mercoledì 16 gennaio 2019
Test di ammissione il 15 marzo per 80 posti. Incontri di orientamento per poter sperimentare “cosa fare da grandi”: il primo il 18 gennaio
Medicina in lingua inglese
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Programmare è la parola chiave e con Humanitas University si può. Chi sogna di diventare medico e di studiare presso uno smart campus internazionale potrà sostenere il test di ingresso al corso di laurea in Medicina e Chirurgia già il 15 marzo e muovere i primi passi del proprio futuro prima ancora di aver sostenuto la maturità. Ad accogliere gli studenti, un’Università integrata con un policlinico e un centro di ricerca riconosciuti a livello mondiale, con una residenza a pochi passi dalle aule universitarie, il contesto ideale per chi vuole studiare nell’ambito delle Life Sciences.

«Sono sempre di più i giovani che ci chiedono quando si terranno i nuovi test di ingresso, per potere affrontare la maturità più serenamente e programmare il proprio futuro. Un’esigenza sentita soprattutto da chi ha già le idee chiare. È con questo spirito, considerando la centralità degli anni universitari per giovani e famiglie, che abbiamo deciso di anticipare la data dei test e dei vari incontri di orientamento, fondamentali per poter scegliere consapevolmente», spiega Marco Montorsi, rettore di Humanitas University.

Il test d’ingresso Imat - International Medical Admissions Test - in lingua inglese si svolgerà contemporaneamente presso il Forum di Assago e in altre 16 città in tutto il mondo. Verranno assegnati a studenti italiani e stranieri i primi 80 posti.

Da febbraio Humanitas University attiva una speciale Preparation Week, un corso preparatorio intensivo di una settimana pensato per aiutare gli studenti ad acquisire un metodo di studio che consentirà loro di affrontare al meglio il test di ammissione a medicina Imat.

Per sostenere i ragazzi e aiutarli a individuare il loro percorso, Humanitas University organizza diverse attività di orientamento: dagli open day in Università, il primo già il 18 gennaio, per conoscere i dettagli dei percorsi formativi e le attività studentesche, conoscere i docenti e visitare il Campus, ai professional day, per poter sperimentare la professione futura e, quindi, essere ancora più consapevole della scelta.

Considerando il numero crescente di giovani che negli ultimi si sono sempre iscritti al test di ingresso, in media il 20% in più ogni anno, e l’alto tasso di studenti stranieri – attualmente il 44%, proveniente soprattutto da Gran Bretagna, Stati Uniti, India, Iran, Canada, Germania, Grecia e Taiwan – Humanitas University ha deciso di anticipare a marzo il test di ingresso, così come avviene già nelle altre principali Università internazionali.

Sono sempre di più infatti gli stranieri che scelgono Milano per la loro formazione universitaria: secondo gli ultimi dati Assolombarda, nell'anno accademico 2016-2017 si contano 12.878 iscritti internazionali, e più della metà frequenta corsi di laurea Stem (Science, Technology, Engineering and Mathematics). Un dato che trova conferma nei dati del Qs Best Student Cities Ranking 2018, secondo cui il capoluogo lombardo si piazza nelle top 40 città globali, la migliore in Italia.

Durante i sei anni di medicina, interamente in lingua inglese, Humanitas University offre la possibilità di svolgere il tirocinio a partire già dal terzo anno in Humanitas, un policlinico ad elevata specializzazione e uno degli ospedali tecnologicamente più avanzati in Europa e di esercitarsi in un centro di simulazione all’avanguardia. Chi poi è interessato ad approfondire il percorso in ricerca e di entrare in laboratorio, dal terzo anno di corso possono entrare a fare parte del Programma Virgilio, un progetto, a cui aderiscono anche Università degli Studi di Milano e Milano Bicocca e finanziato da Fondazione Cariplo.

Per completare la formazione avendo sempre una visione internazionale, è possibile effettuare brevi soggiorni all’estero grazie a travel grant dedicati. Humanitas University continua a innovare il suo modello educativo, che si fonda sull’integrazione tra didattica, ricerca e clinica, per prendersi sempre più cura degli studenti durante il loro percorso di studi ma anche per prepararli ad affrontare il post laurea: tra questi, la preparazione all’accesso alle scuole di specializzazione, sia in Italia e negli Stati Uniti, e incontri con gli ordini professionali e organizzazioni estere per comprendere soprattutto le opportunità successive il conseguimento della laurea.

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