mercoledì 15 febbraio 2023
Il 38% delle aziende in ritardo su flessibilità e benefit. Giovani fiduciosi, ma ancora basse le competenze Stem. I dieci requisiti per "Un bel lavoro"
Ancora basse le competenze Stem in Italia

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Il lavoro sta cambiando. Con aziende ancora in difficoltà nel riconoscere le priorità per migliorare i processi produttivi e le relazioni con in lavoratori. Con i giovani che invece guardano con positività le nuove opportunità, anche se sono indietro in matematica e nelle materie scientifiche e tecnologiche. Ma quanto siamo pronti a cogliere questo cambiamento? È questa la domanda al centro della ricerca di Bcg The Employer’s Report Card on the Future of Work, realizzata attraverso le interviste ai dirigenti di circa 350 aziende in 47 Paesi nel mondo (tra cui l’Italia). L’indagine ha raccolto i punti di vista dei leader nel mondo sull’importanza di 12 dimensioni chiave per lo sviluppo del lavoro verso i modelli del futuro e sui progressi compiuti dalle aziende rispetto a questi indicatori. L’analisi rileva come molte aziende globali risultino in ritardo su dimensioni orientate alla persona: solo il 9% può considerarsi all’avanguardia nella leadership generativa e la percentuale scende addirittura al 5% per quanto riguarda la ricerca di talenti nuovi e tra loro differenti. Anche laddove sono stati registrati più progressi, in particolare nell’attenzione alla cultura aziendali e ai nuovi modelli di lavoro, la maggior parte delle aziende sono ancora nelle prime fasi introduttive di nuovi modelli o di test di una o alcune delle dimensioni citate. La corsa delle aziende verso i modelli di lavoro del futuro, ha quindi bisogno di un passaggio concreto all’azione e che le aziende a livello globale non investono in egual misura nelle diverse categorie. Guardando all’Italia, per quanto in linea con i dati globali, emergono notevoli differenze in alcune aree specifiche. Il nostro Paese è, per esempio, in anticipo in dimensioni come l’apprendimento continuo, l’area tech e la leadership generativa, ma è indietro per quanto riguarda le relazioni con il cliente, lo sviluppo di un’offerta di valore per il dipendente e leadership sociale. Anche le priorità differiscono a livello globale: per l’Italia spiccano le nuove modalità di organizzazione del lavoro, l’apprendimento continuo e l’impatto sociale, mentre c’è minore attenzione per l’organizzazione orientata allo sviluppo dei nuovi talenti. Priorità comune tanto all’Italia quanto al resto dei Paesi dell’indagine, è invece lo sviluppo di nuovi modelli organizzativi di lavoro sia riguardanti i lavoratori in sede che i "senza scrivania". In generale, le iniziative incentrate sui lavoratori “senza scrivania” sono in netto ritardo: il 38% delle aziende non sta ancora implementando orari flessibili o benefit differenziati e il 37% rischia di lasciare il lavoro per mancanza di flessibilità, limitate opportunità di avanzamento di carriera e problemi legati alla retribuzione. Per il 30% dei dirigenti intervistati, il principale ostacolo alla flessibilità è il potenziale impatto negativo di questa sulla cultura aziendale, in particolare riguardo il senso di inclusione e di appartenenza all’azienda da parte dei dipendenti. Eppure, i lavoratori non sono dello stesso parere. Come chiaramente emerge dalla ricerca: il 52% dei dipendenti intervistati dichiara di aver maturato un miglior senso di appartenenza all’azienda in contesti ibridi e remoti.

