali indicatori della propensione a investire delle aziende – di circa sette volte più elevato rispetto alle altre aziende comparabili.

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