sabato 16 aprile 2022
Le aziende associate a Cnmi sono disponibili ad assumere a tempo determinato nelle diverse sedi produttive localizzate in svariate zone della Penisola
Opportunità nel settore della moda per i rifugiati ucraini

Opportunità nel settore della moda per i rifugiati ucraini - Archivio

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Dopo aver aderito alla campagna di raccolta fondi lanciata per l’Ucraina dall’Acnur-Agenzia Onu per i rifugiati, che ha consentito di destinare ai profughi, grazie alla generosità dei propri associati, oltre 4,5 milioni di euro, Cnmi-Camera nazionale della moda italiana con il supporto di un professionista con ultratrentennale esperienza in ambito Operation coordinerà le attività di selezione e di inserimento lavorativo delle persone provenienti dall’Ucraina interessate a trovare un’occupazione. Le aziende associate a Cnmi si sono rese disponibili a mettere a disposizione circa 150 posti di lavoro destinati a rifugiati ucraini, che verranno inseriti negli organici delle diverse sedi produttive localizzate in svariate zone della Penisola. Le assunzioni verranno normate da contratti a tempo determinato, che permetteranno quindi la flessibilità necessaria per questi nuovi dipendenti di poter far ritorno nel loro Paese una volta che la situazione si sarà stabilizzata. «L’Europa sta vivendo una forte crisi politica e umanitaria. Come istituzione e come individui sentiamo tutti la necessità di offrire un nostro contributo concreto diretto alle persone - dichiara il presidente della Cnmi Carlo Capasa -. Grazie all’impegno, alla sensibilità e alla generosità dei nostri soci, siamo in grado di attivare un progetto che offre speranza e getta dei ponti per un futuro pacifico, collaborativo, inclusivo. Nella nostra cultura, il lavoro è uno strumento di nobilitazione dell’individuo e sono quindi davvero grato ai nostri soci per essersi impegnati in maniera così rapida e efficace per rendere la realizzazione di questo progetto possibile».

Cnmi collaborerà con i presidenti delle Regioni, le Anci regionali e i sindaci dei Comuni segnalati dalle aziende moda, indicando loro il numero di posti di lavoro disponibili sul territorio, al fine di poter entrare in contatto diretto con i rifugiati presenti in loco e interessati al progetto.

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