Giovani fiduciosi, ma ancora basse le competenze Stem

Da una nuova indagine commissionata da LinkedIn sono emersi sorprendenti segnali di fiducia da parte dei lavoratori italiani, che sembrano essere resilienti di fronte all’incertezza economica. I dati diffusi da LinkedIn a fine 2022 nell’ambito dello studio condotto tra 2.900 executive (C-suit) a livello globale, evidenziavano un rallentamento delle assunzioni su scala globale con, solo in Italia, il 34% delle aziende che ridimensionava i propri piani. Oggi quasi la metà (49%) dei lavoratori intervistati ha dichiarato che, rispetto all’inizio del 2022, si sente più sicura della possibilità di richiedere una promozione o una nuova opportunità, mentre solo un quinto (20%) si sente meno fiducioso. E il 47% ha dichiarato di sentirsi più a proprio agio nell’esprimere disaccordo con un superiore. Dal ramo italiano dell’indagine emerge come più della metà degli intervistati (54%, percentuale esattamente nella media internazionale) stia considerando di cambiare lavoro nel 2023, con rilevanti differenze tra le diverse fasce d’età: il 69% nel gruppo 18-24 anni, contro il 46% della fascia 45-54 e il solo 27% in quello degli over 55. Ma è ancora più evidente questo divario generazionale se si considerano le principali ragioni che – secondo gli intervistati – costituiscono uno stimolo a considerare un cambiamento: mentre la maggior parte dei millennial (25-34) e degli intervistati più anziani (35-54 anni) mette al primo posto della lista la necessità di guadagnare di più, solo il 31% della genZ cita la paga come principale ragione per un cambiamento. Ugualmente rilevante, per i più giovani (18-24 anni), è la ricerca di un miglior equilibrio tra vita privata e professionale (29%) e il fatto di sentirsi più sicuri nelle proprie capacità (29%) e quindi nella possibilità di trovare una posizione altrove: tra i millennial (25-34 ​anni) questi due temi sono condivisi in percentuali decisamente minori: il 23% di loro cita la conciliazione vita-lavoro come una priorità e solo il 19% fa riferimento al sentirsi più sicuro delle proprie capacità. In media, quasi sette intervistati su dieci (65%) hanno dichiarato che, negli ultimi dieci anni, cercare lavoro è diventato più difficile: tra questi, la pensa così il 56% della genZ (18-24 anni), mentre la percentuale sale drasticamente per i millennial (25-34 anni), toccando il 70%. Interessante notare come, tra chi pensa che cercare lavoro sia diventato invece più semplice, quasi la metà (48%) citi le possibilità offerte dal digitale come la principale ragione: in particolare è così per la fascia di età tra i 35 e i 44 anni (54%). Nel valutare le offerte di lavoro pubblicate dalle aziende, gli intervistati in Italia individuano come elementi di grandissima importanza: la presenza d’informazioni chiare sullo stipendio e sui benefit (48%), la possibilità di lavorare quattro giorni su sette (16%) e quella di lavorare in modalità ibrida o da remoto (16%). Per quanto riguarda le informazioni sullo stipendio, vediamo che su questo punto le differenze generazionali si appiattiscono: è un punto fondamentale per tutti, persino più importante per la genZ (48%) rispetto ai millennial (45%). Tuttavia restano fondamentali le competenze Stem. Ma quanto contano le materie scientifiche nella formazione degli studenti che saranno la classe dirigente di domani? È possibile stimolare l’interesse verso la matematica e le scienze fin dalla scuola primaria affinché bambini e bambine siano stimolati e motivati a studiarle? Il tema dell’importanza dell’insegnamento delle materie Stem per la formazione delle nuove generazioni e la loro centralità nell’innovazione del Paese è al centro del dibattito con il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara, in un incontro promosso da Il Cielo Itinerante e PwC Italia L’immaginario sulla scienza e le competenze del futuro del ciclo Italia 2023: Persone, Lavoro, Impresa. Nel nostro Paese il rendimento in matematica e scienze tra gli adolescenti è diminuito in modo drastico e rimane inferiore rispetto alla media degli altri Paesi europei. Registriamo uno dei divari di genere più profondi per quanto riguarda le competenze matematiche. La pandemia ha incrementato le diseguaglianze, in primis quella della povertà educativa. Dal pre al post pandemia le competenze numeriche dei ragazzi che nell’estate 2022 frequentavano la terza media sono peggiorate in tutte le province italiane. Il 43% delle ragazze e dei ragazzi non raggiunge le competenze numeriche minime richieste, con picchi del 56% nel Meridione. in Italia, oltre 1,4 milioni di bambini vivono in povertà assoluta e un bambino su sette lascia prematuramente gli studi. E il disagio economico molto spesso si riflette in povertà educativa. I bambini e le bambine che vivono in contesti di disagio economico e sociale hanno in particolare rendimenti in matematica insufficienti, che li escludono dalla possibilità di acquisire in futuro quelle competenze Stem che saranno sempre più richieste dal mercato del lavoro e poter quindi aspirare a una spinta verso l’alto dell’ascensore sociale.

