mercoledì 31 gennaio 2024
Il ministero del Lavoro ipotizza un esonero fino a 3mila euro per le nuove assunzioni regolari. Il rapporto Domina sui lavoratori domestici
Un momento della presentazione del rapporto Domina

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Il Governo punta decisamente sull’assistenza agli anziani e sul lavoro domestico per abbattere il lavoro in nero. Anche ipotizzando un bonus, o meglio un esonero contributivo, sulle nuove assunzioni di badanti. La notizia è emersa durante la presentazione del V rapporto dell’Osservatorio sul lavoro domestico di Domina, una delle associazioni datoriali.

Il settore domestico – che nel 2022 ha registrato un calo del 7,9% degli occupati regolari a quota 894.299 – è afflitto da un endemico tasso di irregolarità. Addirittura del 51,8% (in totale si stimano 1,8 milioni di lavoratori tra regolari e no) contro una media italiana di tutti i comparti produttivi dell’11,3%. L’obiettivo del Governo, fissato nel Piano nazionale per il contrasto al lavoro sommerso, è di abbattere di almeno 2 punti il tasso generale di irregolarità e agire in maniera significativa anche solo sul lavoro domestico permetterebbe di raggiungere ampiamente il traguardo. Di qui l’ipotesi contenuta nell’azione numero 9 del Piano, che il Governo deve trasformare in decreti attuativi entro marzo per rispettare le scadenze fissare dal Pnrr. «Stiamo lavorando a un esonero contributivo fino a 3mila euro l’anno legato a nuove assunzioni a tempo indeterminato o trasformazione da tempo determinato a contratti fissi di badanti (escluse invece le colf) – ha spiegato Aniello Pisanti che è direttore della Direzione vigilanza dell’Istituto Nazionale del Lavoro –. L’esonero sarebbe limitato agli ultra 65enni – anche se si sta ragionando se ricomprendere i giovani affetti da disabilità che assumono assistenti – e sono state previste tre fasce di durata: 12, 24 o 36 mesi. Condizione necessaria sarebbe ovviamente il proseguimento per un certo periodo da stabilire del rapporto di lavoro, così da evitare truffe o scelte opportunistiche». Anche per questa azione anti-sommerso, però, il ministero del Lavoro deve acquisire l’ok di quello dell’Economia e Finanze a copertura della decontribuzione, ma l’esigenza di rispettare le previsioni e le scadenze del Pnrr dovrebbero facilitare la decisione.

L’intento è anche quello di sollevare almeno un po’ le famiglie dal peso economico dell’assistenza domiciliare alle persone anziane. Altro tema, questo, affrontato nel dibattito seguito alla presentazione, ieri in Senato, del rapporto dell’Osservatorio da parte del presidente Massimo De Luca a cui hanno partecipato i senatori Alessandra Maiorino e Antonio Salvatore Trevisi (M5s), oltre a Gianni Rosas, responsabile Oil per l’Italia. Il segretario nazionale di Domina Lorenzo Gasparrini ha valutato positivamente sia il prospettato esonero contributivo – raccomandando di non escludere dal beneficio i figli degli anziani, che spesso fungono da datori di lavoro per le badanti – sia l’avvio della sperimentazione, per quanto limitata, della nuova Prestazione universale da 850 euro per i servizi agli ultra 80enni gravi e poveri. «Una scelta importante perché collega direttamente un beneficio alla regolarità del rapporto di lavoro – ha concluso Gasparrini -. Dobbiamo rendere sempre più conveniente il lavoro regolare rispetto a quello in “nero”, perché il settore possa sviluppare a pieno le sue tante potenzialità. È importante dal punto di vista economico, del benessere di anziani e famiglie, ma lo è ancora di più per dare dignità ai lavoratori e alla cura delle persone».

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