lunedì 30 gennaio 2023
Al Consiglio Agrifish dei ministri dell'Agricoltura Italia, Francia e Spagna guidano la rivolta contro la scelta dell'Irlanda di scoraggiare l'uso di alcolici con avvertenze sui danni alla salute
Il ministro dell'Agricoltura Lollobrigida durante il question time alla Camera su etichette vino

Il ministro dell'Agricoltura Lollobrigida durante il question time alla Camera su etichette vino - Ansa

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Si allarga il fronte dei Paesi contrari al progetto irlandese di introdurre avvertenze sul cancro sulle bottiglie di vino, con la speranza di far passare i rappresentanti del governo di Dublino su posizioni più morbide, avvicinandoli a Bruxelles. Non solo Italia, Francia e Spagna, ma anche Portogallo, Danimarca, Repubblica Ceca, Slovacchia e Ungheria potrebbero unirsi per fare pressione sulla Commissione Europea. Nei giorni scorsi il ministro dell'agricoltura Francesco Lollobrigida aveva fatto riferimento al lavoro che Roma, Parigi e Madrid stavano facendo per arrivare a un documento comune.I canali diplomatici si sono attivati nelle scorse settimane arrivando a coinvolgere altri cinque Paesi scettici sulla compatibilità tra le regole del mercato interno e le norme che Dublino vorrebbe emanare, a maggior ragione da quando la Commissione ha annunciato misure Ue in materia. L'iniziativa degli otto Paesi potrebbe concretizzarsi già oggi in occasione del Consiglio Agrifish, la riunione mensile dei ministri dell’Agricoltura dell’Ue a Bruxelles.

Il ministro Lollobrigida parteciperà al Consiglio Agrifishl è incontrerà l'omologo irlandese Charlie McConalogue. "Gli esporrò le nostre ragioni fiducioso di ritrovare i punti di condivisione e superare le diverse vedute. Lo aiuterò anche regalandogli una bottiglia di vino in modo che possa constatare che non abbiamo alcuna intenzione di danneggiargli la salute" aveva annunciato Lollobriogida nei giorni scorsi. "Non accetteremo mai i sistemi di etichettatura degli alimenti che, come il Nutriscore (etichetta a semaforo, ndr.), producono effetti discriminatori verso le eccellenze alimentari, di cui e noi siamo tra i produttori, alterando il mercato e condizionando le persone, che vengono definite consumatori finali ma che noi riteniamo invece detentori della possibilità di scegliere tra prodotti di qualità, in nome di una informazione corretta e approfondita". Senza danneggiare, aggiunge Lollobrigida "le economie e le imprese" collegate a queste eccellenze "da difendere proprio difendendo la capacità di discernimento che deve essere garantita alle persone e ai cittadini di Europa e del mondo ai quali offriamo, attraverso i nostri prodotti, non solo eccellenze ma anche potenziali fattori di benessere".

A schierarsi apertamente contro l'etichetta anti-alcol sono stati oggi i ministri spagnolo e francese. "La questione dell'etichettatura degli alcolici va risolta all'interno dell'Ue, "ogni approccio unilaterale sinceramente non mi sembra adatto" ha detto il ministro spagnolo dell'agricoltura Luis Planas arrivando al Consiglio a Bruxelles. "Dobbiamo preservare il mercato unico e questo vuol dire avere un approccio comune - ha detto Planas - abbiamo rispetto delle competenza degli Stati membri in materia di salute però qui stiamo regolamentando un prodotto alimentare riconosciuto dal Trattato di funzionamento dell'Ue, abbiamo chiesto alla Commissione di pronunciarsi su questo tema, so che c'è un gruppo di Stati membri che pensa a un ricorso al Wto, ma questo è un problema che dobbiamo risolvere in famiglia, all'interno dell'Ue e ogni approccio unilaterale sinceramente non mi sembra adatto". "Ci sono già delle campagne di sensibilizzazione sul consumo moderato di alcolici in corso in tutti i Paesi, l'idea di aggiungere altro non ci sembra equilibrata e su questo siamo in disaccordo con gli amici irlandesi" ha aggiunto il ministro francese dell'agricoltura Marc Fesneau arrivando al Consiglio Ue. "Poi vedremo il dibattito, ma sul tema la Francia è sulla posizione già espressa dal mio collega spagnolo e italiano", ha sottolineato Fesneau.

Nel mirino la bozza di regolamento irlandese per l’etichettatura dei prodotti alcolici – nello specifico la sezione 12 del Public Health (Alcohol) Act 2018 – che prevede che i prodotti alcolici abbiano in etichetta scritte di avvertimento sulla salute simili a quelle utilizzate per le sigarette. Tra queste, “Bere alcolici provoca malattie del fegato”, oppure “Esiste un legame diretto tra alcol e tumori mortali”, o ancora un simbolo che informa i consumatori del pericolo del consumo di alcol in gravidanza. A preoccupare il silenzio della Commissione europea che non è intervenuta dopo la notifica formale irlandese. Procedura che dal punto di vista procedurale, vale come tacito consenso al piano.

Non è la prima volta che il governo italiano mette in piedi una sorta di “diplomazia alimentare” nei corridoi di Bruxelles, visto che negli ultimi anni si è mopbilitato per bloccare l’approvazione a livello UE dell’etichettatura nutrizionale a colori ‘Nutri-score’ con diverse iniziative, tra cui eventi di alto livello e la costruzione di coalizioni con altri Stati membri.

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