Le dieci professioni e i sei specialisti più richiesti del 2023

Ma ecco le dieci professioni più richieste nel 2023 per Indeed, secondo un'indagine realizzata a gennaio 2023 su un campione di 1.000 lavoratori italiani. Si parte con l'impiegato ufficio acquisti. Gli addetti agli acquisti preparano gli ordini, tengono traccia degli acquisti e delle forniture e, parallelamente, gestiscono le richieste di informazioni sugli ordini. In genere si tratta di un lavoro d'ufficio e può essere svolto in tutti i settori e in aziende di tutte le dimensioni. Tra le competenze necessarie: buone capacità organizzative, di comunicazione e di negoziazione. E poi il manutentore elettromeccanico/manutentore meccanico. I tecnici meccanici ed elettromeccanici sono responsabili della manutenzione e della riparazione di vari tipi di macchinari o meccanismi elettrici. Questo può includere il lavoro su macchinari industriali, attrezzature per la costruzione e anche il lavoro di controllo perché i macchinari siano conformi alle normative del settore. Si tratta di un lavoro tendenzialmente manuale che può essere molto impegnativo dal punto di vista fisico. Le competenze e le caratteristiche necessari includono la capacità di risolvere i problemi, la conoscenza tecnica dei macchinari coinvolti e una buona conoscenza delle norme di sicurezza. Quindi il farmacista, diventato una risorsa ancora più vitale durante la pandemia, si occupa della distribuzione dei farmaci. Il lavoro quotidiano può comprendere la consulenza ai clienti e la risposta alle loro domande sulle prescrizioni. Si tratta di una professione di grande fiducia che richiede molta empatia nel trattare con le persone. È una professione che prevede un elevato livello di conoscenze tecniche, che spesso richiedono studi e formazione intensivi per qualificarsi, oltre a tenersi aggiornati sulle ultime modifiche e sui nuovi farmaci. Ed eccoci arrivati all'hr generalist, che è responsabile della gestione quotidiana del reparto risorse umane. Tra le sue mansioni le assunzioni e i colloqui con il personale, la gestione dei benefit e delle ferie annuali e l'applicazione delle politiche aziendali. Questo ruolo richiede buone capacità relazionali, conoscenze tecniche in materia di diritto del lavoro e grande organizzazione. Segue l'impiantista. Gli installatori si occupano dell'installazione di aggiornamenti tecnici, di elementi costruttivi essenziali e di aspetti progettuali in diversi contesti. Il loro lavoro può essere vario, dall'installazione di sistemi informatici, alla climatizzazione, alla carpenteria. Si tratta di un tipo di lavoro che si impara sul campo, generalmente come apprendista sotto la guida di un collega più esperto. Le competenze necessarie per questo ruolo comprendono la capacità di usare bene le mani, l'attenzione per i dettagli e la conoscenza dei vari principi di costruzione. Seguono i progettisti elettrici che creano e progettano impianti elettrici, esaminando le esigenze elettriche di nuovi edifici o ristrutturazioni e il modo migliore per dotarli di un impianto elettrico funzionante. Spesso assistono progetti di costruzione e utility che lavorano con le reti pubbliche. Nella maggior parte dei casi è richiesta una laurea in ingegneria elettrica o in un'area correlata, oltre a una buona conoscenza tecnica e alla capacità di utilizzare software come Cad. Quindi il consulente hr che fornisce una consulenza di alto livello su un'ampia gamma di attività relative alle risorse umane, tra cui il reclutamento, la retribuzione e la gestione delle prestazioni. Questo lavoro, destinato a un professionista delle risorse umane esperto, richiede un'ampia esperienza nel settore delle risorse umane, oltre a certificazioni professionali o a una laurea. I consulenti Hr devono avere competenze in materia di gestione organizzativa, politica aziendale e capacità di comunicare bene a livello esecutivo. Segue il payroll specialist, che assicura che le buste paga dell'azienda vengano gestite in modo efficiente e che i dipendenti vengano pagati correttamente e puntualmente. Un ruolo che può includere compiti quali la raccolta di informazioni bancarie e la garanzia che siano aggiornate, nonché la tenuta di registri accurati sulla tassazione e su altre detrazioni. L'attenzione ai dettagli è fondamentale in questo ruolo, così come la capacità di lavorare con informazioni sensibili e una buona conoscenza dei fogli di calcolo e dei programmi di contabilità. L'addetto alla pianificazione della produzione è responsabile di garantire l'accuratezza e la tempestività del processo di produzione. Un processo che può includere l'attenzione ai materiali e ai beni necessari nella fase di produzione e la garanzia che lo spazio di lavoro sia sottoposto a una adeguata manutenzione al fine di ottenere prestazioni ottimali. La gestione dei fornitori, il controllo delle scorte e la garanzia di qualità sono tutti elementi importanti di questo ruolo. Si tratta di un ruolo che può essere svolto in una varietà di settori e quindi ci sono molte opportunità per coloro che sono abbastanza organizzati da accettare la sfida. E infine al decimo posto il contabile senior, che analizza i documenti e i rapporti finanziari di un'azienda e supervisiona i rendiconti contabili. Una posizione di grande responsabilità che richiede la certificazione del Cndcec per poter essere esercitata. Tuttavia, è un lavoro ideale per chi è bravo con i numeri, ha grande attenzione ai dettagli e capacità organizzative. Mentre sono sei i professionisti più ambiti del 2023 in ambito Sales, Finance, ed Engineering & Manufacturing secondo un’indagine condotta da Robert Walters:

