sabato 21 novembre 2015
«I nuovi fattori su cui farà leva l’industria delle costruzioni - spiega il Rapporto - sono: energy technology, gestione e riqualificazione del costruito, innovazione tecnologica. Una nuova fase, dunque, che crea una nuova offerta». Il ruolo fondamentale della formazione.
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"Dal 2008 il nostro settore si è ristretto in maniera consistente. Meno investimenti, meno attività, meno lavoro". È quanto scrivono Massimo Calzoni ed Enzo Pelle, rispettivamente presidente e vicepresidente del Formedil, nell’introduzione al Rapporto 2015 Innovazione e formazione. L’edilizia oltre la crisi, elaborato dal Formedil e dal Cresme, con il patrocinio dell’Inail."È dunque necessario puntare - continuano Calzoni e Pelle - sulla formazione di base, mirata alle esigenze di valorizzazione delle competenze e di reinserimento della manodopera nel mercato del lavoro”.Secondo il Rapporto, "per le costruzioni si parla di investimenti in crescita dell’1% a novembre 2014, dello 0,3% a giugno 2015". "Dal 2016 - riferisce - le previsioni sono tuttavia ben più ottimistiche. Segnali di questa ripresa sono: l’aumento degli importi delle gare pubbliche, l’aumento della vendita delle macchine movimento terra, i dati della vendita e distribuzione termosanitaria, il mercato immobiliare che ha chiuso il 2014 con un aumento del 3,6% delle compravendite".Per Formedil, "si sta aprendo un nuovo ciclo per l’edilizia, il settimo, ma sarà un ciclo differente dai precedenti". "I nuovi fattori su cui farà leva l’industria delle costruzioni - spiega - sono infatti: energy technology, gestione e riqualificazione del costruito, innovazione tecnologica. Una nuova fase, dunque, che crea una nuova offerta. Elementi imprescindibili da adesso in poi saranno la progettazione condivisa attraverso il sistema Bim e un maggior uso di elementi prefabbricati per semplificare le operazioni di cantiere, con la certezza di minore domanda di manodopera"."Il sistema della formazione - continua la nota - deve quindi operare in direzione dell’aumento della qualità e delle competenze. Dal 2010 sono oltre 700mila le persone, operai, tecnici e altre figure, transitate attraverso i programmi delle Scuole Edili. Di questi, 136.511 sono stranieri e 44.619 donne. La formazione ha avuto una contrazione: dai 12.715 corsi attivi nel 2013 ai 12.322 nel 2014, con una diminuzione degli allievi da 164.325 a 144.527. Tuttavia, l’interesse per i corsi è ancora vivo: guardando al 2012 i corsi sono comunque in aumento dell’11,8% e gli allievi del 9,4%".I corsi Mics (Moduli integrati per costruire sicurezza) sono la più grande iniziativa italiana di formazione di massa in un settore economico. "Nel 2012-2014 - spiega la nota - si è segnalato un aumento del 22% di questi corsi e del 36,8% degli allievi formati. Siamo dunque in una fase di maturazione e consolidamento dell’attività formativa delle Scuole Edili. Le imprese, infatti, nonostante la crisi, continuano a investire nella formazione. Il Formedil svolge un ruolo strategico: garantire la formazione di base nel cantiere e accompagnare il settore verso il futuro".
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