mercoledì 28 giugno 2023
Secondo l'Osservatorio di Findomestic il 41% dei vacanzieri spenderà molto (7%) o qualcosa (34%) in più rispetto all'anno scorso
Il 12% degli italiani non le farà. Gli altri spenderanno più dell'anno scorso

IMAGOECONOMICA

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Alla fine di maggio il 60% degli italiani aveva già prenotato le vacanze estive, il 33% in più dello stesso periodo del 2022: ma quasi per tutti (93%) non supereranno i 15 giorni, e per il 51% di questi non si andrà oltre una settimana.

La rilevazione è dell'Osservatorio mensile di giugno di Findomestic, società di credito al consumo del gruppo BNP in collaborazione con Eumetra. Stando ai dati analizzati il 41% dei vacanzieri spenderà molto (7%) o qualcosa (34%) in più rispetto all'anno scorso soprattutto a causa dell'aumento dei prezzi.

È soprattutto per questo motivo, afferma l'Osservatorio, che il 12% degli italiani (come lo scorso anno) non andrà in vacanza quest'estate. Il 78% degli intervistati rimarrà entro i confini italiani, mentre aumentano di 7 punti percentuali rispetto al 2022 quanti sceglieranno i paesi europei (24%) e raddoppiano i viaggiatori extra-Ue (dal 3% al 6% del 2023).

Case in affitto e alberghi sono le strutture preferite (circa il 30% delle preferenze per entrambe): qui gli intervistati segnalano i maggiori aumenti di prezzo (61% delle preferenze) insieme a ristoranti e bar, segnalati nel 66% dei casi.
La spesa media dichiarata per una vacanza sarà di 1.560 euro, con una forbice che va dai 1.250 per un single a 1.850 per una famiglia di 4 persone.

Calano dell'8,4% le intenzioni di acquisto di beni durevoli da parte degli italiani: stando all'analisi dell'Osservatorio mensile di giugno di Findomestic, si conferma la tendenza negativa già registrata a fine aprile.​ L'unico comparto in sensibile crescita è quello dell'auto usata (+3,5%), mentre calano auto nuova (-13,6%), motoveicoli (-13,2%), e nell'elettronica soffrono fotocamere (-24,2%), telefonia (-10,9%) e Pc (-11,3%).

Tiene l'intenzione di ristrutturare casa (+1,6%), ma sono negativi tutti i comparti merceologici collegati: impianti fotovoltaici/termici (-25%), pompe di calore (-23%), caldaie a condensazione o biomassa (-21,4%), e impianti di isolamento termico (-17,8%), infissi (-4,9%) per via della fine dell'effetto Superbonus. Flessione anche per i grandi elettrodomestici (-17,9%) e i piccoli (-15,4%), per le Tv (-4,9%) e i mobili (-4,6%).

"Quasi 8 italiani su 10 continuano a percepire prezzi in crescita - ha commentato Gilles Zeitoun, amministratore delegato e direttore generale di Findomestic - soprattutto per i generi alimentari, indicati dal 92% degli intervistati come la categoria maggiormente interessata dai rincari, ancor più di elettricità e gas (70%). Non a caso l'inflazione resta la prima preoccupazione degli italiani, seguita da quella per il progressivo calo del potere d'acquisto e dal timore per gli effetti del cambiamento climatico (38%), anche a seguito dell'alluvione in Emilia-Romagna. In questo contesto, le famiglie nel 43% dei casi lamentano una situazione economica abbastanza (34%) o molto (9%) problematica e progettano meno acquisti per il futuro".

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