lunedì 11 gennaio 2021
Le regioni del Mezzogiorno hanno potuto beneficare di maggiori contributi europei rispetto agli anni precedenti. L'analisi del Centro studi Gruppo Del Barba
Dall'Europa più fondi Fesr destinati alle regioni del Mezzogiorno

Dall'Europa più fondi Fesr destinati alle regioni del Mezzogiorno - Ansa

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Tra i pochi risvolti positivi della pandemia l’arrivo, per le regioni del Mezzogiorno, di una fetta più consistente dei fondi europei destinati allo sviluppo del territorio. La ridistribuzione dei fondi FESR (Fondo europeo di sviluppo regionale) ha "premiato" l'Italia che ha ottenuto da febbraio un miliardo di euro in più rispetto alla precedente dotazione programmata per il periodo 2014-2020.

A certificarlo è un'analisi sui principali contributi europei FESR condotta dal Centro Studi del Gruppo Del Barba, attivo da oltre 20 anni nell'ambito della finanza agevolata. Solo la Grecia con più di 1,2 miliardi di euro ha superato l’Italia. Alle spalle del nostro Paese si piazzano nell'ordine Romania (687 milioni di euro), Ungheria (214), Bulgaria (150) e Portogallo (142). È la Spagna, invece, ad avere perso più finanziamenti on oltre 877 milioni di euro in meno seguita da Polonia (-156 milioni) Estonia (-83,6) e Irlanda (-78,2). «In seguito alla pandemia – spiega Marco Barbieri, amministratore unico Gruppo Del Barba – si evidenzia come l'allocazione iniziale dei fondi, sia a livello europeo sia a livello nazionale, abbia subito una redistribuzione dovuta all'insorgere di nuove priorità. Per alcuni Paesi, tra cui l'Italia, resta il problema dell'incapacità di spendere i fondi Ue che poi si perdono o, com'è successo in questo caso, vengono destinati ad altri scopi. Resta comunque evidente che per riuscire ad orientarsi nell'ambito dei numerosi contributi e agevolazioni sia necessario, per imprese e istituzioni, sapersi approcciare a questi strumenti con esperienza e professionalità».

Grazie ad alcune misure dell'Unione Europea (a cominciare dal CRII - Coronavirus Response Investment Initiative) che hanno portato a una maggiore flessibilità nell'utilizzo sono state avvantaggiate le regioni meridionali. La Puglia che ha guadagnato 180 milioni di euro, la Calabria 134, 113 milioni la Sicilia, mentre Campania e Basilicata rispetto alla dotazione precedente ne hanno rispettivamente 86 e 59 milioni in più. La Toscana è la prima regione del centro nord per contributi FESR "guadagnati": oltre 41 milioni di euro. Seguono la Liguria con oltre 19 milioni in più, il Friuli Venezia Giulia con quasi 12 milioni, il Veneto con oltre 10 milioni e il Molise con poco più di 7 milioni. Al contrario, tra le regioni che hanno perso più fondi, ci sono soprattutto il Lazio con oltre 47 milioni di euro in meno, Emilia-Romagna con -32 milioni, Piemonte con - 31 milioni e Lombardia con quasi 21 milioni in meno. L'analisi di Gruppo Del Barba rileva, inoltre, che, a causa della pandemia, c'è stato un cambio di destinazione: se prima di febbraio si investiva maggiormente in ricerca, innovazione e trasferimento tecnologico, con l'emergenza sanitaria, i fondi sono stati "dirottati" su interventi meno specifici per consentire a un numero più ampio possibile di imprese di poterne usufruire.

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