  • E-commerce Manager. Già attraverso i dati forniti dall’Osservatorio eCommerce B2C abbiamo visto come gli acquisti online abbiamo raggiunto il valore di 48,1 miliardi di euro, e quindi una crescita del 20% rispetto all’anno precedente. Con il consolidamento delle vendite online e con una visione del mercato da parte delle aziende in ottica Omnichanel, non sorprende come questa figura assuma, anche per il 2023, un ruolo fondamentale perché potrà aiutare le aziende a espandersi, definendo obiettivi di vendita concreti.
  • Seo/Sem Expert. In un mercato sempre più digital le aziende si stanno orientando verso l’assunzione di figure professionali in grado di migliorare il posizionamento dell’impresa nel mercato. Se ripensare il negozio in un’ottica Omnichanel Customer Experience significa, infatti, avvicinare i compratori a un modello d’acquisto più vicino al mondo digitale, le aziende devono adattarsi alle nuove esigenze di mercato, costruendo canali di vendita attenti all’esperienza dell’utente (UX experience). In questo caso il modello di marketing realizzato diventa più segmentato ed efficace, offrendo alle organizzazioni un’opportunità concreta di crescita.
  • Social Media Manager. Se la Customer Experience e l’ottimizzazione dell’Acquisition sono gli obiettivi principali delle aziende, sempre in un’ottica multicanale, i social network acquistano un potere fondamentale per un’azienda che vuole aumentare il proprio fatturato. Fungendo da vetrina infatti per clienti o futuri clienti, contribuiscono alla creazione della Brand Reputation di un’organizzazione e possono trasformarsi in veri e proprio “negozi” online. Ecco perché i Social Media Manager continueranno a essere, anche nel 2023, importanti per la crescita di un’azienda.
  • Project Manager. Nonostante il Project Manager a seconda del settore cambi, completamente significato e connotazione/professione, per il 2023 pare che questo sia uno dei ruoli più ricercati. Sulla base degli obiettivi aziendali stabiliti dal CEO, questo professionista da un lato costruisce il piano di lavoro del team garantendone l’efficacia delle azioni, dall’altro si occupa di effettuare una stima realistica del budget e tempi di realizzazione, senza moltiplicare i costi di lavoro. Si parla, insomma, di una riduzione dei rischi causati da un eventuale fallimento di un progetto.
  • Energy Manager. Con il Green Deal, l’Unione Europea si propone come obiettivo quello di raggiungere la neutralità climatica entro il 2050. Per questo, nel 2023 assumere un professionista in grado di gestire l’energia in maniera efficace riducendo le emissioni di CO2 e, di conseguenza, abbassando la percentuale dei consumi e dei costi di un’azienda, diventa essenziale.
  • Professionisti nell’ambito del controlling. Per tutto il 2022 la ricerca in ambito Finance si è concentrata su questo tipo di professionisti, di taglio strategico piuttosto che operativo. Ciò è dovuto all’esigenza da parte delle aziende di affidarsi a figure che potessero aiutarle a far fronte a momenti di crisi, a cambiamenti improvvisi del mercato, per esempio dovuti alla pandemia o alla situazione geopolitica, limitando il rischio di default. Questa tendenza pare restare la stessa anche nel 2023. I dieci requisiti per "Un bel lavoro" Inglese fluente, conoscenze informatiche, flessibilità, capacità di lavorare in team e di gestire la pressione… Quante volte abbiamo letto questi (o altri) requisiti all’interno di un’offerta di lavoro? Eppure in un mondo scombussolato dal fenomeno delle “grandi dimissioni” – 1,6 milioni nei primi nove mesi del 2022 in Italia – forse varrebbe la pena di fare un passo indietro e cambiare prospettiva, iniziando a porci domande diverse: quali dovrebbero essere le caratteristiche di un “bel lavoro”? Come possiamo creare posti di lavoro di qualità, in grado di generare valore e di dare spazio alle ambizioni e ai sogni di ciascun individuo? L’innovazione tecnologica sarà un nemico o un alleato? Alfonso Fuggetta, professore di Informatica al Politecnico di Milano e Ad di Cefriel, Centro di innovazione digitale dello stesso Ateneo, cerca di rispondere a questi (e a molti altri) quesiti nel suo saggio Un bel lavoro - Ridare significato e valore a ciò che facciamo”, edito da Egea. Grazie alla lunga esperienza maturata tra mondo accademico, istituzioni e imprese, Fuggetta ha avuto modo non solo di osservare ma anche di vivere sulla propria pelle le tante trasformazioni che hanno investito il mondo del lavoro in questi anni. E ha cercato di mettere a frutto la sua esperienza per elaborare una definizione convincente e coerente di che cosa oggi si possa (o si debba) effettivamente intendere per bel lavoro, individuandone i dieci requisiti chiave. Un bel lavoro, quindi…
  • 1. … ha significato: Sempre più persone desiderano un lavoro che abbia un significato e il cui risultato sia di valore per la comunità e la società. Non solo, vogliono lavorare in imprese che rispettino le regole e che svolgano un ruolo positivo nella comunità nella quale operano.
  • 2. … produce risultati di qualità: Le persone vogliono che il risultato del lavoro sia di qualità, ben fatto. Non basta fare il minimo indispensabile per soddisfare le richieste del proprio interlocutore.

