martedì 24 settembre 2013
La bozza di decreto del governo prevede che il commissariamento Ilva sia esteso alle controllate o collegate, con l'eventuale nomina di 3 subcommissari. La decisione dell'esecutivo intende sbloccare la produzione dopo il sequestro ai Riva. Sarà possibile consentire utilizzo e gestione di beni, azioni e liquidità sotto sequestro preventivo.
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Commissariamento Ilva esteso alle "controllate o collegate", con l'eventuale nomina di fino a 3 subcommissari: lo prevede la bozza del decreto che il Governo ha approntato per sbloccare la produzione dopo il sequestro ai Riva, letta dall'ANSA. Sarà possibile consentire utilizzo e gestione di beni, azioni e liquidità sotto sequestro preventivo.

Con un Dl in 5 articoli, per norme da far entrare in vigore "il giorno stesso della pubblicazione", e applicabili anche "ai sequestri già disposti" prima di quella data, il Governo punta a varare una soluzione al caso Riva disponendo che - sono le parole con cui il ministro Flavio Zanonato ha ieri indicato il senso della norma - "se avviene un sequestro deve avvenire tutelando l'attività produttiva". Il primo articolo estende il decreto del commissariamento Ilva dello scorso 4 giugno a tutte le società controllate o collegate. Il secondo ne estende il regime, prevede la nomina di "fino a tre subcommissari" per le società alle quali viene esteso il commissariamento, e la tenuta di una "contabilità speciale riguardante i beni oggetto di sequestro". Commissario e subcommissari, è inoltre previsto, "sono immessi nella titolarità e nel possesso delle azioni, delle quote sociali, dei cespiti aziendali e della liquidità delle società" sotto commissariamento, "e le amministrano al fine di perseguire l'esercizio delle attività d'impresa". A Commissari e subcommissari anche il compito di redigere e approvare i bilanci della spa Ilva e delle sue controllate, prevede il terzo articolo. Mentre il quarto tocca il nodo dei beni sotto sequestro preventivo, compresi titoli, quote azionarie e liquidità, anche se in deposito; e indica che "l'organo di nomina giudiziale ne consente l'utilizzo e la gestione agli organi societari esercitando i necessari poteri di vigilanza". La liquidazione dei beni sequestrati e la destinazione dei ricavi al fondo unico di Giustizia è una ipotesi prevista nel caso in cui "l'attività di impresa non sia concretamente e oggettivamente perseguibile". L'ultimo articolo dispone l'immediata entrata in vigore delle norme. Il dl va inquadrato come "ulteriori disposizioni urgenti a tutela di imprese di interesse strategico nazionale".

La vicenda Riva "è una bruttissima storia che spero il Paese riesca a dimenticare presto: c'è fortissima tensione sui territori dove sono avvenuti i sequestri, nel nord Italia, ma noi stiamo spingendo molto sul governo perché adotti questo decreto e permetta lo sblocco dei beni degli stabilimenti chiusi, per riprendere immediatamente l'attività". Così il direttore generale di Confindustria Marcella Panucci a l''Economia prima di tutto' su Radio1 Rai. "C'è un problema delle società - prosegue - c'è un problema dell'indotto, dei fornitori, e c'è un problema enorme dei lavoratori, quindi io mi auguro che oggi ci sia un consiglio dei ministri e che si possa immediatamente approvare questo provvedimento".

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