giovedì 20 luglio 2023
Le nuove generazioni chiedono sempre più nuovi modelli ibridi, oltre a retribuzione e qualità. Nella scala delle priorità rientrano la conciliazione e il benessere
Giovani e lavoro

Giovani e lavoro - Chiesacattolica.it

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Gidp-Associazione direttori Risorse Umane, ha presentato la XXIII edizione dell’Indagine sui neolaureati. Lo scopo è quello di offrire una fotografia su processi di ricerca, selezione, formazione, assunzione, retribuzione dei giovani neolaureati assunti nelle aziende associate a Gidp. Inoltre analizza anche i fenomeni e i processi innovativi e di trasformazione delle organizzazioni inerenti alla digitalizzazione, al lavoro agile, al benessere, all’attenzione alla conciliazione vita-lavoro, al welfare e alla sostenibilità. È in corso un profondo cambiamento del paradigma del lavoro? La risposta sembra essere proprio positiva: retribuzione, carriera, certezza della posizione versus condivisione dei valori, modelli di business sostenibili, coinvolgimento pieno nei progetti e obiettivi aziendali. «I dati della survey - afferma Marina Verderajme, presidente nazionale di Gidp - ci restituiscono una fotografia in cui si intravvedono da parte dei giovani richieste chiare di nuovi modelli di lavoro ibridi, in cui, oltre a retribuzione e qualità del lavoro, nella scala delle priorità entra a pieno titolo il worklife balance e il desiderio di essere maggiormente protagonisti del progetto di business aziendale sia in termini di partecipazione sia in termini di condivisione dei valori aziendali sui temi Esg. Siamo di fronte a una “nuova coscienza e consapevolezza del lavoro” e del valore del proprio (ma anche collettivo) benessere. Sul fronte delle direzioni del personale, notiamo uno sforzo di riorganizzazione in risposta a queste nuove esigenze con maggiore attenzione alla stabilizzazione dei neo-inseriti attraverso l’aumento dei Cti con aumenti e adeguamenti retributivi, mentre le risposte alla richiesta di flessibilità, lavoro per obiettivi, non è ancora percepito come priorità e va accompagnato da un percorso di cambiamento culturale in stretta sinergia con i vertici aziendali». Di seguito una sintesi dei risultati della ricerca:

RICERCA E SELEZIONE NEODIPLOMATI/NEOLAUREATI
La maggior parte dei rispondenti (84,42%) dichiara di avere effettuato negli ultimi 6 mesi nella propria azienda almeno un inserimento/assunzione di stagisti/apprendisti o di aver assunto neolaureati/neodiplomati. Nello specifico, l’83,08% ha sia inserito stagisti e apprendisti, sia assunto neolaureati e/o neodiplomati. Il 3,08% ha inserito solo stagisti, a differenza del 16,39% del 2021. Infine, il 13,84% delle aziende rispondenti ha solo assunto neolaureati e/o neodiplomati. Il 27,69% dichiara che non c’è prevalenza di un canale nella ricerca di stagisti/neolaureati. I rapporti con le Università attraverso Placement/pubblicazione offerte lavoro&stage sul portale/Career day rimangono comunque il canale più utilizzato e costituisce il 26,15%. Si confermano come terzo canale le Agenzie per il lavoro/società di consulenza e selezione (18,46%). In diminuzione rispetto al 2021 la percentuale di aziende che ha fatto affidamento sui social network, come Linkedin e Facebook, che rappresentano il 9,23% dei canali più utilizzati negli ultimi 6 mesi, contro il 12,12% del 2021. Inoltre l’ 84,62% dichiara che il canale utilizzato nella propria azienda non è cambiato rispetto al periodo Pre Covid. I candidati, in fase di colloquio, si mostrano più interessati a fare domande in primis sulla retribuzione prevista ed eventuali benefit, a seguire sul tipo di mansione prevista e attività da svolgere e subito, al terzo posto, a tematiche come smart working, work life balance e orario flessibile/lavoro per obiettivi. Agli Hr è stato chiesto proprio di indicare se e quanto gli aspetti sopra citati vengono sviluppati all’interno delle organizzazioni ed emerge un podio diverso: al primo posto troviamo per le aziende il tipo di mansione prevista e attività da svolgere, poi la retribuzione prevista ed eventuali benefit e al terzo posto la gestione del lavoro con colleghi/superiori. Per le aziende, tematiche come smart working, work life balance e orario flessibile/lavoro per obiettivi sono solo al quinto posto. Riguardo alle politiche Esg i giovani hanno dato più importanza alla dimensione sociale (44,62%). In particolare emerge l’interesse per il finanziamento di progetti rivolti alla comunità e il coinvolgimento dei dipendenti in attività di volontariato. Al secondo posto si posiziona la dimensione ambientale (32,31%) e infine la governance (23,07%).