  • 3. … è svolto con metodo:
    Un lavoro “bello” è caratterizzato da metodi e processi di qualità. Se si lavora in modo ordinato e pianificato, le persone si sentono a loro agio perché sanno che cosa fare e non sono stressate da attività caotiche e condotte in un perenne stato di emergenza o in modo puramente reattivo.

    4. … è riconosciuto e valorizzato:
    Un lavoro di qualità deve essere riconosciuto e valorizzato, non solo dal punto di vista economico.

    5. … è sicuro:
    L’aggettivo “sicuro” ha (almeno) tre accezioni: la prima ha a che fare con la sicurezza sul lavoro; la seconda rimanda alla solidità aziendale; la terza alla consapevolezza di lavorare in un luogo che permette di esprimersi e operare senza pressioni e timori.

    6. … è flessibile:
    Anche a causa dei due anni di Covid, la flessibilità sul posto di lavoro ha assunto una valenza centrale. Per le persone è vitale poter conciliare vita privata e attività professionale.

    7. … è cooperativo, inclusivo e aperto:
    Un lavoro di qualità si basa su una cultura aziendale aperta, che promuova e favorisca l’interazione all’interno dell’impresa e tra l’impresa e il mondo esterno. Offre occasioni di viaggio e di esperienze all’estero. Inoltre è inclusivo e non discriminante.

    8. … è dinamico:
    Un “bel lavoro” offre alle persone una molteplicità di esperienze ed evita immobilismo e sclerosi professionale.

    9. … permette di imparare:
    Un “bel lavoro” genera opportunità continue per imparare cose nuove, sperimentare idee e dare spazio alla curiosità e agli interessi dei singoli.

