martedì 15 gennaio 2019
Ha ottenuto il voto di 235 delegati su 249. Prende il posto di Giulio Romani, entrato in segreteria confederale
Il neo eletto segretario della First Cisl Riccardo Colombani

Il neo eletto segretario della First Cisl Riccardo Colombani

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Riccardo Colombani è il nuovo segretario generale della First Cisl. Fino a oggi responsabile dell'ufficio studi della Federazione italiana reti dei servizi del terziario (che raggruppa i lavoratori e le lavoratrici di banche, assicurazioni, riscossioni, Authorities), con l'elezione da parte del Consiglio generale prende il posto di Giulio Romani, entrato in segreteria confederale della Cisl. Su 249 delegati hanno votato a favore di Colombani 235. Cinquantun anni, pisano, è entrato nel settore bancario nel 1989 (è dipendente del Banco Bpm) e ha iniziato a svolgere attività sindacale nel 2004. Ha rappresentato la segreteria nazionale di First Cisl nelle trattative in Ubi, Unicredit e Intesa oltre che nelle recenti vicende Carige. Si è occupato della definizione in Abi dell'accordo sulle politiche commerciali sull'organizzazione del lavoro.

«Il Foc, Fondo per l'occupazione Abi-sindacati, investa 80 milioni di euro in Carige». Questa la richiesta del neo eletto segretario generale della First Cisl nel suo discorso di insediamento. «In Carige bisogna prevenire qualsiasi tensione occupazionale e anzi investire nel capitale umano per rilanciare la banca - spiega Colombani -. Una soluzione di sistema c'è. Nel Fondo per l'occupazione giacciono inutilizzati 165 milioni di euro perché le banche non assumono, ma nel contempo lo schema volontario del Fondo interbancario di tutela dei depositi ha sottoscritto solo 320 milioni di euro del bond subordinato da 400 milioni di euro che serviva da finanziamento ponte per Carige, in attesa di un aumento di capitale che l'assemblea dei soci non ha invece autorizzato. Ebbene possiamo coinvolgere i lavoratori di tutto il settore in una grande operazione di solidarietà verso i colleghi della banca ligure, facendo sottoscrivere al Foc gli 80 milioni disponibili del bond, a condizione che servano per sviluppare l'attività commerciale di Carige attraverso le persone che ci lavorano».

«Il Foc - conclude Colombani - potrebbe sottoscrivere gli 80 milioni di euro tramite un trust, valutando la possibilità di investirne altri 80 in futuro. Daremmo un'iniezione di fiducia alla clientela, che capirebbe che i lavoratori bancari credono nella ripresa di Carige, e attueremmo il principio solidaristico del Fondo, nato per incentivare l'occupazione e alimentato dai dipendenti con una giornata di lavoro annua, ma sottoutilizzato anche dopo avergli affidato nuovi compiti, come finanziare la riqualificazione professionale».


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