venerdì 29 gennaio 2021
Nel 2020 il colosso svedese ha dovuto fronteggiare una profonda crisi delle vendite. Francia e Italia i Paesi più colpiti
Presidio dei lavoratori H&M a Milano in era pre-Covid

Presidio dei lavoratori H&M a Milano in era pre-Covid - Fotogramma

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Il gigante svedese del pret-à-porter H&M ha registrato un calo degli utili del 90% a causa degli effetti della pandemia. A paesare le restrizioni nell'apertura dei punti vendita in tutto il mondo: attualmente più di un terzo dei suoi circa 5.000 negozi sono chiusi. Durante il suo esercizio annuale c'è stato un calo del fatturato del 20% e un crollo degli utili.

"Le nostre misure per mitigare gli effetti negativi delle restrizioni e delle chiusure in corso continuano. Anche se la situazione al momento è molto difficile, il gruppo H&M sta tenendo duro", ha commentato il numero uno del gruppo Helena Helmersson nella relazione finanziaria annuale, evidenziando in particolare il fatto che i profitti sono stati comunque mantenuti. Nonostante la nuova ondata della pandemia H&M non ha inasprito il suo piano di chiusura dei negozi per il 2021, che prevede ancora 350 chiusure,"principalmente nei suoi mercati consolidati" e 100 aperture quest'anno. "Le vendite sono state significativamente influenzate dalla pandemia, specialmente nel secondo trimestre", durante il quale fino all'80% dei negozi del gruppo svedese sono stati chiusi intutto il mondo. Il gruppo ha sofferto di più in Francia (-28% nelle vendite) e in Italia (-24%), due paesi che sono stati pesantemente colpiti dal lockdown, così come negli Stati Uniti (-17%) e nel Regno Unito (-16%). La Germania e la Cina, rispettivamente il più grande e il quarto mercato di H&M, hanno tenuto meglio (-3%). Allo stesso tempo c'è stata una "forte crescita" di circa il 40% nelle vendite online che al momento rappresentano quasi il 28% del totale delle vendite.

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