venerdì 15 aprile 2011
Con l’introduzione del «Fattore Famiglia» si creerebbero dai 150 ai 200 mila nuovi posti di lavoro, mentre ben un milione di nuclei con figli uscirebbe dalla fascia di povertà. Le stime dei tributaristi sui benefici della proposta elaborata dal Forum.
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Il calcolo matematico applicato all’economia arriva finalmente a fotografare il benefico effetto sulla crescita di un sistema fiscale che tratti equamente le famiglie con figli. A darne una rappresentazione numerica è una ricerca realizzata da Unitelma Sapienza insieme all’associazione nazionale dei tributaristi Lapet, presentata ieri nel convegno promosso con il Forum delle famiglie "Se hai dei figli devi pagare meno".In conseguenza della introduzione del Fattore Famiglia, la proposta elaborata dal Forum, si creerebbero 150/200 mila nuovi posti di lavoro, mentre ben un milione di nuclei con figli uscirebbe dalla soglia di povertà. E inoltre si registrerebbe una ripresa in tutti i comparti, in particolare nell’edilizia a cui andrebbe il 44% delle nuove disponibilità di consumo. Infatti la forte propensione alla spesa delle famiglie con figli (il 25% per alimenti) diviene l’emento strategico per la crescita, ritorcendosi positivamente anche sull’«investimento» (questa è l’espressione da usare e non «costo») di 16,9 miliardi di euro comportato da mancati introiti dello Stato per l’introduzione del Fattore. Lo stanziamento iniziale, infatti, finirebbe per contrarsi a circa 10 miliardi per le ricadute positiva su Iva e Irpef. Si tratta di prime stime suscettibili di ulteriori miglioramenti con una calcolo disaggregato dell’apporto dei singoli settori di attività, che Lapet intende realizzare.«Di certo le somme stanziate, che possono anche essere graduate nel tempo, non andrebbero sui conti svizzeri, ma sarebbero immediatamente reinvestite nel sistema economico», ha assicurato il presidente del Forum, Francesco Belletti, ribadendo che il FattoreFamiglia è «equo, di semplice applicazione e conveniente per l’intera economia. È lecito dunque aspettarsi che già nella prossima Finanziaria ci siano novità in questo senso». Tra l’altro, la proposta «nata nell’associazionismo sociale ha reso possibile un forte dialogo con i partiti, evitando però le conflittualità ideologiche».«È necessario e urgente mettere in campo degli interventi di sostegno alle famiglie ed in particolare di quelle con figli per il bene delle famiglie stesse e dell’intera società», ha detto il presidente di Lapet, Roberto Falcone, richiamando l’attenzione sulla riduzione della propensione al risparmio, e la contrazione dei consumi e lo sbilanciamento demografico. «I costi del riequilibrio necessario per sostenere spesa previdenziale e sanitaria, gravano sulle spalle di un piccola percentuale di italiani», ha constatato il presidente dell’Udc, Rocco Buttiglione, indicando un fisco a misura di famiglia come l’unico modo per porre rimedio a questa grave ingiustizia.Le risorse per realizzare il FattoreFamiglia, ha sostenuto il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Carlo Giovanardi, «si trovino spostando la spesa sociale» e «riequilibrando il carico fiscale tra chi ha figli e chi non ce li ha». Giovanardi, sollecitando anche la reintegrazione della dotazione del suo comparto, ha ammonito: «Se la famiglia non diviene una priorità rischiamo la scomparsa della nazione italiana, e con essa della generosità necessaria a confrontarsi con l’immigrazione».
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