lunedì 1 marzo 2010
Nel 2009 sono state 9mila le imprese italiane che sono fallite, il 23% in più rispetto al già durissimo 2008. Lo affermano i dati del Cerved group, secondo i quali anche l'ultimo trimestre è stato nero: tra ottobre e dicembre sono state aperte quasi 2.900 procedure fallimentari, +15% rispetto allo stesso periodo del 2008, trimestre nel quale si era già registrato un aumento di fallimenti del 43% rispetto al 2007.
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Nel 2009 sono state 9mila le imprese italiane che sono fallite, il 23% in più rispetto al già durissimo 2008. Lo affermano i dati del Cerved group, secondo i quali anche l'ultimo trimestre è stato nero: tra ottobre e dicembre sono state aperte quasi 2.900 procedure fallimentari, +15% rispetto allo stesso periodo del 2008, trimestre nel quale si era già registrato un aumento di fallimenti del 43% rispetto al 2007.Dopo la brusca caduta delle procedure seguita alla riforma della disciplina sulla crisi d'impresa - spiega il Cerved - dall'aprile del 2008 i fallimenti hanno iniziato una corsa che dura da sette trimestri consecutivi, con tassi di crescita sempre a due cifre.L'impennata dei fallimenti ha toccato soprattutto il Nord: con un incremento del 25% nell'ultima parte dell'anno, nei dodici mesi del 2009 le procedure sono cresciute nel Nord Ovest del 33%, nel Nord Estdel 26%, nel Centro del 16%, nel Sud e nelle Isole del 16,3%.A eccezione del Molise, in cui il numero di fallimenti del 2009 è inferiore rispetto a quelli del 2008 (-17%) e della Basilicata (+2%), l'incremento delle procedure ha fatto registrare ovunque tassi a due cifre con aumenti particolarmente elevati in Liguria (+48%), in Piemonte (+38%), nel Friuli (+36%), nelle Marche (+33%), in Emilia Romagna (+33%), e in Lombardia (+30%). Rispetto alle imprese presenti sul territorio, è il Friuli la regione maggiormente colpita dai fallimenti ('insolvency ratiò pari a 22), seguita dalla Lombardia (20) e dall'Umbria (20).Le statistiche per dimensione di impresa confermano che i fallimenti toccano soprattutto aziende di piccola dimensione: il 75% delle società di capitale ha un attivo inferiore a 2 milioni di euro tre anni prima dell'insorgere della crisi. Con un aumento del 33% dei fallimenti negli ultimi tre mesi del 2009, le costruzioni risultano il settore che conta il maggior incremento di procedure nel corso dei dodici mesi 2009 (+31%), seguite dall'industria (+26% tra 2009 e 2008), dalle attività finanziarie, immobiliari, di noleggio e informatica (+24%), trasporti e le comunicazioni (+18%). Rispetto al numero di imprese registrate, è l'industria il settore più colpito. Ed è in crescita anche il ricorso al concordato preventivo:secondo gli archivi di Cerved Group, nel 2009 le imprese italiane hanno presentato oltre 900 domande di concordato (+62% rispetto al 2008), con una crescita nel solo ultimo trimestre che come i fallimenti ha solo leggermente rallentato: +33% rispetto allo stesso periodo del 2008.
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