lunedì 23 novembre 2020
Al via l'evento nelle città con dibattiti e seminari in attesa della tre giorni di Verona dove si affronterà in particolarre il tema della vecchie e nuove povertà
Il Duomo di Verona ospiterà la celebrazione della santa messa conclusiva del festival della dottrina sociale della Chiesa

Il Duomo di Verona ospiterà la celebrazione della santa messa conclusiva del festival della dottrina sociale della Chiesa

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È iniziata oggi la decima edizione del Festival della Dottrina sociale della Chiesa dedicata alla «Memoria del futuro». Memoria del futuro è ricordare che siamo parte di una storia che si muove dentro un grande abbraccio. E’ recuperare l’originaria ispirazione al Bene, rappacificandoci col passato, liberi da nostalgia o rammarico, che diviene terreno fertile per costruire il futuro. E saper guardare anche in un momento storico così difficile con speranza al domani.Un tema che ha come simbolo l’albero di melograno: una pianta presente sin dall’inizio della storia dell’umanità, richiama la potenza della vita; è ben radicato nel terreno, le sue radici sono forti, la sua forza è sinonimo di tenacia nelle difficoltà; offre riparo e i suoi frutti, dai chicchi numerosi e diversi, ci parla di una ricchezza nella diversità.Memoria, dunque, di un lungo cammino che oggi chiama ogni persona, donna e uomo, a guardare avanti, per costruire il futuro, accettando la sfida, come ci chiede papa Francesco nella Fratelli tutti, di «sognare e pensare a un’altra umanità». «Senza memoria non si va mai avanti – ci ricorda papa Francesco – non si cresce senza una memoria integra e luminosa».Il Festival da questa mattina è entrato nel vivo nei territori. 28 città hanno collocato in un luogo simbolico una pianta di melograno alla presenza del vescovo, degli amministratori, degli imprenditori e dei cittadini impegnati nel territorio a vario titolo. È l’inizio di un percorso che si concluderà nel fine settimana a Verona, città che negli anni ha sempre animato l’appuntamento sulla Dottrina sociale della Chiesa, voluto da don Adriano Vincenzi.Da Aosta a Mazara del Vallo, da Asti a Lamezia Terme, da Bologna a Pisa, Roma, Palermo, solo per citare alcune città, incontri e convegni vedranno la partecipazione di realtà produttive, associazioni, cooperative, banche e organizzazioni sindacali, per discutere sui temi in primo piano nel territorio e per proporre delle alternative che siano in sintonia con la Dottrina sociale della Chiesa. A conclusione degli eventi le realtà partecipanti firmeranno una Carta dei valori che guiderà il loro impegno sociale e politico, teso al bene comune, con una particolare attenzione alle vecchie e nuove povertà.

Da giovedì 26 il Festival si celebrerà a Verona, al Palazzo della Gran Guardia in piazza Bra. Il programma delle tre giornate e la celebrazione della messa di domenica mattina, celebrata da Nunzio Galantino, saranno in diretta su Telepace, che curerà le riprese. Tutti gli eventi delle città e le serate di Verona, si svolgeranno nel piano rispetto delle regole previste dal Governo e dalle Regioni, e saranno visibili in streaming sul sito www.dottrinasociale.it e su Telepace. Giovedì sera alle 21,30 l’inaugurazione con il direttore di Avvenire Marco Tarquinio e Helen Alford della Pontificia Accademia delle Scienze sociali. Il tema portante sarà quello dell’«Ecologia integrale, sviluppo economico e democrazia. Il problema dell’emergere di nuovi paradigmi».


Da Palermo un messaggio di speranza. La Missione Speranza e Carità di Palermo ha organizzato questa mattina una iniziativa. A Godrano nel palermitano, Biagio Conte ha messo a dimora 10 cipressi, 5 ulivi, un abete e un cedro, con l’aiuto di volontari e operai del Corpo forestale. La cerimonia è stata preceduta dalla benedizione impartita da don Pino Vitrano. Un albero di melograno, invece, è stato piantumato all’interno del Giardino dei Giusti, area intitolata ai Giusti siciliani dello Shoah. “Questa nostra piantumazione – ha detto fratel Biagio - , è in comunione con l’iniziativa del Festival della Dottrina Sociale della Chiesa di Verona. Un gesto per dare un grande respiro di fratellanza”. Ai propositi di solidarietà e fratellanza auspicati dal Festival, Biagio Conte ha voluto aggiungere un suo personale messaggio di speranza. Ricordando il grande momento di prova che stiamo vivendo a causa della pandemia, il missionario laico ha detto che “non possiamo sottovalutare che peggiore del virus è l’egoismo, l’indifferenza, il razzismo, il materialismo e il consumismo, curiamo questi flagelli. Un prezioso messaggio di incoraggiamento a tutte le istituzioni, alle forze dell’ordine, a tutte le professioni, ai cittadini, alla santa chiesa, alle varie religioni, ai non credenti e a tutte le città e paesi dell’Italia, dell’Europa e del mondo intero”. (Domenico Pantaleo)

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