mercoledì 30 marzo 2022
Occorre darsi da fare, ma si può spendere meno anche a parità di consumi. Bisogna studiare. E imparare a orientarsi tra tariffe orarie e biorarie, mercato tutelato, prezzi fissi e variabili
Contatori di energia elettrica in un palazzo

Contatori di energia elettrica in un palazzo - Ansa

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Risparmiare qualcosa sulle bollette di luce e gas, rispetto ai prezzi pazzeschi di questi mesi, è laborioso, ma possibile. Anche a parità di consumi. Lo dicono le analisi dell'Arera, l’autorità dell’energia. Le ultime rilevazioni, dello scorso dicembre, mostrano che una famiglia tipo residente a Milano scegliendo le migliori offerte a prezzo fisso disponibili sul mercato libero avrebbe potuto risparmiare 1.095 euro all’anno tra luce e gas. Anche la metà di questo possibile risparmio giustifica, per la grande maggioranza delle famiglie, l’impegno richiesto dalla scelta della soluzione migliore.

Primo passo: valutare le proprie esigenze

Chi vuole cimentarsi nella scelta della migliore offerta per le proprie esigenze di energia deve prima di tutto sapere quanto spende, e per che cosa. Non è complicato: è tutto scritto in bolletta. In particolare quello che occorre vedere è a quanto ammonta il proprio consumo annuo di kWh di elettricità e di metri cubi di gas naturale. È un dato che per legge deve essere indicato, o come stima o come quantità precisa, nella fattura. Per l’elettricità occorre raccogliere anche altre due informazioni: la potenza elettrica desiderata (di norma è 3kW ma può essere che ce ne serva di più) e la suddivisione dei kWh consumati nelle diverse fasce orarie.

Perché i prezzi cambiano a seconda della potenza impegnata e in più ci sono le offerte biorarie che prevedono un prezzo più alto per le ore di punta e un prezzo più basso per le ore di minore consumo. L’orario più caro è la fascia oraria F1, che va dalle 8 alle 19 dei giorni dal lunedì al venerdì, quello più economico è nelle fasce F2 e F3, cioè tutte le 24 ore dei sabati, delle domeniche e dei giorni festivi più le ore tra le 19 e le 8 del mattino tra il lunedì e il venerdì. Per il gas naturale, invece, il prezzo è lo stesso a qualsiasi ora.

Secondo passo: conoscere la bolletta

In bolletta sono anche indicate le diverse spese che fanno il totale: la materia energia o gas naturale, le spese per il trasporto e la gestione del contatore, gli oneri di sistema, le imposte e il canone Rai (90 euro a “rate” da 9 euro al mese addebitate sulle bolletta da gennaio a ottobre).

Di questi costi ce n’è solo uno che può cambiare scegliendo un’offerta diversa: la materia energia o gas naturale. In tempi “normali”, diciamo un anno fa, per un cliente sul mercato a maggior tutela la materia energia era il 46% della bolletta elettrica media, il gas il 36%. Oggi la situazione è cambiata. L’impennata dei prezzi ha fatto sì che la spesa per "materia prima” pesi ormai per l’80,8% della bolletta elettrica e il 70,4% di quella del gas. A conti fatti, scegliere un’offerta che permette di ridurre il costo della materia energia o gas naturale è doppiamente importante rispetto 12 mesi fa.

Terzo passo: cercare l'offerta giusta

Certo, bisogna trovarla, l’offerta giusta. Non è facilissimo, considerato che ci sono circa un migliaio di offerte diverse per la fornitura di gas e qualche centinaio di offerte in più per l’energia elettrica. La prima regola è rifiutare sempre le proposte che arrivano dai call center: per capire una proposta occorre studiare con calma le condizioni, bisogna poterle leggere, perché è molto improbabile capirle con chiarezza quando sono proposte da un operatore al telefono. Il punto di partenza migliore è ilportaleofferte.it, il sito dell’Autorità dell’Energia che permette il confronto tra tutte le proposte esistenti.

Non ci sono offerte migliori in assoluto, dipende dalle proprie esigenze e abitudini. Sul comparatore si inseriscono i dati raccolti dalle bollette passate e il sistema propone le migliori offerte disponibili. Anche qui bisogna guardarle con attenzione. Molti operatori oggi offrono offerte a prezzo fisso che bloccano per due anni la tariffa della luce e del gas a valori molto inferiori a quelli dell’offerta a maggior tutela. Non è detto che siano davvero convenienti: nel giro di un anno i costi per la materia energia e gas sono quadruplicati, bloccarli anche con uno sconto del 20-30% è un affare soltanto nella malaugurata ipotesi che la situazione non migliori nei prossimi mesi. Quando i prezzi sono alti rispetto alla media storica conviene piuttosto scegliere offerte a prezzo variabile, magari con uno sconto rispetto alla tariffa indicata ogni tre mesi dall’Arera per i clienti del mercato tutelato.

Non lasciarsi distrarre

Molte offerte propongono anche vantaggi che non riguardano la fornitura di energia: dallo sconto sulla pay tv all’abbinamento con la banda larga, fino a gadget o omaggi vari. Qui sta al cliente valutare quanto queste offerte aggiuntive gli possano servire nel bilancio complessivo delle sue spese. In generale però tutto quello che è “in più” rischia di distrarre dalla spesa per luce e gas, che nel bilancio della famiglia media pesa per più di 2mila euro all’anno. Ogni operatore deve mettere a disposizione del cliente una “scheda di confrontabilità” che offre, in massima sintesi, i dati essenziali di ogni offerta. È su questa voce che conviene basare le scelte.

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