venerdì 3 gennaio 2020
In calo dello 0,2% rispetto allo stesso periodo del 2018. I casi mortali sono stati 997 (-4,7%). In aumento le malattie professionali: 56.556 (+2,7%)
Oltre 590mila denunce tra gennaio e novembre
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Le denunce di infortunio sul lavoro presentate all’Inail tra gennaio e novembre sono state 590.679 (-0,2% rispetto allo stesso periodo del 2018), 997 delle quali con esito mortale (-4,7%). In aumento le patologie di origine professionale denunciate, che sono state 56.556 (+2,7%). Nella sezione “Open data” del sito Inail sono disponibili i dati analitici delle denunce di infortunio – nel complesso e con esito mortale – e di malattia professionale presentate all’Istituto entro il mese di novembre. Nella stessa sezione sono pubblicate anche le tabelle del “modello di lettura” con i confronti “di mese” (novembre 2019 vs novembre 2018) e “di periodo” (gennaio-novembre 2019 vs gennaio-novembre 2018). Gli open data pubblicati sono provvisori e il loro confronto richiede cautele, in particolare rispetto all’andamento degli infortuni con esito mortale, soggetto all’effetto distorsivo di “punte occasionali” e dei tempi di trattazione delle pratiche. Per quantificare il fenomeno, comprensivo anche dei casi accertati positivamente dall’Inail, sarà quindi necessario attendere il consolidamento dei dati dell’intero 2019, con la conclusione dell’iter amministrativo e sanitario relativo a ogni denuncia. Nel numero complessivo degli infortuni sono incluse anche le comunicazioni obbligatorie effettuate ai soli fini statistici e informativi da tutti i datori di lavoro e i loro intermediari, compresi i datori di lavoro privati di lavoratori assicurati presso altri enti o con polizze private, degli infortuni che comportano un’assenza dal lavoro di almeno un giorno, escluso quello dell’evento.

DENUNCE DI INFORTUNIO
Le denunce di infortunio presentate all’Inail entro lo scorso mese di novembre sono state 590.679, 1.299 in meno rispetto alle 591.978 dei primi 11 mesi del 2018 (-0,2%). I dati rilevati al 30 novembre di ciascun anno evidenziano a livello nazionale un incremento solo dei casi avvenuti “in itinere”, nel tragitto di andata e ritorno tra l’abitazione e il luogo di lavoro, che sono passati da 90.409 a 92.225 (+2,0%), mentre quelli “in occasione di lavoro” sono scesi da 501.569 a 498.454 (-0,6%). Nei primi 11 mesi di quest’anno il numero degli infortuni denunciati è diminuito dello 0,5% nella gestione Industria e servizi (dai 465.196 casi del 2018 ai 462.693 del 2019) e dell’1,5% in Agricoltura (da 30.907 a 30.446), mentre è aumentato dell’1,7% nel Conto Stato (da 95.875 a 97.540). A livello territoriale si registra una diminuzione delle denunce di infortunio nel Nord-Ovest (-0,3%), nel Nord-Est (-0,5%) e al Sud (-1,2%) mentre nel Centro e nelle Isole l’aumento è stato pari, rispettivamente, allo 0,9% e allo 0,2%. Tra le regioni che hanno fatto registrare le flessioni percentuali maggiori spiccano il Molise (-6,6%) e la Valle d’Aosta (-3,9%). Gli incrementi più consistenti sono, invece, quelli della Sardegna (+3,2%) e delle Marche (+1,8%). Il lieve calo delle denunce che emerge dal confronto dei primi 11 mesi del 2018 e del 2019 è legato esclusivamente alla componente maschile, che registra un -0,5% (da 381.479 a 379.711 denunce), a differenza di quella femminile, in aumento dello 0,2% (da 210.499 a 210.968). Per i lavoratori extracomunitari si registra un incremento degli infortuni denunciati pari al 4,6% (da 73.291 a 76.630), mentre le denunce dei lavoratori italiani sono in calo dello 0,9% (da 495.311 a 491.070) e quelle dei comunitari dell’1,7% (da 23.373 a 22.975). Dall’analisi per classi di età emergono aumenti tra gli under 30 (+2,3%) e tra i 55 e 69 anni (+2,3%). In diminuzione del 2,3%, invece, le denunce dei lavoratori della fascia 30-54 anni, nella quale rientra oltre la metà dei casi registrati.

