mercoledì 29 aprile 2020
Dopo la firma del Protocollo, si torna a lavoro per realizzare le opere carcerarie, sanitarie, popolari e di dissesto idrogeologico
Un cantiere edile

Un cantiere edile - Archivio

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Si rafforzano ulteriormente le garanzie per la sicurezza dei lavoratori dell’edilizia. I sindacati di categoria FenealUil, Filca-Cisl, Fillea-Cgil hanno firmato, infatti, un Protocollo con i ministri delle Infrastrutture e del Lavoro e con Anci, Upi, Anas Spa, Rfi, Ance e Alleanza delle Cooperative. «Il testo inserito nel Dpcm – spiega il segretario generale Filca Franco Turri –contiene una serie di specificazioni di settore rispetto alle previsioni generali contenute nel Protocollo del 14 marzo. Le misure indicate seguono la logica della precauzione e mettono in pratica quanto previsto dal legislatore e dalle indicazioni fornite dall’Autorità sanitaria. Le misure previste si estendono non solo ai titolari del cantiere, ma anche a tutti i subappaltatori e subfornitori presenti nel cantiere stesso».

Tra gli elementi rafforzativi previsti dal Protocollo c’è il riconoscimento del ruolo degli Rlst: i rappresentanti per la sicurezza sono valorizzati e responsabilizzati insieme alla bilateralità di settore, in un quadro di accordi territoriali. Ma nel testo sono previste anche l’intensificazione dei controlli da parte dell’Ispettorato nazionale del lavoro e la possibilità per i lavoratori di rivolgersi alla polizia locale in caso di mancata osservanza della normativa sulla sicurezza anti-contagio introdotta dai recenti provvedimenti del governo. «Ma la buona notizia – conclude concluso il segretario generale della Filca – è la ripartenza già dalla prossima settimana dei cantieri che si occupano di edilizia carceraria, sanitaria, popolare e di dissesto idrogeologico. Si tratta di una boccata d’ossigeno importante per il settore e per decine di migliaia di lavoratori, ma anche di un segnale importante per la collettività, viste le caratteristiche delle opere in realizzazione in questi cantieri».

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