sabato 31 ottobre 2015
Per il VI rapporto di Fondazione Symbola e Unioncamere, promosso in collaborazione con il Conai, sono  372mila le aziende italiane (ossia il 24,5% del totale) che dal 2008 hanno investito, o lo faranno quest'anno, in tecnologie sostenibili.
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L'economia verde in Italia è ormai realtà, più che un dover essere. Lo dicono i numeri. Quelli di Green Italy 2015, il sesto rapporto di Fondazione Symbola e Unioncamere, promosso in collaborazione con il Conai, che misura e pesa la forza della green economy nazionale, secondo cui un'impresa su quattro dall'inizio della crisi ha scommesso su innovazione, ricerca, design, qualità e bellezza. Sono infatti 372mila le aziende italiane (ossia il 24,5% del totale) dell'industria e dei servizi che dal 2008 hanno investito, o lo faranno quest'anno, in tecnologie sostenibili per ridurre l'impatto ambientale, risparmiare energia e contenere le emissioni di CO2.L'orientamento 'verde' si conferma un fattore strategico per il made in Italy: alla nostra green economy si devono 102,497 miliardi di valore aggiunto - pari al 10,3% dell'economia nazionale - e due milioni 942mila green jobs, ossia occupati che applicano competenze 'verdì. Una cifra che corrisponde al 13,2% dell'occupazione complessiva nazionale ed è destinata a salire ancora entro dicembre. Dalla green Italy infatti arriveranno quest'anno 294.200 assunzioni legate a  competenze green: ben il 59% della domanda di lavoro.GreenItaly 2015 spiega che l'economia verde è un paradigma produttivo sempre più forte e diffuso nel Paese. Solo quest'anno, incoraggiate dai primi segnali della ripresa, 120mila impresehanno investito green, o intendono farlo entro dicembre, il 36% in più rispetto al 2014.
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