venerdì 21 novembre 2014
Abitabilità, design e piacere di guida: con il restyling della sua utilitaria di segmento B, Huyndai punta in alto sul mercato
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«Un modello di importanza capitale, con cui vogliamo diventare protagonisti nel segmento B». Basta questa frase di Andrea Crespi, Direttore Generale di Hyundai Italia, per inquadrare il ruolo della nuova Hyundai i20 nel mercato italiano, in cui il segmento delle piccole vale circa il 30% dell'immatricolato totale. «Ci andremo a scontrare con autoche hanno alle spalle trent'anni di tradizione - continua Crespi - ma crediamo di avere le carte in regola per entrare in classifica tra le prime dieci». Tradotto in numeri, vuol dire raggiungere una quota del 3%, vendendo almeno 12.000 auto in un anno; un obiettivo ambizioso, visto che le due precedenti generazioni di i20 non sono mai andate oltre l'1,9%, ma realizzabile, considerando l'accresciuto valore del nuovo modello. Il lancio commerciale della nuova i20 è previsto a gennaio, ma gli ordini verranno già aperti il 26 novembre, data in cui le prime vetture saranno disponibili nelle concessionarie, con prezzi a partire da 13.200euro.
 
Com'è. Progettata, sviluppata e prodotta in Europa, nello stabilimentoturco di Izmit (200.000 auto all'anno di capacità produttiva massima), la nuova i20 segue tre pilastri fondamentali, l'abitabilità, il piacere di guida e il design, senza dimenticare quell'affidabilità che permette alla Casa di offrire cinque anni di garanzia senza limiti di chilometraggio. Propriolo stile è diventato negli ultimi anni il primo motivo di acquisto di ogni modello Hyundai, relegando al secondo posto il rapporto qualità prezzo, un cambiamento che la dice lunga sul processo evolutivo del marchio coreano. «Quest'auto è un'ottima sintesi tra contenuti emotivi e razionali - aggiunge Crespi - per questo può interessare diverse tipologie di clienti». In effetti i  “5 posti comodi”, definizione spessoabusata, qui ci sono davvero e anche il bagagliaio, con 326 litri, è da record per il segmento B. Il merito è da dividere tra la piattaforma completamente riprogettata (passo più ampio di 4,5 cm) e le nuove sospensioni posteriori, che “rubano” meno spazio all'interno dell'abitacolo. Le misure esterne, invece, sono aumentate di poco, raggiungendo i 4.04 metri di lunghezza; solo l'altezza è diminuita (di 15 mm), per ragioni prevalentemente stilistiche.
 
Sotto al cofano. La gamma motori è ampia e diversificata, confermando la natura “trasversale” della nuova i20, che può essere acquistata tanto come prima (volendo anche unica) o seconda auto. Per cui al 1.2 benzina, da 75 o 84 CV, si affianca il più prestante 1.4 da 100 CV, mentre i diesel sono due, il 1.1 3 cilindri da 75 CV e il 1.4 4 cilindri da 90 CV.
 
Come va. Proprio le unità più piccole saranno, secondo il management Hyundai, quelle maggiormente vendute. Le abbiamo provate entrambe, trovandole assolutamente adeguate alla massa della vettura e al suo comportamento stradale. Al volante di questa Hyundai è facile sbagliarsi e pensare di trovarsi su un'auto di segmento superiore. Il merito è dell'ottima qualità costruttiva degli interni, ma ancora di più delle sensazioni che trasmette. Le sospensioni filtrano bene lesconnessioni, ma allo stesso tempo l'auto rimane sempre composta. Anche l'insonorizzazione è di ottimo livello, così come la precisione dei comandi. Della nuova i20 si continuerà a parlare nei prossimi mesi, tanto per l'arrivo di equipaggiamenti importanti come il nuovo sistemadi infotainment con display da 7 pollici, quanto per la disponibilità della versione a GPL. Infine, nel 2015 è attesa anche la variante coupè a 3 porte, insieme al nuovo motore turbobenzina 3 cilindri 1.0 GDI-T.
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