mercoledì 21 settembre 2016
Mattia Persiani, romano classe 1932, avvocato cassazionista e docente dal 1962, è riuscito a semplificare e a far comprendere un tema ostico. Il lavoro  sub umbra Petri (Edizioni Studium – 214 pagine – 16,50 euro) è diviso in tre capitoli: La disciplina del lavoro; L’ufficio del lavoro della sede apostolica; Il sistema pensionistico.
Il lavoro all'ombra del Cupolone
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Non è facile spiegare il diritto del lavoro in Vaticano. La materia, infatti, può generare equivoci e confusioni per chi non è un esperto. Mattia Persiani, romano classe 1932, avvocato cassazionista e docente dal 1962, però, è riuscito a semplificare e a far comprendere un tema ostico. Il lavoro  sub umbra Petri (Edizioni Studium – 214 pagine – 16,50 euro) è diviso in tre capitoli: La disciplina del lavoro; L’ufficio del lavoro della sede apostolica; Il sistema pensionistico. Inoltre raccoglie i documenti che hanno portato alla riforma di questa materia all’ombra del Cupolone. Persiani è stato facilitato dalla sua lunga attività di professore. Ha insegnato per quasi 50 anni nelle Università di Sassari, Venezia e Roma, ha fondato il Trattato di Diritto del lavoro, ha all'attivo oltre un centinaio di pubblicazioni, è stato per anni prima membro (dal 1990) e poi presidente del Collegio di Conciliazione e Arbitrato dell’Ufficio del lavoro della Sede apostolica (dal 1991 al 2009). Inoltre è membro del Consiglio di amministrazione della Lumsa, la Libera Università Maria Santissima Assunta."Si tratta di pagine nelle quali, per la prima volta ed autorevolmente – scrive nella prefazione Giuseppe Dalla Torre, giurista e rettore della Lumsa dal 1991 al 2014 - si tenta una sistematizzazione del diritto relativo al lavoro svolto presso la Santa Sede e lo Stato della Città del Vaticano. Di esso viene offerto un quadro organico con riferimento ai profili sia di diritto sostanziale che processuale, unitamente ad una presentazione del sistema pensionistico; di esso, del suo spirito, si dà una chiave di lettura illuminata dalla preziosa selezione di documenti che sono pubblicati in appendice".Nel linguaggio corrente, infatti, spesso si confonde la Santa Sede e la Città del Vaticano. E per quanto riguarda il lavoro bisognerebbe distinguere tra la Curia Romana, struttura di cui si serve il Papa per l’esercizio della sua funzione di governo di tutta la Chiesa, e il personale alle dipendenze del Vaticano. Dalla Dottrina sociale alle encicliche più recenti che si occupano del rapporto tra la persona e il lavoro, l’autore ha raccontato in queste pagine i cambiamenti avvenuti non solo nel magistero della Chiesa, ma anche all’interno delle mura vaticane. Non a caso le riforme di san Giovanni Paolo II  apportate in materia lavoristica consideravano Santa Sede e Città del Vaticano come "un’unica, grande peculiare comunità  di lavoro, chiamata al servizio della Chiesa universale". Fu proprio il Pontefice polacco a parlare di "singolare comunità che opera sub umbra Petri". Dignità della persona umana e spirito di servizio sono i due poli attorno a cui si ispirano i principi del lavoro. L’Ulsa – Ufficio del lavoro della Sede apostolica è l’organismo preposto "alla promozione e al consolidamento della comunità del lavoro", avendo competenze sul personale alle dipendenze della Curia Romana, del Governatorato e degli  Enti gestiti amministrativamente.Persiani in questa pagine raccoglie due lezioni tenute al corso di perfezionamento su L’ordinamento giuridico e finanziario vaticano della Lumsa. Da studioso che conosce la realtà vaticana, tenta una "sistematizzazione del diritto relativo al lavoro svolto presso la Santa Sede e lo Stato della Città del Vatican. Di esso – conclude Dalla Torre -  viene offerto un quadro organico con riferimento ai profili sia di diritto sostanziale che processuale, unitamente a una presentazione del sistema pensionistico".
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