    10. … permette di crescere professionalmente:
    Un “bel lavoro” consente di acquisire competenze ed esperienze che rendono possibile alle persone interpretare ruoli professionali sempre più complessi, anche se con caratteristiche e profili diversificati (manageriali, tecnici, specialistici).

Tra assunzioni e borse di studio

Sono oltre 100 le figure che iziwork cerca in tutta Italia per l’ampliamento della propria rete di partner nel corso dei prossimi mesi, con l’obiettivo di strutturare una community di agenti commerciali in grado di supportare e velocizzare la crescita della società. La start up tech attiva nel mondo del lavoro in somministrazione ha registrato nel corso dell’ultimo anno risultati importanti: il 2022 per iziwork ha significato una crescita del 200%, un aumento del fatturato da 21 a 70 milioni di euro, il raggiungimento di più di 800 aziende clienti attive e più di 600mila lavoratori iscritti alla propria piattaforma. Questi risultati sono stati accompagnati da una ridefinizione, sulla scia di quanto fatto dalla casa madre francese, del modo di porsi sul mercato. Con l’inserimento delle figure chiave dei partner, iziwork punta infatti a reclutare professionisti – non necessariamente con esperienza nel settore della ricerca del personale e con apertura anche a giovani e neolaureati – fortemente motivati per sviluppare il business sul territorio nazionale. Le caratteristiche delle figure ricercate:

  • volontà di mettersi in gioco per raggiungere importanti obiettivi di business;
  • attitudine imprenditoriale;
  • capacità di assumersi responsabilità e rischi, per il raggiungimento di uno status elevato e remunerazioni sopra la media del settore.

Ai partner viene offerto un percorso di formazione per fornire tutte le competenze richieste allo svolgimento dell’attività, ovvero una parte che comprende i meccanismi alla base del settore e delle Agenzie per il lavoro, i tecnicismi normativi (come per esempio il costo del lavoro), i fondi di formazione, l’elaborazione delle offerte commerciali, e una parte legata alle strategie di vendita e alla gestione degli incontri con i clienti. Per maggiori informazioni e sottoporre la propria candidatura, è possibile inviare una e-mail all’indirizzo: candidatura.partner@iziwork.com. Sempre in ambito Agenzie per il lavoro, Nhrg ha chiuso il suo secondo anno di vita con una crescita che si aggira attorno al 150%, confermando la lungimiranza dei cofondatori e amministratori Gianni Scaperrotta e Carlo Passino. Tanto che si richiede un’urgente implementazione di personale interno per le filiali già esistenti e per le nuove filiali in corso di apertura nel 2023 in Lombardia, Emilia, Toscana, Puglia e Campania. Le ricerche in corso riguardano:

  • Nove Branch Manager

Sedi: Venezia/Treviso, Verona, Brescia, Bergamo, Parma, Piacenza, Firenze, Bari, Napoli.

  • Dieci Sales Account
  • Ubn Key Account Manager Centro

Sede: Roma.

