mercoledì 22 aprile 2020
È un mondo aperto a figure e background provenienti da diversi settori, ma con un elemento comune: l’amore per la tecnologia
Bruno Reggiani, Country Manager Italia di Penta

Bruno Reggiani, Country Manager Italia di Penta - Archivio

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Quali sono le competenze necessarie per lavorare nel Fintech? Le skills più utili per lavorare nel campo della finanza innovativa sono molto simili a quelle più comuni nei campi delle startup e delle tech company. Nonostante si tratti di finanza, l’ambito Fintech, infatti, è ben diverso dal tradizionale mondo delle banche, nel quale è molto più facile entrare ed operare dopo aver completato un percorso di studi e formazione puramente finanziario e bancario. Proprio perché strettamente connesso al mondo della tecnologia e delle start up innovative, il Fintech è invece aperto a figure e background provenienti da diversi settori, ma con un elemento comune: l’amore per la tecnologia e il desiderio di portare un grande contributo innovativo in un settore statico come quello bancario.

Il settore Fintech attrae così talenti di ogni tipo: Ux designer per la realizzazione di nuove piattaforme intuitive, developer e data scientist per sviluppare gli algoritmi più complessi, esperti di Marketing, Comunicazione e Sale per promuovere efficacemente i nuovi servizi lanciati sul mercato. È facile quindi ritrovare nel Fintech quelle che vengono definite dal World Economic Forum le “skill del futuro”, un mix di soft skill come pensiero creativo, capacità di negoziazione e collaborazione, flessibilità e ottime abilità nella gestione del tempo, e di Hard Skills come il ragionamento analitico, il people management e la capacità di creare una user experience sempre migliore.

Penta, la challenger bank tedesca da poco approdata in Italia, alleata di startup e pmi, grazie alla sua esperienza diretta sia nello sviluppo del proprio business che a quella maturata confrontandosi con i più di 16mila clienti che si affidano ai suoi servizi, ha creato una lista di consigli per chi desidera intraprendere la propria carriera nel mondo Fintech.

La formazione continua e autonoma, grazie anche agli strumenti presenti online, è un primo grande passo per poter compensare il percorso universitario, in particolare nel caso in cui non si fossero approfonditi particolarmente i temi legati all’innovazione, alla tecnologia e al digitale, e per rimanere aggiornati sulle più recenti novità normative che, quotidianamente, influenzano il settore digitale e finanziario. Anche la pregressa esperienza lavorativa in contesti dinamici e innovativi, come le start up, è un elemento molto importante per trovarsi fin da subito a proprio agio nell’ambiente Fintech, un campo che richiede flessibilità quotidiana e forte capacità di adattamento e cambiamento per fronteggiare nuove sfide. Un primo punto di contatto utile con il mondo Fintech sono i numerosi eventi che a Milano, così come nel resto d’Italia, vengono organizzati mensilmente e costituiscono un’opportunità enorme per conoscere personalmente gli attori più importanti del settore e connettersi con le principali fintech italiane, veterane o nate da poco. Ovviamente non può mancare il desiderio di operare in un contesto internazionale, nel quale confrontarsi quotidianamente con colleghi e operatori provenienti da paesi e culture diverse. Il Fintech infatti rappresenta uno dei principali settori per diversità dei talenti che vi operano. La conoscenza del mondo finanziario è quindi, sicuramente, un punto a favore molto importante per chi desidera operare in questo settore, ma non rappresenta la caratteristica principale che recruiter e manager del Fintech ricercano nei propri candidati. Essi infatti prediligono profili più trasversali e dinamici, ben più simili ai profili del mondo tech e start up che del tradizionale mondo bancario, proprio perché il fintech rappresenta l’evoluzione del mondo bancario, un mondo neonato e in continua crescita che necessita di figure smart e con uno sguardo al futuro.

«Il fintech è il settore in cui attualmente la sfida della disruption è maggiore: non si tratta solo di innovare tecnologicamente, ma anche muoversi all’interno di confini fortemente regolati dalla normativa, anch’essa in forte evoluzione. Per questo la conoscenza del settore è un requisito molto importante ma che si può costruire nel tempo, fondamentalmente bisogna essere flessibili e pronti a imparare tutto. Nuove opportunità, di business, di marketing, di collaborazione si aprono ogni giorno e bisogna essere in grado di riconoscerle ed essere pronti a coglierle», afferma Bruno Reggiani, Country Manager Italia di Penta.

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