lunedì 19 agosto 2019
Due le ragioni del sorpasso dei punti di ricarica sui distributori tradizionali. In Italia invece nemmeno si sa con precisione quanti siano
In Gran Bretagna più colonnine che benzinai
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Il sorpasso, in certi Paesi, è frutto di una politica precisa più che della moda del momento. Fa comunque una certa impressione apprendere che in Gran Bretagna i punti di ricarica pubblici per auto elettriche hanno superato quello delle stazioni di servizio tradizionali. A rivelarlo, sulla base di un’elaborazione di dati forniti dall’Energy Institute e dal sito di geolocalizzazione Zap Map, è la Nissan, che sottolinea come questo sorpasso sia avvenuto con un anno d’anticipo rispetto a quanto previsto. Non bisogna però dimenticare che ognuna delle 8.936 stazioni presenti sul suolo britannico è dotata di diversi erogatori per i vari carburanti, mentre i 9.328 punti di ricarica sparsi per la Gran Bretagna contano, nel complesso, 14.821 colonnine e 25.225 prese. Dati interessanti questi ultimi, che registriamo con una certa invidia (al di là delle opinioni sulla mobilità elettrica) visto che in Italia non esiste ancora nemmeno un censimento preciso sul numero dei punti di ricarica esistenti.

Il costruttore giapponese, che proprio nel Regno Unito, a Sunderland, produce l’elettrica Leaf (l'auto 100% a batteria più venduta al mondo), sottolinea anche come secondo le stime fornite nel 2016 il sorpasso sarebbe dovuto avvenire nell’agosto dell’anno prossimo. L’accelerazione, attribuita alla rapida adozione di veicoli elettrici tra gli automobilisti britannici (ad agosto le vendite sono aumentate del 158,1%), viene confrontata anche con il rapido declino del numero di pompe di benzina e gasolio, dal 1970 a oggi infatti l’80% delle stazioni di rifornimento in Gran Bretagna ha chiuso. Al contrario, il numero dei punti di ricarica pubblici è aumentato dalle poche centinaia del 2011, quando la Leaf è stata lanciata sul mercato, alle oltre 9 mila attuali: duemila di queste sono state istallate solo nel 2019.

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