lunedì 22 giugno 2015
Sergio Gatti (nella foto il dg di Federcasse): «Un modello solidale che contribuisce a trattenere nel proprio Paese i migranti di origine economica».
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L'approccio della finanza cooperativa mutualistica per lo sviluppo. Il fenomeno migratorio strutturale, che interroga opinioni pubbliche e governi in queste ore. Ma anche uno sviluppo economico che risulti sostenibile sotto il profilo ambientale, drammaticamente richiamato dall’Enciclica di papa Francesco Laudato si’. Sono i temi emersi nel corso del seminario Finanza cooperativa per lo sviluppo sostenibile: strumenti e buone pratiche per il sistema italiano di cooperazione allo sviluppo, organizzato a Milano Expo 2015 presso Cascina Triulza da Coopermondo, l'associazione per la cooperazione allo sviluppo tramite le imprese cooperative promossa da Confcooperative e da Federcasse, la Federazione italiana delle Banche di Credito Cooperativo e Casse Rurali. «Siamo a poche settimane dalla Terza Conferenza Internazionale sul finanziamento per lo Sviluppo e a pochi mesi dall’adozione della nuova agenda per lo sviluppo sostenibile», ha dichiarato il direttore generale della Cooperazione allo Sviluppo del ministero degli Esteri, Giampaolo Cantini. «Nel finanziamento per lo sviluppo serve una pluralità di strumenti finanziari. Sicuramente l'aiuto pubblico, ma fondamentale è anche il blending tra varie forme di finanziamento e il dialogo tra i diversi operatori». Il Credito Cooperativo e la microfinanza sono forme di finanziamento particolarmente adatte per i piccoli agricoltori, il vero asset dell’agricoltura mondiale, che costituisce il 75% di tutta la struttura produttiva globale di generi alimentari. «La finanza cooperativa innesca processi di aiuto allo sviluppo, di protagonismo delle persone, delle famiglie e delle comunità che creano il proprio lavoro, migliorano le condizioni di vita passando dall’agricoltura di sussistenza a quella di scambio», ha spiegato il direttore generale di Federcasse, Sergio Gatti. Per questo «la finanza cooperativa contribuisce a trattenere nel proprio Paese i migranti di origine economica». Ed è quanto sta cercando di fare, ad esempio, il Credito Cooperativo in Ecuador e in Togo con due iniziative di promozione della finanza cooperativa rivolta allo sviluppo. Un «investimento in umanità», come ha detto Bepi Tonello – presidente di Bancodesarollo, partner ecuadoriano di Federcasse – che, insieme ad altri protagonisti, ha raccontato la propria esperienza nella seconda parte dell’incontro.
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