venerdì 31 marzo 2023
Le stime Istat per il mese di marzo segnalano una diminuzione di quella complessiva, che scende al 7,7% su base annua, ma per i beni alimentari è del 12,7%. Federdistribuzione: consumi in calo del 5%
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Prosegue la fase di rallentamento dell'inflazione, che a marzo scende al 7,7% dal 9,1% di febbraio, influenzata dalla dinamica dei prezzi dell'energia in consistente discesa. La stima preliminare dell'Istat sottolinea come si sia toccato il livello più basso degli ultimi mesi. Su base mensile l'indice segna una contrazione dello 0,3%. Ma l'inflazione di fondo, al netto di di energetici e alimenti freschi, sale al 6,4% dal 6,3% di febbraio. Ancora più salato (ma stabile) il carrello della spesa, con aumento tendenziale dei prezzi stabile al 12,7%, ben 5 punti in più rispetto al tasso d'inflazione complessivo.

"Nonostante la minore velocità di crescita dei prezzi, dovuta principalmente a una frenata dei costi dei beni energetici e delle materie prime, l'inflazione rimane una delle principali preoccupazioni delle famiglie italiane" evidenzia una rilevazione condotta da Ipsos per Federdistribuzione: un italiano su due si dichiara insoddisfatto della propria situazione economica, mentre l'84% degli intervistati esprime preoccupazione per l'impatto degli aumenti sul proprio bilancio familiare. Aumentano gli italiani che lamentano di non potersi permettere alcuni acquisti: sono il 46%. Rispetto a un anno fa, oltre un italiano su due percepisce l'aumento del costo della vita (56%). La metà degli italiani prevede una situazione in peggioramento per quest'anno: 6 italiani su 10 pensano che l'inflazione crescerà, ma per il 35% meno dello scorso anno. La riduzione del potere d'acquisto ha avuto un impatto sul volume dei consumi, in terreno negativo intorno al -5% rispetto a un anno fa.

Per l'Unione Nazionale Consumatori per una coppia con due figli il tasso attuale di inflazione comporta comunque una stangata pari a 2306 euro su base annua, di cui 1062 euro per il solo carrello della spesa.

Una tendenza analoga si risconta nell'eurozona dove l'inflazione dovrebbe attestarsi al 6,9% a marzo, in netto calo rispetto all'8,5% di febbraio, secondo la stima flash di Eurostat. Per quanto riguarda le principali componenti, il tasso più alto atteso è su prodotti alimentari, alcolici e tabacco (15,4%, dal 15% di febbraio). I dati flash sull'inflazione dell'Eurozona "non danno alla Bce molto sollievo" nella lotta al rialzo dei prezzi nonostante "il forte calo" dell'inflazione complessiva in quanto "la crescita dell'inflazione di fondo (al netto dei beni energetici ed alimentari, ndr) non è certamente benvenuta". Secondo gli analisti di Standard&Poor's "è improbabile" che la Bce, "alla luce dei numeri di oggi", possa considerare "finita" la lotta all'inflazione.

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