martedì 8 aprile 2014
​Il Pil è in ripresa. Ma la disoccupazione resta troppo alta. Anche l'eurozona presenta segnali positivi, è fuori dalla recessione ma i rischi di tornare indietro restano alti. «Servono riforme strutturali».
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L'area dell'euro finalmente sta navigando fuori dalla recessione. E l'economia italiana torna a crescere. Resta però la mina della disoccupazione a livelli troppo alti. È questa, in sintesi, la fotografia che emerge dal World Economic Outlook, il rapporto sullo stato economico del mondo del Fondo monetario internazionale (Fmi). L'economia italiana, dunque, torna a crescere quest'anno: dopo il -1,9% del 2013, il pil salirà dello 0,6% nel 2014, per accelerare nel 2015 all'1,1%. Il tasso di disoccupazione italiano, però, si attesterà al 12,4% quest'anno e all'11,9% il prossimo, dopo il 12,2% del 2013. Un male, però, condiviso con tutta l'area euro, dove la disoccupazione rimane a livelli inaccettabili. Per l'Fmi occorrono riforme strutturali per creare un mercato del lavoro flessibile e più competitivo. L'Fmi stima per Eurolandia un tasso di disoccupazione all'11,9% nel 2014 e all'11,6% nel 2015 dopo il 12,1% del 2012. Il pil dell'area euro crescerà quest'anno dell'1,2% e nel 2015 dell'1,5%, con un ritocco al rialzo per gli ambedue gli anni di 0,1 punti percentuali rispetto alle stime di ottobre 2013. Per gli Stati Uniti, invece, il Fondo stima una crescita nel 2014 del 2,8% e nel 2015 del 3,0%. Il tasso di disoccupazione negli Stati Uniti si attesterà quest'anno al 6,4% e al 6,2% nel 2015. "L'area euro è finalmente emersa dalla recessione", è la convinzione dell'Fmi, "ma gli elevati debito e disoccupazione, gli investimenti bassi, la stretta del credito e la frammentazione finanziaria continueranno a pesare sulla crescita". Insomma, nonostante i dati positivi, si potrebbe tornare indietro: "la probabilità di una recessione per l'area euro resta ancora alta, mettendo in evidenza la fragilità della debole ripresa economica. Anche il rischio di deflazione resta relativamente alto nell'area euro, dove è ancora a circa il 20%". Secondo il rapporto la ripresa globale si è rafforzata ma resta "fragile" e restano "significativi rischi al ribasso". Il pil mondiale, secondo le previsioni, crescerà quest'anno del 3,6% e nel 2015 del 3,9%. A tirare la crescita sono le economie avanzate. Queste hanno preso slancio e tirano la ripresa mentre quelle emergenti hanno rallentato, registrando anche un aumento dei rischi. "La riforma del sistema finanziario è incompleta e il sistema finanziario resta a rischio" afferma il capo economista del Fmi, Olivier Blanchard, sottolineando che a complicare il quadro è anche l'aumento dei rischi geopolitici, che comunque non hanno ancora avuto ripercussioni macroeconomiche. I rischi di bassa crescita e stagnazione restano una preoccupazione molto forte, soprattutto nell'area euro e in Giappone. Il Fondo monetario internazionale invita per questo l'area euro a riparare i bilanci delle banche, a ricapitalizzare quelle deboli, a completare l'unione bancaria, a sostenere la domanda e a portare avanti riforme strutturali.
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