venerdì 27 settembre 2013
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Tutto è nato in un garage. Esattamente nel box di Susan Wojcicki, a Menlo Park, dove Larry Page e Sergey Brin nel 1998 iniziarono a lavorare al motore di ricerca battezzato Google. Oggi, per festeggiare i 15 anni di vita, lo staff di quello che nel frattempo è divento il colosso di Mountain View ha organizzato un tour in quel luogo.
 
Per i milioni di utenti che usano Google ogni giorno, è arrivato «in regalo» un nuovo algoritmo, denominato «Colibrì». Grazie a lui – ha spiegato il vicepresidente Amit Singhal – «le ricerche sono ancora più precise. Google ha ora nuove capacità di comprendere concetti, oltre che semplici parole, e di trovare una corrispondenza sui contenuti presenti sul web».
In questi 15 anni, Google non ha solo rivoluzionato il nostro modo di fare ricerche su Internet. Il suo è ormai un vero e proprio impero. Sia che facciamo una ricerca sul Web (il motore Google), sia che condividiamo foto (Picasa, Panoramio), usiamo mappe (Google maps, Google Earth), guardiamo video (YouTube), libri (GoogleBook), leggiamo notizie (Google News), salviamo documenti e file (Google Drive) siamo nel «mondo di Google». Per non parlare dei cellulari e dei tablet (ha acquisito Motorola Solutions, il ramo di Motorola che produce smartphone, telefoni cellulari e tablet). Google possiede poi il social network Google+, ma anche Wuze, il servizio dove gli automobilisti condividono informazioni. Con GooglePlay vende libri, giochi e musica ma soprattutto ha monopolizzato  il mercato delle applicazioni per telefonini Android, cioè quasi tutti gli smatphone non Apple. In campo pubblicitario ha praticamente monopolizzato il web con AdSense, AdWords, DoubleClick e AdMob. E in arrivo ci sono servizi (ad alto rischio privacy) come gli occhiali Google, capaci di filmare e mettere sul Web ciò che ogni utente vede, e le scarpe Google, che tracceranno i nostri spostamenti.
Google continua cresce anche perché regala «sogni». Come quello di creare un'automobile che si guiderà da sola, come in certi film di fantascienza. Non solo. Google dedicherà una piccola parte delle sue risorse alla lotta alle malattie e all'invecchiamento.
Insomma, il colosso di di Mountain View vuole entrare in ogni aspetto della nostra vita. Se tenete conto che tutti i dati generati da questo impero – usato ogni giorno da oltre 2 miliardi di persone – vengono "organizzati"  per essere "utili", avrete (forse) il quadro intero della posta in gioco.​
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