mercoledì 18 maggio 2016
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T rinity Mirror, che è il più grande editore di giornali del Regno Unito e stampa, tra gli altri, il Daily Mirror, ha tentato un esperimento coraggioso. Ha lanciato un nuovo quotidiano ricco di storie e di analisi, profondo e non troppo lungo, dedicato al pubblico che non sta leggendo più i giornali perché li trova inutili e poco stimolanti. Un giornale squisitamente offline, senza nemmeno un sito internet. «Non è un progetto che ci siamo sognati una notte, è un’idea su cui abbiamo lavorato per oltre un anno e che viene da un approfondito confronto con i consumatori, migliaia di lettori che non leggono più i giornali perché quello che trovano in edicola non risponde ai loro bisogni» spiegava a metà febbraio, a pochi giorni dal lancio, Simon Fox, manager da 2,6 milioni di sterline l’anno che Trinity un paio d’anni fa ha strappato alla catena di negozi musicali Hmv per dare nuovo slancio alla carta stampata. È andata malissimo. Presentato come il primo nuovo quotidiano indipendente britannico da trent’anni, The New Day ha debuttato lunedì 29 febbraio e il 5 maggio ha mandato in stampa l’ultimo numero. La sua avventura in edicola si è così esaurita dopo nemmeno dieci settimane. Colpa di vendite deludenti: la Trinity si aspettava di vendere 200mila copie al giorno ma il New Day non è mai andato oltre le 150mila stabilizzandosi invece sotto quota 100mila. Anche in Italia abbiamo avuto storie di quotidiani effimeri (memorabile Pubblico, fondato e chiuso da Luca Telese nel giro di quattro mesi nel 2012) ma stavolta è diverso. Perché la storia del New Daymostra bene come questa lunga fase di vendite in calo e pubblicità stagnante rischi di mandare nel panico molti editori, anche quelli enormi. Trinity ha lanciato in forma gratuita la prima copia del nuovo giornale, quindi per due settimane ha tenuto il prezzo promozionale di 25 penny e al momento di procedere con il piano iniziale, che prevedeva un raddoppio del prezzo a 50 penny dop quindici giorni, ha deciso di fermare il rialzo per sostenere le vendite. Questo ripensamento, però, è durato solo un paio di giorni. Perché dopo nemmeno una settimana il rialzo è scattato lo stesso e il New Day è andato in edicola al prezzo di mezza sterlina. Una gestione caotica che è culminata nella repentina chiusura del giornale. Un anno di progetto e nemmeno tre mesi di operatività: grandi piani ma ancora più grande incapacità di sostenerli. Ora i giornalisti del gruppo temono che parte del costo di questo incredibile flop editoriale venga scaricata anche su di loro. Sperando che il primo «nuovo giornale indipendente britannico da 30 anni » non sia anche l’ultimo. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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