lunedì 2 maggio 2016
L’evoluzione economica futura passa dal settore manifatturiero. È la Quarta Rivoluzione Industriale il tema portante del dibattito che riunirà in Spagna (nella foto panorama di Barcellona) il gotha mondiale a livello istituzionale, industriale e accademico il 3 e 4 maggio per discutere la rilevanza del comparto a sostegno del futuro sviluppo economico e sociale globale.
Il World Manufacturing Forum riparte da Barcellona
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Si aprirà a Barcellona il 3 maggio l’edizione 2016 del World Manufacturing Forum (www.worldmanufacturingforum.org), un tavolo di confronto unico tra le grandi potenze sui principali temi macroeconomici legati al mondo industriale, manifatturiero e dell’innovazione. L’esclusivo evento di portata globale – voluto e supportato dalla Commissione europea e organizzato dal Politecnico di Milano e Ims (Intelligent Manufacturing Systems), riunirà nella città spagnola i più importanti esponenti mondiali del mondo politico, industriale, accademico e di business per discutere in maniera cooperativa le linee guida e direttive necessarie per delineare le politiche industriali del futuro.Il manifatturiero è ormai riconosciuto come una delle leve fondamentali per lo sviluppo economico di un Paese industrializzato. Si parla in maniera massiva di digitalizzazione ma è solo attraverso un sapiente uso dell’innovazione, applicata ai processi produttivi, che può nascere la vera eccellenza in grado di alimentare in maniera virtuosa l’intero ecosistema economico.Molti e rilevanti i temi in agenda: a partire dal panel di apertura volutamente incentrato sul tema della Quarta Rivoluzione Industriale - che vedrà la partecipazione di influenti esponenti del mondo politico e industriale globale - passando poi al dibattito sul circular manufacturing – il concetto della circular economy applicata al mercato produttivo per l’ottimizzazione delle risorse - all’approfondimento sulla digitalizzazione dell’industria e le opportunità che le nuove tecnologie offrono in particolare alle pmi, fino a temi più avanguardistici come l’automazione cognitiva e la convergenza tra il mondo fisico e virtuale, con l’idea della fabbrica aumentata per cui l’efficienza e i risultati derivano da un uso sempre più sapiente delle informazioni e dalla perfetta integrazione tra uomo e macchina.Protagonisti chiave del confronto saranno i top manager delle più influenti realtà internazionali - quali ad esempio Ptc, Ibm, Comau, Schneider Electric, Siemens Ag, Bosch, McKinsey - e i rappresentanti della Commissione europea.All’appuntamento sono attesi oltre 500 ospiti, più di 25 speaker in rappresentanza di oltre 40 nazioni. Anche l’Italia sarà tra i protagonisti con la presenza del Presidente di Regione Lombardia, Roberto Maroni, e di Alberto Ribolla, Presidente di Confindustria Lombardia, i quali porteranno a Barcellona l’esperienza della Lombardia, regione più manifatturiera d’Italia (secondo Paese manifatturiero d’Europa dopo la Germania), dando testimonianza dell’eccellenza rappresentata dal sistema produttivo lombardo.  "Il settore manifatturiero è la colonna portante delle principali economie globali e poter essere protagonisti attivi nel disegnare le linee guida dell’innovazione futura ci riempie di entusiasmo. Sviluppo è sinonimo di innovazione ma anche di educazione ed è con il supporto di tutti che si possono innescare processi evolutivi sostanziali. Oggi il manifatturiero rappresenta una delle leve fondamentali per lo sviluppo futuro nei Paesi industrializzati, ma è necessario guidare questo percorso attraverso uno sforzo congiunto affinché si possa davvero beneficiare di quella che chiamiamo Fabbrica 4.0 - dichiara Marco Taisch, ideatore e Scientific Chairman del World Manufacturing Forum e Professore di Operations Management e Advanced and Sustainable Manufacturing presso il Politecnico di Milano – Manufacturing Group -.Solo una politica di sistema che unisca le istituzioni, il mondo industriale e il comparto accademico e della ricerca può innescare un processo di reale evoluzione e innovazione. Il supporto della Commissione Europea, di Ims, del Politecnico di Milano e di primari nomi del business internazionale sono la conferma che qualcosa si sta muovendo in maniera strutturata e concreta"."Siamo nel pieno di cambiamenti epocali, di trasformazioni che stanno già avendo impatto sulle nostre imprese con un effetto stravolgente sul sistema produttivo e sulla società. Questi cambiamenti richiedono un salto culturale di tutto il sistema manifatturiero italiano che dovrà concentrarsi in particolare su tre linee: un nuovo rapporto con la finanza, un capitale umano qualificato e un nuovo rapporto con la tecnologia. Tutto questa avrà necessariamente impatto sulla dimensione delle aziende, che avranno la necessità di crescere dimensionalmente -sottolinea il presidente di Confindustria Lombardia, Alberto Ribolla -. Il manifatturiero rappresenta da sempre un driver della crescita mondiale, un tema strategico per il futuro e per il benessere socio-economico delle nostre società. Confindustria Lombardia ha dedicato al manifatturiero il proprio Piano strategico #Lombardia2030 individuando una strategia e una vision affinché l’intero sistema industriale e istituzionale lombardo sia preparato per affrontare il nuovo scenario competitivo globale, partendo dal presupposto l’evoluzione del manifatturiero sarà un’evoluzione inclusiva dalla quale dipenderà anche lo sviluppo di altri settori". 
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