venerdì 8 dicembre 2023
Le opportunità di un territorio che tutela la biodiversità e le eccellenze. La "vetrina" della Borsa mediterranea del turismo archeologico
La celebrazione degli anniversari di Parco e Borsa all'Associazione stampa estera a Roma

La celebrazione degli anniversari di Parco e Borsa all'Associazione stampa estera a Roma - Archivio

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Quasi gemelli. Il 5 dicembre 1998 il Parco nazionale del Cilento, del Vallo di Diano e degli Alburni, con le aree archeologiche di Paestum e Velia e con la Certosa di Padula, fu iscritto nella lista dei siti Unesco. Mentre con qualche settimana di anticipo si apriva la prima edizione della Bmta-Borsa mediterranea del turismo archeologico. Per ricordare l'anniversario si è svolto a Roma - presso l’Associazione della stampa estera - un incontro per celebrare i 25 anni dall'iscrizione. Il secondo Parco protetto più grande d’Italia - oltre 181mila ettari, 80 Comuni - si estende dalla costa tirrenica, con le due aree marine protette di Santa Maria di Castellabate e della Costa degli Infreschi e della Masseta, fino ai piedi dell’Appennino campano e lucano, e comprende le cime dei monti Alburni, Gelbison, i contrafforti costieri del monte Bulgheria e del monte Stella, la vetta più alta della Campania del monte Cervati. È stato riconosciuto come Riserva della biosfera (1997) e Geoparco (2010) per l’alta concentrazione di biodiversità e per le numerose grotte naturali sia nell’entroterra che lungo la costa, formate grazie alla natura carsica del terreno. Mentre la dieta mediterranea, profondamente radicata in questa terra, è stata inserita nella lista dei beni del patrimonio immateriale dell’Unesco. «Il Cilento - si legge nella motivazione del riconoscimento - realizza l’incontro tra mare e montagna, Atlantico e Oriente, le culture nordiche e quelle africane, fonde popoli e civiltà e ne conserva le tracce evidenti nei suoi caratteri distintivi: l’archeologia, la natura, le tradizioni. Posto al centro del Mediterraneo, ne è il Parco per eccellenza perché l'aspetto tipico di questo mare consiste proprio nella biodiversità, la compenetrazione ambientale, la storia e l’incontro delle genti; le stesse caratteristiche implicite nel significato etimologico del Mediterraneo: “centro della terra”». In occasione dell’incontro è intervenuto il presidente del Parco Giuseppe Coccorullo: «In questi primi mesi di presidenza mi sono subito soffermato su questo significativo riconoscimento Unesco per il Parco. Paestum, Velia e Padula sono molto importanti, ma ci sono anche tanti siti minori su cui ci stiamo focalizzando, con diversi progetti di valorizzazione e digitalizzazione, per creare una rete e, quindi, presentare un’offerta turistico-archeologica ampia del nostro territorio, convinti che questo possa dare ancora maggior valore ai tre siti principali. Inoltre, come Ente Parco stiamo puntando molto sul segmento della mobilità lenta, in particolare attraverso una manutenzione straordinaria dei nostri sentieri, come la Via Istmica e il Sentiero Italia che attraversano longitudinalmente il nostro territorio. Inoltre, uno dei progetti più innovativi e più importanti che stiamo mettendo in campo nell’ambito del programma Parchi per il Clima, è una rete di 37 postazioni di bike sharing, in altrettanti Comuni, che costituirà una vera e propria rete di collegamento di tutti i borghi più suggestivi del Cilento. Questo per noi rappresenta solo un primo passo perché riteniamo di dover implementare questa attività attraverso la realizzazione di ulteriori postazioni, in modo che tutti i Comuni del Parco possano essere raggiunti attraverso un sistema di mobilità lenta che per noi sarebbe un grandissimo traguardo». Invece il senatore Antonio Iannone ha sottolineato quanto «la Bmta sia una grande possibilità per mettere in mostra il Cilento e favorire una rinascita della Campania e del Sud». «La prima edizione della Borsa mediterranea del turismo archeologico - ricorda Ugo Picarelli, fondatore e direttore della Bmta - concretizzò un’intuizione che andava non solo ad accompagnare il processo di valorizzazione del sito di Paestum, ma di tutto il Parco del Cilento, ricco di paesaggi, natura, storia, arte, archeologia. La Bmta ha voluto poi estendere la promozione del turismo delle destinazioni archeologiche a livello internazionale ed ecco che la XXV edizione che si è svolta quest’anno coincide con i 25 anni dell’iscrizione del Parco nella lista Unesco». Alfonso Andria, presidente del Centro universitario europeo per i beni culturali-Ravello, all’epoca dell’iscrizione era presidente della Provincia di Salerno, capofila degli enti che con Soprintendenza Archeologica e Parco del Cilento lavorarono alla candidatura: «Oggi quel riconoscimento Unesco e la Bmta compiono 25 anni e guardano al futuro grazie agli amministratori attuali: Franco Alfieri, presidente della Provincia e sindaco di Capaccio Paestum, Giuseppe Coccorullo, presidente dell’Ente Parco Nazionale Cilento, Vallo di Diano e Alburni. Gli stessi tre Enti e in più l’Ente provinciale per il turismo di Salerno, sostennero la candidatura e la Borsa. Ugualmente hanno fatto la Regione Campania e il ministero della Cultura ieri e oggi. Sono certo che Ugo Picarelli saprà imprimere ulteriori spinte innovative, avendo accanto le Istituzioni a ogni livello, per rafforzare sempre più il ruolo della Bmta e l’unicità della sua formula nello scenario internazionale». Infine l’imprenditore Giuseppe Pagano, che ebbe grande attenzione dal critico d’arte Gillo Dorfles, che volle fargli dono di alcuni suoi disegni, divenuti il marchio di alcuni vini di punta della sua azienda: «La mia presenza vuole testimoniare l’attenzione di tutti gli imprenditori del territorio nel rendere i loro prodotti degli “ambasciatori” della nostra terra affinché possano stimolare tanti consumatori a visitare questi luoghi straordinari, ricchi di eccellenze come la mozzarella di bufala, e soprattutto a ritornare. Perché noi imprenditori siamo fieri di poter affiancare il territorio con i nostri servizi, i nostri alberghi e i nostri prodotti anche per dare forza alle bellezze che grazie all’Unesco vengono raccontate al mondo».


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