INSERIMENTO STAGISTI
La quasi totalità dei rispondenti ha previsto un rimborso spese per gli stagisti (solo il 5,26% conferisce solo buoni pasto o la possibilità di usufruire della mensa aziendale, ma si tratta ormai solo di stage curriculari e/o particolari tipi di stage che esulano dall’obbligo del compenso); in particolare, il 14,04%, prevede la sola indennità di stage, mentre, in aggiunta al rimborso spese, il 47,37% prevede anche i buoni pasto e il 29,82% la possibilità di usufruire della mensa aziendale. L’ammontare dell’indennità di stage mensile varia dai 450 ai 600 euro per il 26,42%, dai 601 agli 800 euro per il 47,16% e dagli 801 ai 1.000 euro per il 26,42%. Al termine del periodo di stage effettuato in azienda, il 12,07% delle aziende ha assunto tutti i giovani in questione, mentre il 12,07% (in diminuzione rispetto al 24% del 2021) non ha assunto alcun giovane e il 75,86% ne ha assunto solo una parte. Le motivazioni di chi ha scelto di non assumere sono da ricondurre al fatto che giovani e azienda erano concordi nel ritenere lo stage solo un’esperienza formativa, come afferma il 52,38% delle aziende. La seconda motivazione addotta per la mancata assunzione è che i giovani non erano adatti (28,58%). Il 9,52% delle aziende ha affermato che la posizione non era vacante e il 4,76% che i giovani hanno trovato un’altra opportunità di lavoro.

ASSUNZIONI NEOLAUREATI/NEODIPLOMATI
La forma contrattuale maggiormente utilizzata in questi primi sei mesi del 2023 nel momento in cui i neolaureati/neodiplomati sono stati assunti, è il tempo determinato 31,82%, che sorpassa l’apprendistato professionalizzante (29,55%, rispetto al 33,33% al 2021). Aumenta la percentuale di aziende che ricorre al tempo indeterminato (29,55%, contro il 13,73% del 2021). Il 9,08% ha infine dichiarato di fare ricorso al contratto temporaneo tramite Agenzia del lavoro. Nel 63% dei casi viene data possibilità ai neoassunti di ricorrere allo smart working, privilegiando in assoluto una media di due giorni a settimana (due giorni a settimana 28,58%; un giorno 19,05% e tre giorni 14,29%).

RETRIBUZIONI
Come nelle precedenti edizioni, i contratti collettivi maggiormente diffusi tra i rispondenti sono Commercio/Servizi (36,96%) e metalmeccanico (23,91%). Per il Ccnl Commercio/Servizi la retribuzione annua lorda del neolaureato all’inserimento (25.945€) è aumentata rispetto al 2021 (24.230 euro). In notevole aumento anche la retribuzione all’inserimento per il Ccnl metalmeccanico (28.495 euro, rispetto ai 24.527 euro del 2021). Il settore del Commercio/Servizi è più propenso (84,62%) rispetto al metalmeccanico (50%) a prevedere un piano retributivo di carriera per i neolaureati inseriti (senza considerare gli aumenti previsti per Legge). La retribuzione incrementale prevista dopo tre anni dall’assunzione è di 30.197 euro per il Ccnl Commercio/Servizi, 33.800 euro per i Metalmeccanici.

INSERIMENTO NEOLAUREATI E STAGISTI NEI PROSSIMI SEI MESI
Per i prossimi sei mesi ben l’80,25% ha affermato che inserirà stagisti e/o assumerà neodiplomati/neolaureati e la quasi esatta metà di questi (40,74%) ne inserirà oltre cinque. Il 60,29% dei rispondenti afferma che per i prossimi sei mesi gli inserimenti di stagisti e/o assunzioni di neodiplomati/neolaureati saranno uguali in termini quantitativi agli ultimi sei mesi. Il 23,53% inserirà più persone e il 16,18% ne inserirà di meno. L’85,51% delle aziende dichiara che nei prossimi sei mesi non cambierà nulla in fase di ricerca, selezione, inserimento dei giovani neodiplomati/neolaureati. Fra coloro che intendono invece apportare cambiamenti (14,49%) emerge con forza l’esigenza di una maggiore integrazione con le Università e le scuole superiori (7,61%).


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