venerdì 18 agosto 2023
La partnership tra Grifal e ValGiò aggiunge ulteriore valore in termini di profitto e sostenibilità alla propria attività imprenditoriale
I cibi solidali viaggiano nell'imballo green

Ansa

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Rifacendosi alla teoria dei giochi, la partnership tra Grifal e ValGiò si può definire un caso di winwin, nel senso che entrambe le aziende escono vittoriose da questa collaborazione avviata due anni fa, aggiungendo ulteriore valore, in termini di profitto e sostenibilità alla propria attività imprenditoriale. Partendo dall’inizio: Grifal è una società leader in Italia nel settore del packaging, vale a dire gli imballaggi. « È quotata in Borsa, con sede in Italia e Romania; recentemente è approdata fino in Portogallo grazie a una joint venture per la produzione a Porto dell’innovativo cartone ondulato ed ecosostenibile cArtù» spiega Marco Cioria, responsabile marketing di Grifal.

ValGiò, invece, è un’azienda agricola a scopo sociale, con base a Caselle Torinese, in Piemonte, che applica tecniche di coltivazione all’avanguardia per creare prodotti agricoli di qualità. Nadia Valsania, commercialista di professione e responsabile di ValGiò, ha curato ogni aspetto nel tentativo di coniugare nella vendita dei prodotti trasformati, come confetture e conserve, non solo la sostenibilità ambientale degli imballaggi, ma anche l’efficienza nelle spedizioni: « La virtuosità della collaborazione con Grifal si è palesata quando abbiamo richiesto imballi certificati FSC e studiato nuove soluzioni che permettessero sia all’imballo che al prodotto di giungere intatti a destinazione». « Abbiamo trovato un terreno comune sulla sostenibilità degli imballaggi e grazie al cartone ondulato abbiamo eliminato la plastica, che sappiamo bene che se abbandonata nell’ambiente ha tempi lunghissimi per degradarsi» ha sottolineato Cioria di Grifal, spiegando anche che sono stati fatti nei primissimi mesi i cosiddetti crash-test, vale a dire delle prove per verificare che i prodotti anche se urtati rimanessero integri nell’imballaggio ecosostenibile cArtù. Ecco perché «le nostre spedizioni e-Commerce hanno beneficiato di un miglioramento incredibile in termini di minori danneggiamenti dei prodotti, meno resi, meno costi di logistica – ha ripreso a parlare Valsania –. Siamo passati da picchi di oltre il 40% di rotture a meno del 5%», ed è nata una scatola nominata “Storie Buone”, creata da Grifal appositamente per ValGiò, con la quale «abbiamo potuto parlare di noi nel modo corretto anche attraverso la forma esterna con cui arrivano a casa i nostri prodotti».

Di “Storie Buone”, storie di amore che non muore ma si trasforma, la famiglia Valsania ha fatto la sua regola di vita, dopo che il fratello di Nadia, Giorgio, a 18 anni perse la vita in un drammatico incidente stradale. Sul suo diario ritrovarono la scritta “L’amore non muore mai, si trasforma” e da allora l’hanno seguita, portata avanti, concretizzata, creando la Onlus Maria Madre della Provvidenza Giorgio Valsania che gestisce orti sociali garantendo gli inserimenti lavorativi di persone svantaggiate in tre comuni del Torinese, Caselle Torinese, Chieri e Torrazza Piemonte. L’e-commerce è stato solo l’ultimo passaggio, lo strumento che si è reso necessario quando si è deciso di promuovere anche la vendita online. Perché in realtà, prima che essere venduti, gran parte dei “frutti”, che poi sono soprattutto verdure degli orti sociali, vengono distribuiti gratuitamente grazie alla collaborazione con il Banco delle Opere di Carità alle persone che ne hanno bisogno, assieme a prodotti igienico-sanitari e farmaci da banco. Di fatto il marchio Val-Giò è nato per permettere alle persone svantaggiate (oggi in 18 lavorano tra i campi e il magazzino) di maturare un’esperienza lavorativa regolare con borse-lavoro, a seguito della quale inserirle nel mondo del lavoro, dove riescono ad approdare ogni anno circa 10 persone formate negli orti sociali di ValGiò.

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