venerdì 2 aprile 2021
Buoni risultati dalla collaborazione Geodis e Phantom Auto
Il carrello elevatore? Azionato a distanza
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Potrebbe rappresentare una rivoluzione nei magazzini logistici. È il carrello elevatore azionato a distanza, frutto della collaborazione tra Geodis, leader mondiale della logistica, e Phantom Auto, azienda di software per il controllo da remoto a lungo raggio per veicoli senza pilota. Un progetto volto a migliorare la sicurezza degli operatori in magazzino ma pure per creare opportunità di lavoro per persone con disabilità fisiche.

I primi test positivi si sono svolti in Francia nell’ambito di una collaborazione pluriennale tra Geodis, Phantom Auto e Fenwick-Linde per creare il primo carrello elevatore azionato da remoto in grado di essere controllato anche a migliaia di chilometri di distanza. È chiaramente il precursore di una modalità di lavoro rivoluzionaria nella logistica e che può offrire opportunità professionali ad una parte di persone poco rappresentata nel ramo, quali donne, persone con disabilità fisiche, persone geograficamente isolate).

La soluzione utilizza un carrello elevatore Fenwick combinato con un software per il controllo a distanza della Phantom per consentire di azionare il veicolo da parte di lavoratori distanti, aumentando l’efficienza e l’utilizzo delle apparecchiature. Ad esempio, un lavoratore può utilizzare da remoto molteplici carrelli in diversi magazzini in svariati momenti della giornata, tutto da un'unica postazione centrale.

Gli operatori a distanza di Geodis, detti conducenti digitali, potranno "spostarsi telematicamente" da un veicolo all’altro e da un magazzino all’altro con un semplice clic, stando in un ufficio distaccato. Il software di Phantom fornisce agli operatori la possibilità di tenere sott’occhio in tempo reale ogni veicolo, consentendo loro di guidare i veicoli in sicurezza.

Il programma peraltro contribuisce a ridurre gli infortuni e aumentare la sicurezza nei magazzini, a ridurre il numero di persone che fisicamente si trovano nei magazzini e migliorarne il comfort dei lavoratori, a creare nuovi lavori che impiegano operatori remoti, e sono svolti in ufficio, ad assumere persone con disabilità fisiche e, infine, assumere persone provenienti da regioni diverse dall’ubicazione dei magazzini, comprese aree con più disoccupati.

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