venerdì 19 febbraio 2021
Dopo otto mesi di deflazione il cambio di tendenza. Determinante l'aumento dei prezzi dei beni energetici dall'elettricità al carburante. Allarme delle associazioni di consumatori
L'inflazione torna positiva: a gennaio +0,4% rispetto al 2019
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Dopo otto mesi di variazioni negative, a gennaio 2021 l'inflazione torna positiva. L'indice nazionale dei prezzi al consumo per l'intera collettività (NIC), al lordo dei tabacchi, ha registrato un aumento dello 0,7% su base mensile e dello 0,4% su base annua (da -0,2% di dicembre). Lo rileva l'Istat sulla base dei dati definitivi precisando che la stima preliminare era +0,2%. Il cambiamento è determinato per lo più dalla crescita vivace su base congiunturale (+3,1%) dei prezzi dei beni energetici i cui prezzi nel 2020 era in forte calo. In aumento l'energia elettrica (+4,5% nel tutelato) e i carburanti, saliti in un solo mese del 2,7% per la benzina e del +3,2% per il gasolio. Se si guarda alla dinamica della cosiddetta inflazione di fondo, ovvero quella che esclude energetici ed alimentari freschi che hanno natura variabile, si ha una crescita dello 0,8%. I prezzi dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona - il cosiddetto carrello della spesa - decelerano invece da +0,6% a +0,4%, mentre quelli dei prodotti ad alta frequenza d'acquisto attenuano la loro flessione da -0,3% a -0,1%.

Coldiretti sottolinea come a far tornare positiva l'inflazione contribuiscano i prezzi dei prodotti alimentari che aumentano dello 0,6% con punte del 3% per la frutta. In allarme le associazioni dei consumatori secondo le quali l'aumento dell'inflazione in un momento in cui il Paese è ancora in piena crisi economica non è un buon segnale e avrà conseguenze sui bilanci delle famiglie con un aggravio di spesa medio di 160 per un nucleo con due figli (dato Codacons). L'Unione nazionale consumatori (Unc) ipotizza addirittura aumenti record di 318 euro a Bolzano e 238 a Perugia.

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