lunedì 15 gennaio 2024
Nel 2023 il 57% degli italiani – dato in crescita di tre punti percentuali rispetto all’anno precedente - dichiara di comprare e vendere prodotti usati
Un mercatino dell'usato

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La passione per l’usato e la compravendita di beni di seconda mano non sono semplicemente mode o tendenze passeggere. Oggi più che mai i consumatori adottano con consapevolezza comportamenti sostenibili facendoli diventare vere e proprie abitudini di consumo, che negli anni crescono e si consolidano. Basti pensare che nel 2023 il 57% degli italiani – dato in crescita di tre punti percentuali rispetto all’anno precedente - dichiara di comprare e vendere prodotti usati, una tendenza che rappresenta a tutti gli effetti un’azione concreta a favore dell’ambiente e dell’economia circolare. Di conseguenza sono anche cresciuti gli operatori del settore, ossia coloro che hanno fatto della compravendita di oggetti usati la loro professione, un modo per vivere e non un semplice hobby. In alcuni casi hanno seguito an che dei corsi di formazione. Solitamente gestiscono un negozio abbastanza grande, creano lavoro e contribuiscono a sostenere un'economia prettamente locale, a chilometri zero, dove il denaro generato dalle vendite torna nelle tasche delle persone che hanno venduto gli oggetti. Grazie a Wallapop - la piattaforma della compravendita di prodotti usati, che promuove un modello di consumo responsabile e sostenibile - è facile integrare la pratica del riutilizzo nella nostra quotidianità, con benefici per il portafoglio e per il Pianeta. Infatti, una ricerca condotta dalla piattaforma stima che gli italiani conservano da sei a 15 oggetti non utilizzati nelle proprie abitazioni, con un valore complessivo di 1.247 euro. Nel corso del 2023, tra le 20 diverse categorie merceologiche presenti sulla piattaforma, quella dedicata al "Collezionismo" ha segnato il più alto numero di transazioni, registrando un incremento del 133% rispetto all'anno precedente. Per chi nel nuovo anno aspira a risparmiare, gennaio si presenta come il momento ideale. Grazie a Wallapop, è possibile perseguire quest'obiettivo durante tutto l'anno: infatti, secondo uno studio recente condotto dalla piattaforma, un utente potrebbe risparmiare circa 378 euro all'anno, equivalenti a un risparmio medio del 44%, scegliendo di acquistare oggetti riutilizzati anziché nuovi. In particolare, nel corso del 2023 gli oggetti di seconda mano più acquistati dagli Italiani sono stati, nell'ordine: Samsung Galaxy, Nintendo Switch e macchine fotografiche. Questa scelta ha permesso agli utenti di risparmiare fino al 45% su macchine fotografiche e consoles e fino al 42% su telefoni cellulari. Solo nel 2022, sono state risparmiate al Pianeta 510.535 tonnellate di CO2, l'equivalente di otto viaggi di andata e ritorno in auto verso il Sole e 20 miliardi di litri d'acqua, equivalente a quella consumata dalla città di Verona in un anno. Anche Subito - altra piattaforma per comprare e vendere in modo sostenibile con oltre 16 milioni di utenti unici al mese - quantifica l’impatto ambientale dell’attività di compravendita sulla piattaforma presentando i dati dello studio Second Hand Effect 2022 commissionato a IVL (Istituto di Ricerca Ambientale Svedese). Il metodo utilizzato per lo studio è il LCA (Life Cycle Assesment), che tiene in considerazione l’intero ciclo di vita dell’oggetto e ne quantifica per tutto il periodo le sue emissioni di CO2: dall’estrazione delle materie prime, alla loro lavorazione, passando per la distribuzione fino al suo smaltimento. Nel 2022 su Subito sono stati venduti circa 20 milioni di oggetti; attraverso ciascuna compravendita, gli utenti della piattaforma hanno contribuito ad un risparmio totale di 2,7 milioni di tonnellate di CO2. Chi sceglie l’economia dell’usato, infatti, da una parte regala una seconda vita alle cose, evitando la loro dismissione in discarica, dall’altra evita potenzialmente le emissioni di CO2 e i costi ambientali della produzione di un bene nuovo. Il numero assoluto è già abbastanza esplicativo, ma con alcune equivalenze applicate alla vita quotidiana risulta ancora più chiaro e tangibile l’effetto che un gesto semplice come quello di acquistare o vendere articoli di seconda mano può avere sul nostro Pianeta. Risparmiare 2,7 milioni di tonnellate di CO2 corrisponde alla somma di tutte le emissioni prodotte da 374mila italiani nell’arco di un anno (più degli abitanti di Firenze) o alla quantità di anidride carbonica emessa dalla produzione di 30 milioni di divani o per la preparazione di 119 miliardi di cialde di caffè. Per rendere ancora meglio l’idea, è come se fossero stati piantati 1.300 ettari di alberi, che coprirebbero una superficie delle dimensioni di 2.500 campi da calcio. «Fare second hand non è solo una scelta intelligente e smart; scegliere l’economia dell’usato permette di fare la propria parte all’interno di un circolo virtuoso che da un lato regala una seconda possibilità a degli oggetti e, dall’altro, riduce la nostra impronta quotidiana sull’ambiente abbattendo le emissioni di CO2 derivanti dall’acquisto di prodotti di prima mano - spiega Giuseppe Pasceri, ceo di Subito -. Il numero degli italiani che scelgono consapevolmente di affacciarsi al mercato Second Hand è in crescita, così come il valore economico che questo mercato genera per il nostro Paese, che equivale all’1,3% del Pil. Come Subito vogliamo offrire agli italiani un luogo dove generare valore condiviso, a favore dell’economia e dell’ambiente. Insieme possiamo davvero fare la differenza grazie alla second hand che è sostenibile nel Dna: questi numeri importanti, che abbiamo ottenuto grazie ai 2,5 milioni di italiani che ogni giorno ci scelgono, ne sono la prova». Il mercato della seconda mano ha un impatto diretto anche sulle materie prime; esso consente infatti di evitarne l’estrazione, la lavorazione e la produzione influendo quindi positivamente sul benessere del Pianeta. Nel 2022, grazie ai 20 milioni di compravendite su Subito, sono state risparmiate 153mila tonnellate di plastica (quantitativo che equivale alla produzione di 61 miliardi di mattoncini per costruzioni giocattolo), oltre un milione di tonnellate di acciaio (pari all’occorrente per costruire 8mila Statue della Libertà) e ancora 100mila tonnellate di alluminio, ovvero l’equivalente di 3,1 miliardi di componenti per iPhone.

Relativamente alle categorie che hanno avuto il maggior impatto in termini di risparmio di CO2, lo studio Second Hand Effect riconferma anche quest’anno al primo posto quella dei Motori, che ha generato un risparmio di 2.293.594 tonnellate di CO2. A seguire Casa e Persona, Elettronica e Sport & Hobby in quarta posizione. L’analisi ha indagato anche il livello territoriale, andando ad evidenziare le regioni che hanno dato il contributo maggiore alla Second Hand e quindi al suo impatto positivo sull’ambiente. Da quanto emerso, il podio delle regioni coincide con la classifica del 2021. In prima posizione troviamo infatti la Campania che ha risparmiato 410mila tonnellate di CO2, seguita dalla Lombardia con le sue 369 mila tonnellate risparmiate e, in terza posizione, il Lazio che ha generato un risparmio pari a 301.385 tonnellate di CO2.

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