martedì 23 luglio 2013
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L'esclusione della Fiom dalla rappresentanza nelle fabbriche Fiat va "inevitabilmente in collisione" con gli articoli 2, 3 e 39 della Costituzione, "incidendo negativamente sulla libertà di azione del sindacato" e contrastando coi "valori del pluralismo e libertà di azione della organizzazione sindacale".Ad affermarlo è la Consulta, nelle motivazioni della sentenza con cui dichiara l'illegittimità costituzionale dell'articolo 19 dello Statuto dei lavoratori. La sentenza, commenta Enzo Martino, del pool dei legali della Fiom, "sgomba il campo dal rischio che i sindacati non siano effettivamente liberi di firmare o meno il contratto sotto la pressione del mancato riconoscimento della rappresentanza". Soddisfatto anche il segretario generale della Fiom, Maurizio Landini: le motivazioni rese dalla Consulta "confermano l'importanza fondamentale della nostra Costituzione nel suo ruolo di garante della democrazia, della libertà e dell'eguaglianza dei cittadini nei luoghi di lavoro".
 

La Fiat, da parte sua, "si riserva di valutare se e in che misura il nuovo criterio di rappresentatività, nell'interpretazione che ne daranno i giudici di merito, potrà modificare l'attuale assetto delle proprie relazionisindacali e, in prospettiva, le sue strategie industriali in Italia".

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