Per approfondire i dettagli dei profili ricercati e inviare il proprio cv è sufficiente andare sul sito www.nhrg.it nella sezione offerte di lavoro (Offerte di lavoro – Lavora in Nhrg). Mentre Disclosers, boutique di Pr e Media Relation di Milano, cresce ancora e apre tre posizioni (due a tempo indeterminato e una di stage) per Pr e Media Relation Specialist. L’azienda è nata a gennaio 2019 e inizialmente contava solo due soci (operativi): oggi vede protagonista una squadra di 18 persone a tempo pieno ed è una realtà che negli ultimi tre anni ha collaborato con realtà come Feltrinelli Education, Alpha Test, Smau, Giffoni Innovation Hub e Montura. Le persone che entreranno in squadra dovranno occuparsi delle diverse azioni che compongono l’attività di Pr e Relazioni con i media: progettare la strategia di Pr e media relation, scrivere media pitch, media alert e comunicati stampa, selezionare e contattare giornalisti, costruire proposte di interviste e di approfondimento e monitorare le pubblicazioni ottenute per i clienti. Vengono valutati solo profili con esperienza (minimo tre anni) nel ruolo di addetto stampa/media relation specialist/digital pr specialist (preferibilmente all'interno di agenzie). L’agenzia offre un contratto a tempo indeterminato (Ccnl Commercio). Reddito annuo lordo di 28mila-30mila euro, buoni pasto, possibilità di smart working totale (ma con un ufficio sempre a disposizione), la possibilità di intraprendere un percorso di benessere mentale e supporto psicologico gratuitamente (il costo è interamente a carico dell’agenzia), un abbonamento annuale a Buddyfit (con corsi di fitness, meditazione e yoga), momenti di formazione, possibilità di scegliere in autonomia un progetto pro bono da seguire durante le ore lavorative e attività di team building. Ecco i dettagli per candidarsi: https://it.linkedin.com/company/disclosers. Anche Yeldo, gruppo europeo fintech che offre accesso diretto a investimenti immobiliari, continua a crescere e apre quattro nuove posizioni per la sede di Milano, in Via Borgogna 5 (zona Duomo). Obiettivo dell'azienda è quello di democratizzare il mercato degli investimenti immobiliari, offrendo accesso diretto, trasparente e digitale ad operazioni immobiliari di grado istituzionale attraverso la piattaforma www.yeldo.com e consentendo così a investitori privati professionali di investire in una asset class storicamente disponibile solo a pochi. Nata nel 2019 e con uffici in Svizzera, Germania e Italia, nelle sedi di Milano e Roma, a oggi Yeldo è composta da circa 30 collaboratori e, data la crescita costante di anno in anno, mira a chiudere il 2023 con un significativo rafforzamento dell’organico nelle varie aree di business dell'azienda. Le posizioni aperte in Italia:
- Content Manager - Real Estate Investments: la/il candidata/o ideale è una/un Content Manager & Copywriter con comprovata esperienza nella gestione della comunicazione (online e offline) e una forte predisposizione e/o passione alle tematiche relative a investimenti e prodotti di investimento.
- Digital Marketing Specialist: la figura entrerà a supporto del Team marketing, con un focus particolare sulle attività paid. Viene richiesta una conoscenza approfondita delle principali piattaforme di marketing online (Google Ads, Facebook Business Manager, Linkedin Campaign Manager, etc.,) e una buona capacità nell’analisi dei dati.
- Head of Operations & Business Development - Yeldo Crowd: la figura sarà il “braccio destro” del CEO di YELDO Crowd (ex Boston Consulting Group), andando a gestire a 360° lo sviluppo del nuovo business a supporto delle aree: Real Estate, Business Development e Operations.
- Head of Corporate Finance: Head of Corporate Finance: a rinforzo della divisione Finance, la figura si occuperà di supervisionare e gestire la finanza di gruppo con particolare attenzione a controllo di gestione, contabilità, bilancio e operazioni straordinarie. Viene richiesta una comprovata esperienza in ruoli simili in realtà preferibilmente internazionali. Le posizioni verranno chiuse entro aprile 2023. Questo il link diretto per visionare tutte le posizioni aperte, ottenere maggiori dettagli, e candidarsi: https://www.yeldo.com/careers. Infin
e quest’anno BonelliErede bandisce due borse di studio in memoria di Franco Bonelli. Le due borse di studio, volte a finanziare un master e un programma di ricerca, sono destinate a giovani laureati in giurisprudenza, con un punteggio non inferiore a 105. Per candidarsi è necessario essere cittadini dell’Unione europea e avere il desiderio di approfondire gli studi all’estero (in Europa o negli Stati Uniti) in quei campi tematici che erano oggetto degli scritti di Franco Bonelli: il diritto societario e il governo delle imprese, le privatizzazioni, il diritto del commercio internazionale, la prevenzione della corruzione nelle società e la disciplina del danno ambientale. La domanda di partecipazione potrà essere trasmessa a BonelliErede (via Michele Barozzi 1, 20122 Milano) all’attenzione di Elisabetta Gargioni e Marco Sinopoli, oppure inviata tramite e-mail all’indirizzo bonellierede.formazione@belex.com entro il 3 aprile 2023. In caso di invio a mezzo posta elettronica, bisognerà allegare separate copie in pdf di ciascuno dei documenti richiesti. Il bando completo è disponibile a questo link: https://www.belex.com/news/bonellierede-bandisce-due-borse-di-studio-in-memoria-di-franco-bonelli-le-candidature-saranno-aperte-fino-al-3-aprile-2023/.​





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