mercoledì 9 maggio 2012
​Il ministro del Lavoro e del Welfare fa autocritica, ma difende la riforma: "In momenti di crisi bisogna avere il coraggio di impostare percorsi per il dopo". L'attacco della Cgil: "Il governo dovrebbe assumere l'impegno al contrasto delle forme di sfruttamento e di illegalità nel lavoro".
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"Sappiamo che corriamo il rischio di spingere verso il nero alcune occupazioni ma pensiamo che il rischio debba essere colto". Lo dice il ministro Elsa Fornero intervenendo all'assemblea di Confcooperative. Parlando della riforma all'esame del Senato il ministro sottolinea che "in momenti di crisi bisogna avere il coraggio di impostare percorsi per il dopo crisi". Fornero ammette che sull'aumento del lavoro sommerso "il rischio esiste ma è piccolo".Il ministro ha parlato anche di Welfare: "Dobbiamo dare attenzione a quelli che sono in maggiore sofferenza, ai segmenti più deboli e su questo siamo in ritardo, forse c'è anche una qualche mia responsabilità, è anche un mio compito come ministro del Welfare". "Il governo ha puntato sul rigore - ha detto Fornero - per uscire dalla crisi pensando che ci sarebbe stata crescita presto". Fornero ha quindi aggiunto che ci sarebbe stata un'attenzione verso i segmenti più deboli ma, ha detto, "sotto questo profilo forse siamo in ritardo, va data una maggiore attenzione ai più sofferenti e ai più deboli, va data maggiore fiducia che è una cosa che non si compra sui mercati".LA RISPOSTA DELLA CGIL: «IL LAVORO ILLEGALE NON PUO' ESSERE TOLLERATO»"Meglio tardi che mai, ma i mea culpa servono a poco se non si cambiano gli orientamenti": così Susanna Camusso, segretario generale della Cgil."Il lavoro nero non è ineluttabile: l'illegalità nel lavoro non può essere tollerata e va assolutamente contrastata". Così il segretario confederale della Cgil, Serena Sorrentino, replica alle parole del ministro del Lavoro, Elsa Fornero, circa il rischio di ripresa del lavoro illegale.Il sommerso, osserva la dirigente sindacale in una nota, "ci parla di tre dimensioni: la qualità del lavoro, l'evasione e l'elusione, la crescita e il modello di sviluppo. Il governo dovrebbe affrontare questi tre temi assumendo l'impegno al contrasto delle forme di sfruttamento e di illegalità nel lavoro". Un impegno che per Sorrentino deve passare anche attraverso "un cambiamento del segno delle politiche inique e attraverso il potenziamento dei servizi ispettivi del lavoro, in questi anni svuotati di funzioni e poteri. L'illegalità nel lavoro - conclude - non può essere tollerata e va contrastata, mettendo al centro il tema della qualità del lavoro, rilanciando la lotta all'evasione e all'elusione, assumendo scelte strategiche in tema di crescita e modello di sviluppo".
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