lunedì 8 maggio 2023
Il colosso della componentistica annuncia una nuova e rivoluzionaria versione del controllo elettronico di stabilità e riorganizza il suo settore dedicato alla mobilità
Ingegneria automobilistica, nuovo Esp, software: Bosch guida avanti
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Semplificare l'elettronica delle automobili, lanciare una nuova versione dell'ESP (il sistema di controllo di stabilità delle vetture che 28 anni fa fu il capostipite dei tutti i moderni sistemi di sicurezza delle nostre vetture), gestire e poter modificare in maniera centralizzata tutte le funzialità di bordo attraverso i software. Sono solo alcuni dei progetti avviati da Bosch, il più grande produttore di componentistica per auto al mondo, che in questi giorni a Renningen, in Germania, ha fatto il punto sulle sue attività e i suoi programmi annunciando la riorganizzazione interna del settore mobilità, in costante ascesa dal punto di vista del fatturato e diventato ormai di importanza strategica per il Gruppo.

Durante la conferenza di bilancio, Stefan Hartung, Presidente del Consiglio di Amministrazione di Bosch, ha preso come esempio degli sviluppi dell'azienda i suoi sistemi di controllo elettronico della frenata. "Anche se il 2022 è stato un anno difficile - ha spiegato - abbiamo comunque visto questa parte della nostra attività crescere di oltre il 25 percento, che è stata significativamente più veloce del mercato. Il nuovo ESP 10 entrerà in produzione nelle prossime settimane. Si potrebbe pensare che sia semplicemente come al solito, con Bosch che guadagna quote di mercato e poi lancia una nuova generazione del suo "angelo custode" elettronico. Ma questa generazione è molto più di un semplice miglioramento dell'hardware. Il vero salto innovativo è nel software. Vehicle Dynamics Control 2.0 introduce un nuovo concetto di controllo che svolge un lavoro ancora più rapido e accurato di stabilizzazione dei veicoli. Può intervenire non solo sull'impianto frenante, ma anche sulla trasmissione elettrica e sul sistema sterzante elettrico. Ciò rappresenta un vantaggio tangibile in termini di sicurezza, con azioni correttive notevolmente inferiori e spazi di frenata più brevi. Ciò che è ancora più importante per il futuro del nostro settore è che il nuovo sistema di controllo non deve far parte dell'unità di controllo ESP, ma può essere integrato in alternativa nel computer centrale del veicolo. In futuro, infatti, sarà disponibile anche come pacchetto software autonomo. Farà parte di una soluzione software per la gestione del movimento del veicolo che coordina ogni aspetto del movimento dell'auto assumendo il controllo centralizzato di frenata, sterzo, gruppo propulsore e telaio".

Il business della mobilità. Partendo dal presupposto che oggi più che mai le innovazioni nel campo automotive vengono realizzate attraverso codici informatici dunque, Bosch risponde al nuovo trend dell'ingegneria automobilistica basata sul software con una riorganizzazione del proprio business relativo alle forniture per l'automotive: all'interno di Robert Bosch GmbH, Bosch Mobility sarà gestito come struttura organizzativa autonoma. L'obiettivo è quello di rispondere meglio e più velocemente alle richieste dei clienti nuovi e di quelli già esistenti grazie a tecnologie e soluzioni personalizzate gestite da un'unica fonte. Con ben 230.000 collaboratori in oltre 300 sedi in 66 Paesi nel mondo, Bosch Mobility sarà il più grande dei quattro settori di business di Bosch. "In futuro, il software non cambierà solo il modo in cui usiamo e viviamo le nostre auto, ma trasformerà anche il modo in cui vengono progettate", ha dichiarato Markus Heyn, membro del Consiglio di Amministrazione di Bosch e Presidente del board di Bosch Mobility, composto da cinque responsabili. Dal punto di vista organizzativo, a partire dal 1° gennaio 2024 alcune divisioni del settore di business saranno delineate diversamente, mentre a tutte saranno assegnate responsabilità anche a livello orizzontale e inter-divisionale. Con questa nuova struttura Bosch punta a generare un fatturato di oltre 80 miliardi di euro a livello mondiale entro il 2029 derivante dal solo business della mobilità.

La prima ondata di veicoli definiti dal software è attesa per la metà del decennio. Un elemento portante di questa crescita sarà il mercato delle soluzioni software per l'automotive. Spinto dalla tendenza verso i veicoli definiti dal software, entro il 2030 questo business raggiungerà probabilmente un volume ben superiore ai 200 miliardi di euro: il triplo rispetto al 2020. Attualmente la crescita di Bosch in questo ambito si attesta su valori a due cifre. L’intera industria automobilistica si sta concentrando sullo sviluppo del software, la cui quota nei costi di sviluppo arriverà a circa il 30% entro il 2030. In Bosch questa percentuale è già più alta. Più del 50% di tutti i collaboratori impegnati in ricerca e sviluppo per Bosch Mobility, infatti, sono ingegneri informatici. I veicoli definiti dal software offrono due importanti vantaggi. Il primo è la velocità di sviluppo: in futuro, per implementare nuove funzioni nei sistemi esistenti non serviranno anni, ma pochi giorni. Il secondo è la separazione dello sviluppo del software da quello dell'hardware, che consentirà di mantenere le auto come nuove più a lungo grazie agli aggiornamenti software. "Gli automobilisti di tutto il mondo vogliono poter integrare facilmente i loro veicoli nel loro mondo digitale" ha spiegato Heyn. "Dopotutto, siamo già abituati agli aggiornamenti costanti e all'aggiunta di nuove funzionalità nei nostri smartphone. Questo concetto verrà applicato anche alle auto." Bosch prevede che i veicoli definiti dal software saranno introdotti su vasta scala a partire dal 2025.

Bilancio in crescita. Nel 2022, Bosch ha superato i suoi obiettivi di business in un anno complesso. Il fornitore di tecnologia e servizi ha aumentato il fatturato totale, che ha raggiunto gli 88,2 miliardi di euro, a fronte dei 78,7 miliardi di euro dell'anno precedente. Si tratta di un aumento del 12%, pari a circa il 9,4% al netto degli effetti valutari. Attestandosi a 3,8 miliardi di euro, anche l’utile netto ante oneri finanziari e imposte (EBIT) è superiore rispetto al dato dell'anno precedente (3,2 miliardi di euro). Il margine operativo EBIT è passato dal 4% al 4,3%. Presentando i dati annuali, Stefan Hartung ha dichiarato: "Abbiamo superato con successo le sfide del 2022: sia il fatturato sia il margine sono stati superiori alle aspettative. E, anche se l'ambiente economico e sociale continua ad essere complesso, vogliamo crescere ancora più velocemente". Nei prossimi anni, dati i normali tassi di inflazione, l'obiettivo è un aumento medio del fatturato annuale tra il 6 e l'8%, raggiungendo almeno il 7% di margine. "La volontà è crescere in ogni regione del mondo ed essere tra i primi tre fornitori nei nostri mercati più rilevanti", ha aggiunto Hartung.

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