giovedì 7 maggio 2009
Il piano che la Fiat ha presentato lunedì scorso al governo tedesco per un'eventuale unione con la Opel prevede la chiusura di alcuni impianti in Europa. Lo scrive il quotidiano  Handelsblatt. Nessun commento da parte del Lingotto.
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Il piano presentato dalla Fiat al governo tedesco per Gm Europe e per un ingresso in Opel prevede la chiusura di diversi impianti in Europa, tra cui due in Italia. Lo rivela il quotidiano tedesco Handelsblatt, citando un documento il cui nome è "Project Phoenix" di cui il giornale dice di essere entrato in possesso. Si tratterebbe di un piano di 46 pagine che include una proposta per rilevare le attività di Gm in America Latina e in Sudafrica. Il documento non fa i nomi dei due impianti italiani che Fiat intenderebbe chiudere, ma dice che uno sarebbe nel Sud e l'altro nel Nord della penisola. Si tratterebbe quindi di una proposta diversa da quella che il quotidiano Faz ha attribuito alla Fiat e che la casa torinese ha smentito, secondo la quale il gruppo voleva chiudere 10 impianti in Europa tra cui Termini Imerese e Pomigliano d'Arco. Nel documento Fenice citato da Handelsblatt, Fiat vorrebbe chiudere impianti anche in Germania, Spagna, Gran Bretagna, Svezia, Belgio e Austria.Scajola smentisce: «Fondamentali gli stabilimenti italiani». Dal Lingotto non è arrivato nessun commento. A intervenire sulla vicenda è invece il ministro per lo Sviluppo economico Scajola, secondo cui «è fondamentale la centralità degli stabilimenti italiani». Lo ha scritto in una lettera inviata al presidente della Fiat, Luca Montezemolo, e all'ad Sergio Marchionne nella quale preannuncia a breve un incontro con il vertice del Lingotto per discutere le prospettive del gruppo in Italia. «L'accordo raggiunto dalla Fiat con la Chrysler - scrive Scajola - ha costituito per l'economia del nostro Paese un fatto di grande rilievo: una nuova prospettiva di sviluppo, maturata nel pieno della crisi del settore, fa emergere i valori dell'industria italiana come poche volte era accaduto in passato. Il Governo ha tempestivamente supportato la domanda del settore, in linea con gli altri Paesi, assicurando al contempo una evoluzione in senso ecologico coerente con gli interventi per una mobilità sostenibile.Gli ultimi dati sull'andamento delle vendite confermano che l'obiettivo di non penalizzare i nostri produttori è stato raggiunto, anche grazie ai risultati dell'innovazione di cui Fiat è stata capace».«Fondamentale - prosegue Scajola - sarà ora il permanere della centralità del sistema produttivo italianoin un progetto che possa continuare ad essere sostenuto dal sistema degli incentivi pubblici disponibili per lo sviluppo economico e produttivo del nostro Paese. Nella certezza che l'eccellenza degli stabilimenti italiani continui ad essere assicurata, anche in un contesto di globalizzazione della produzione, mi attiverò dunque per programmare un incontro a breve termine, anche alla presenza delle organizzazioni sindacali, al fine di condividere il contributo che il Governo potrà continuare ad offrire».
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