venerdì 30 settembre 2022
I prodotti alimentari fanno registrare un aumento dell'11,5% rispetto all'anno scorso. In Europa la corsa dei prezzi tocca quota 10%
Spesa più cara per gli italiani: i prodotti alimentari sono aumentati dell'11,5% rispetto ad un anno fa

Spesa più cara per gli italiani: i prodotti alimentari sono aumentati dell'11,5% rispetto ad un anno fa - Ansa

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Il carrello della spesa fa fare un altro balzo in avanti all’inflazione che nel mese di settembre sfiora il 9%. Secondo le stime preliminari diffuse dall'Istat, l'indice nazionale dei prezzi al consumo per l'intera collettività (Nic), al lordo dei tabacchi, registra un aumento dello 0,3% su base mensile e dell'8,9% su base annua (era all’8,4% nel mese di agosto dato record dal 1985). Questa volta a spiegare l'accelerazione dei prezzi non sono solo i beni energetici, ma soprattutto i beni del cosiddetto "carrello della spesa" ai massimi dal luglio 1983. Il carrello della spesa è una parte del paniere Istat che include solo i prodotti alimentari, per la cura della casa e la cura della persona. L'inflazione di fondo, al netto di energetici e alimentari freschi, accelera da +4,4% a +5% e quella al netto dei soli beni energetici da +5% a +5,5%.«È necessario risalire a luglio 1983 (quando registrarono una variazione tendenziale del +12,2%) per trovare una crescita dei prezzi del "carello della spesa", su base annua, superiore a quella di settembre 2022 (+11,1%)» commenta l’istituto di statistica. L'ulteriore accelerazione inflattiva si deve infatti soprattutto ai prezzi degli alimentari (da +10,1% di agosto a +11,5%) e a quelli dei servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (da +4,6% a +5,7%). Pur rallentando di poco, continuano a crescere in misura molto ampia gli energetici (da +44,9% a +44,5%) sia regolamentati (+ 47,7%), non regolamentati (+41,2%).

Dati ancora più allarmanti a livello europeo. A settembre il tasso annuo d'inflazione nell'Eurozona ha fatto segnare l'ennesimo record passando dal 9,1% di agosto al 10% ha comunicato Eurostat in base alla prima stima flash. A determinare un'inflazione a due cifre è stato principalmente il rincaro dei prezzi dell'energia che ha raggiunto il 40,8% contro il 38,6% di agosto. A livello di singoli Paesi sono sempre i tre baltici a far registrare i livelli più alti d'inflazione, arrivata al 24,2% in Estonia, al 22,5% in in Lituania e al 22,4% in Lettonia. Seguono Olanda (17,1%), Slovacchia (13,6%) e Grecia (12,1).

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