mercoledì 27 luglio 2022
La risposta al ricatto russo: dal taglio del 15% dei consumi rispetto alla media degli ultimi 5 anni (con "sconto" dell'8% a Italia e Spagna)
Accordo europeo sul gas: ecco cosa prevede in 10 punti

Ansa

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C’è l’accordo sul taglio dei consumi del gas in vista di un possibile stop russo: ieri i ministri Ue competenti per l’Energia, riuniti a Bruxelles per un consiglio straordinario, hanno approvato l’ultima proposta di compromesso della presidenza ceca dell’Ue. Con una dichiarazione della Commissione Europea sullo studio di tagli dei prezzi del gas. Un accordo che introduce molta flessibilità per andare incontro alle varie esigenze nazionali, annacquando le proposte iniziali della Commissione. E che giunge mentre si intensificano i segnali negativi da parte russa, dopo l’annuncio, due giorni fa di Gazprom, di una riduzione al 20% della capacità (contro il 40% degli ultimi mesi) del gasdotto NordStream1.
Ecco i 10 punti principali dell'accordo.

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Taglio del 15% dei consumi, rispetto alla media degli ultimi cinque anni, tra il primo agosto 2022 e il 31 marzo 2023. Volontario, diventa però obbligatorio in caso della dichiarazione dello stato di allerta per grave crisi energetica.



2

L’allerta può essere proposta dalla Commissione Europea se ritiene vi siano le condizioni (insufficiente offerta di gas o eccessiva richiesta per un inverno molto freddo) o se lo chiedono almeno cinque Stati membri. A decidere sull’effettiva attuazione saranno gli Stati Ue a maggioranza qualificata.



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Per l’Italia, insieme a Spagna e Portogallo, c’è uno «sconto» dell’8% (dunque riduzione solo del 7% e non del 15%) per via del basso livello di interconnessione con il resto dell’Ue.


4 L’Italia potrebbe beneficiare anche di sconti legati al livello di scorte di gas, se sono superiori a quanto richiesto dalla normativa Ue (è il caso della Penisola).

5 Le isole (Irlanda, Cipro e Malta) sono esentate in quanto non connesse con la rete energetica Ue e dunque non possono eventualmente aiutare altri Stati in difficoltà.

6 Possibile esenzione anche per le repubbliche baltiche: sono ancora connesse, come ai tempi dell’Urss, alla rete elettrica russa. Se Mosca decide di tagliarle fuori, devono poter usare tutto il gas necessario per produrre energia.

7 Possibili sconti per i Paesi come la Francia che nel 2021 hanno dovuto aumentare oltre l’8% i consumi di gas per produrre energia (Parigi ha dovuto chiudere metà delle centrali nucleari per manutenzione).

8 Esenzioni trasversali per settori vitali, come la siderurgia e la chimica.

9 La normativa d’emergenza resta in vigore un anno, ma può esser prorogata.

10 In una dichiarazione separata, la Commissione Europea promette di star svolgendo «lavoro urgente» sulla fattibilità di tetti ai prezzi del gas nonché sulla riforma del mercato dell’elettricità, i cui prezzi sono tuttora legati a quelli del gas.


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