giovedì 17 agosto 2017
Accordo per sviluppare una piattaforma tecnologica. Fca contribuirà con i suoi ingegneri e i suoi volumi di vendita. Marchionne: «Partnership fondamentale per sinergie ed economie di scala»
Una vettura Bmw a guida autonoma durante un recente test su strada

Una vettura Bmw a guida autonoma durante un recente test su strada

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Fiat-Chrysler si allea con BMW, Intel e Mobileye per lo sviluppo di una piattaforma tecnologica per la guida autonoma che potrà essere adottato da più costruttori a partire dal 2021. Per il Gruppo guidato da Sergio Marchionne si tratta del secondo accordo volto a sviluppare questa tecnologia dopo la collaborazione aperta con Google poco più di un anno fa, e concretizzatosi con la realizzazione dal dicembre scorso negli Stati Uniti dei primi mini-van ibridi Pacifica “targati” Chrysler.

In realtà Fca si inserisce in una collaborazione già in atto tra partner molto forti: i tedeschi di BMW hanno venduto 2,3 milioni di vetture nel 2016 e sono i prima linea per gli investimenti sull’auto autonoma; Intel è il colosso americano dei semiconduttori, e l’israeliana Mobileye (leader mondiale delle tecnologie di visione che sono alla base del sistema della guida senza pilota) è stata a sua volta da poco acquistata da Intel per 15,3 miliardi di dollari. Per intendersi un’operazione che vale circa sei volte l’acquisto di Opel da parte di Psa. L’accordo è stato confermato da Fca in una nota diffusa da Torino, in cui viene indicato che la collaborazione ha l’obiettivo di «mettere su strada 40 veicoli autonomi sperimentali entro la fine del 2017» già annunciato dal Gruppo. Le parti hanno sottoscritto un memorandum d’intesa con l’intenzione di far leva sui reciproci punti di forza, capacità e risorse per migliorare la tecnologia della piattaforma, aumentare l’efficienza dello sviluppo e ridurre il tempo di immissione sul mercato.

Da livello 3 a livello 5

Uno dei fattori che consentirà di raggiungere questi obiettivi sarà la collocazione di ingegneri Fca in Germania e negli Stati Uniti. Il Gruppo di Marchionne contribuirà infatti con risorse di ingegneria e altri supporti tecnici ed esperienziali, nonché con i suoi significativi volumi di vendita, la sua portata geografica e la lunga esperienza sul mercato nord americano. Il protocollo d’intesa prevede la creazione di una piattaforma tecnologica per la guida autonoma che abiliterà sistemi di livello 3 (cioè automazione parziale, con il conducente ancora chiamato a sorvegliare la strada e a prendere decisioni in merito alla guida), livello 4 (autonomi, ma dotati di volante e pedali) e livello 5 (il massimo previsto dalla scala Sae – l’ente di normazione dell’industria automobilistica – con vetture cioè senza comandi). La piattaforma, precisa la nota, “potrà essere impiegata da diversi costruttori automobilistici nel mondo, pur mantenendo inalterata l’identità specifica dei rispettivi marchi”.

Marchionne: «Accordo fondamentale»

L’amministratore delegato di Fca ha ribadito che «per migliorare la tecnologia di guida autonoma è fondamentale dar vita a partnership tra produttori di autoveicoli e fornitori di tecnologia e componenti». Fiat-Chrysler con la collaborazione annunciata con BMW, Intel e Mobileye, «potrà beneficiare direttamente delle sinergie e delle economie di scala che sono possibili quando le aziende si alleano con una visione e un obiettivo comuni», ha aggiunto Marchionne. Anche secondo il presidente del consiglio di gestione di BMW, Harald Krüger, «i due fattori che rimangono fondamentali per il successo della collaborazione sono l’eccellenza senza compromessi nello sviluppo e la scalabilità della nostra piattaforma di guida autonoma. Con Fca come nostro nuovo partner - ha aggiungo il manager tedesco - rafforziamo il nostro percorso per creare con successo la più rilevante soluzione avanzata, trasversale ai costruttori automobilistici, per i livelli da 3 a 5 sul piano globale».

La notizia dell’alleanza segue le indiscrezioni di due giorni fa relative ad un interesse cinese per l’acquisto di Fca. Interesse che i quattro potenziali acquirenti asiatici (Great Wall Motors, Dongfeng, Geely e Guangzhou Automobile), secondo quanto riporta il giornale finanziario Jingji Guancha Bao (Economic Observer), hanno negato che esista. Smentita che tuttavia non ha influito sul nuovo balzo del Gruppo in Piazza Affari. Ieri Fca ha aperto le contrattazioni a +4,24%, tra scambi sempre brillanti, per chiudere con un+2,64%, a 10,9 euro. Il titolo da venerdì scorso segna una crescita di oltre l’11%.

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