CASI MORTALI
Le denunce di infortunio sul lavoro con esito mortale presentate all’Istituto entro il mese di novembre sono state 997, 49 in meno rispetto alle 1.046 dei primi 11 mesi del 2018 (-4,7%). La flessione non è da ritenere però rassicurante, in quanto legata soprattutto agli “incidenti plurimi”, con cui si indicano gli eventi che causano la morte di almeno due lavoratori, che per loro natura ed entità possono influenzare l’andamento del fenomeno. È proprio quello che è accaduto tra gennaio e novembre del 2018, quando gli incidenti plurimi sono stati 23 e hanno causato 80 vittime, quasi il doppio dei 44 lavoratori che hanno perso la vita nei 19 incidenti plurimi avvenuti nei primi 11 mesi del 2019. Il raffronto appare quindi poco significativo, se si considera che circa la metà degli 80 decessi in incidenti plurimi dei primi 11 mesi del 2018 è avvenuta nel solo mese di agosto, funestato soprattutto dai due incidenti stradali occorsi in Puglia, a Lesina e Foggia, in cui hanno perso la vita 16 braccianti, e dal crollo del ponte Morandi a Genova, con 15 casi mortali denunciati all’Inail. Nel mese di agosto del 2019, invece, non sono stati registrati eventi di uguale drammaticità. Gli ultimi mesi del 2019 si sono contraddistinti, tuttavia, per alcuni drammatici eventi mortali che hanno coinvolto, a settembre, quattro lavoratori indiani caduti in una vasca per la raccolta dei liquami in Lombardia e, a novembre, quattro operai nell’esplosione di una fabbrica di fuochi d’artificio in Sicilia e altri tre travolti da un camion mentre erano impegnati in lavori di potatura in Puglia; nello stesso incidente è deceduto anche il conducente che ha perso il controllo dell'auto travolgendo il camion, fermo sul ciglio della strada, che ha a sua volta investito gli operai. Infine, sempre a novembre, due camionisti sono deceduti in uno scontro frontale nelle Marche. A livello nazionale, dai dati rilevati al 30 novembre di ciascun anno, emerge una riduzione di 55 denunce per i casi mortali occorsi “in itinere” (da 326 a 271) e un aumento di sei denunce per quelli avvenuti “in occasione di lavoro” (da 720 a 726). Il decremento ha interessato solo la gestione Industria e servizi, con 61 denunce mortali in meno (da 906 a 845), mentre l’Agricoltura ha presentato dodici casi in più (da 123 a 135), e il Conto Stato lo stesso numero di decessi in entrambi i periodi (17). L’analisi territoriale mostra una diminuzione delle denunce di infortuni con esito mortale nel Nord-Ovest (da 285 a 261), nel Nord-Est (da 264 a 228) e al Sud (da 227 a 212), e un aumento nel Centro (da 193 a 202) e nelle Isole (da 77 a 94). A livello regionale spiccano i decrementi rilevati in Veneto e Liguria (rispettivamente 26 e 22 decessi in meno) e gli incrementi in Sicilia (+17) e nelle Marche (+13). L’analisi di genere, nel confronto tra i primi 11 mesi del 2019 e del 2018, mostra un andamento decrescente per entrambi i sessi: 37 casi mortali in meno per gli uomini (da 949 a 912) e 12 in meno per le donne (da 97 a 85). Segno meno anche per le denunce di infortunio con esito mortale dei lavoratori italiani (da 877 a 813), mentre tra i comunitari si registrano undici casi in più (da 46 a 57) e tra gli extracomunitari quattro casi in più (da 123 a 127). L’analisi per classi di età mostra flessioni tra gli under 20 (-7 decessi), nella fascia 30-44 anni (-34) e in quella 55-69 anni (-67), a fronte di nove morti in più per i lavoratori tra i 20-29 anni e di 48 casi in più per quelli tra i 45 e i 54 anni.

DENUNCE DI MALATTIA PROFESSIONALE
Le denunce di malattia professionale protocollate dall’Inail nei primi 11 mesi del 2019 sono state 56.556, 1.504 in più rispetto allo stesso periodo del 2018 (+2,7%). Le patologie denunciate sono aumentate solo nella gestione Industria e servizi, da 43.687 a 45.457 (+4,1%), mentre sono diminuite in Agricoltura, da 10.745 a 10.505 (-2,2%), e nel Conto Stato, da 620 a 594 (-4,2%). A livello territoriale, l’aumento ha riguardato il Nord-Est (+1,3%), il Centro (+2,6%), il Sud (+2,9%) e le Isole (+10,3%). Il Nord-Ovest, invece, si distingue per un calo dell’1,0%. In ottica di genere, le denunce di malattia professionale sono state 569 in più per le lavoratrici, da 14.750 a 15.319 (+3,9%), e 935 in più per i lavoratori, da 40.302 a 41.237 (+2,3%).

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