giovedì 8 giugno 2023
Riviste al ribasso le stime sul Pil con un -0,1% per il periodo gennaio-marzo. L'Italia mette a segno una delle performance migliori: +0,6% a livello tendenziale e +1,9% a livello congiunturale
L'Eurozona è entrata in recessione tecnica dopo due trimestri negativi
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L'Eurozona è entrata in recessione tecnica nel primo trimestre 2023, a seguito di una contrazione dello 0,1% registrata per due trimestri consecutivi. Nel primo trimestre dell'anno il Pil nei 20 Paesi dell'Eurozona è diminuito dello 0,1% rispetto al trimestre precedente, nell'insieme dell'Ue si è invece registrato un aumento dello 0,1%. L’Eurostat ha comunicato oggi il nuovo dato rivedendo al ribasso le sue stime precedenti che erano di un +0,1% per l’Eurozona e di +0,2% per la Ue. Nell'ultimo trimestre del 2022 il Pil era diminuito dello 0,1% nell'Eurozona e dello 0,2% nell'Ue. Rispetto al primo trimestre del 2022, invece, la crescita è stata dell'1% in entrambe le zone.

Sul trimestre, gli aumenti maggiori sono stati osservati in Polonia (+3,8%) e Lussemburgo (+2%). L'Italia ha fatto registrare una crescita tendenziale dello 0,6% e dell’1,9% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Segno negativo per la Germania con un -0,3%, le performance peggiori sono quelle dell’Irlanda (-4,6%) e della Lituania (-2,1%).

Bilancio positivo invece per l’occupazione. Il numero delle persone occupate nell'Eurozona è aumentato dello 0,6% del primo scorcio del 2023 rispetto al trimestre precedente. Nell'insieme dell'Ue è salito dello 0,5%. Rispetto a un anno prima, l'occupazione è aumentata dell'1,6% in entrambe le zone. L’Eurostat ha confermato la stima flash di maggio per i venti Paesi della zona euro, e correggendo invece al ribasso quella per la Ue (+0,5% invece di +0,6%). Nel primo trimestre del 2023, l'Estonia (+4,4%), Malta (+2,9%) e l'Irlanda (+1,6%) hanno registrato la crescita più elevata dell'occupazione rispetto al trimestre precedente. L'Italia ha fatto segnare un aumento dello 0,8% e del 2,2% a livello annuo. Le diminuzioni più importanti sono invece state registrate in Lituania (-1,5%), Romania (-1,1%) e Grecia (-0,3%).

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