martedì 10 ottobre 2017
I ministri dei sette Grandi discutono di innovazione e lotta allo spreco
Fame zero per tutti, da Bergamo riparte la sfida di Expo
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Il diritto al cibo per tutti, ovvero fame zero. È il traguardo del cammino che ieri è iniziato con il G7 Agricoltura a Bergamo e che si declina poi in una serie di temi cruciali come quello della sicurezza alimentare, delle produzioni biologiche, delle azioni (tecniche e commerciali) da intraprendere e che riguardano l’innovazione, la ricerca, la promozione e valorizzazione delle filiere e dei prodotti di qualità certificata, lo sviluppo sostenibile.

Un percorso certamente ambizioso che Maurizio Martina, ministro delle Politiche agricole e "padrone di casa" a Bergamo, ha sintetizzato spiegando: «A due anni da Expo Milano ospitiamo il G7 dell’Agricoltura. Un momento internazionale di grande rilievo in cui avremo modo di confrontarci sulle azioni e sulle responsabilità da esercitare in campo agricolo e alimentare per produrre meglio sprecando meno, per garantire livelli di sostenibilità maggiori al futuro dell’agricoltura globale».

In gioco, l’alimentazione di miliardi di persone.Confronto a tutto campo, quindi, su un tema che conta molto in termini economici ma anche tanto dal punto di vista sociale e ambientale. Con un’attenzione particolare, come è già accaduto per gli altri G7, dedicata ai giovani. A fronteggiarsi, oltre ai ministri dei sette Grandi, anche la Commissaria all’agricoltura e all’economia rurale dell’Unione Africana, Josefa Sacko, il Commissario Ue Phil Hogan, il fondatore di Slow Food Carlin Petrini e i rappresentanti dell’associazione One Campaign fondata dal leader degli U2, Bono Vox. Sono poi in campo esperienze di rilievo, dalla Fao all’Ocse, Ifad e World Food Programme, dall’Università degli Studi di Bergamo al Cesvi.

Ieri, quindi, si è iniziato con un dibattito sul tema del cibo sul web e sulla tutela dei consumatori, oggi si proseguirà con il "G7 delle Indicazioni Geografiche": un confronto fra le maggiori organizzazioni dei produttori delle IG dei settori Food, Wine and Spirits dei Paesi aderenti al G7 e di altre nazioni con l’obiettivo di arrivare ad un documento strategico sul riconoscimento delle specificità alimentari. Da oggi a venerdì, poi, il dibattito si allargherà all’innovazione della filiera agroalimentare ma anche al ruolo dei giovani nel sistema agroalimentare. Temi complessi che Martina ha raccolto sotto il termine di Agrogeneration e che comprendono anche il ruolo e soprattutto il futuro delle nuove tecnologie per avvicinarsi al traguardo finale del diritto al cibo per tutti. Senza dimenticare il significato e l’importanza dell’agricoltura biologica che ormai coinvolge oltre due milioni di operatori in 164 Paesi che partecipano alla produzione di alimenti impiegando risorse locali, riducendo la dipendenza da fattori di produzione esterni e aumentando la propria resilienza nonostante i cambiamenti climatici. Anche in questo caso, si cercherò di arrivare ad una dichiarazione comune (Carta del biologico di Bergamo) che dia rilievo a questa forma di coltivazione vista come strumento di trasformazione dei sistemi agricoli mondiali.

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