lunedì 22 maggio 2023
Messaggi sui rischi per la salute sulle bottiglie di vino, birra e liquori. Il 21 giugno dibattito al Wto. Tredici paesi Ue contrari alla norma, tre i ricorsi presentati dai produttori
L'etichetta anti-alcol è legge: l'annuncio del ministro Donnelly
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Il ministro irlandese della Salute Stephen Donnelly ha convertito in legge il regolamento che prevede l'etichettatura degli alcolici con avvertenze sanitarie. Primo esempio in Europa la legge prevede che le etichette dei prodotti alcolici indichino il contenuto calorico e i grammi di alcol e contengano avvertenze sul rischio del consumo durante la gravidanza e sui rischi di malattie del fegato e tumori mortali. La legge si applicherà dopo un periodo di transizione di tre anni, dal 22 maggio 2026. "Sono lieto che siamo il primo paese al mondo a compiere questo passo e introdurre un'etichettatura sanitaria completa dei prodotti alcolici - ha dichiarato Donnelly - non vedo l'ora che altri paesi seguano il nostro esempio".

L'etichettata irlandese sugli alcolici ha sollevato le critiche di diversi Stati e dei produttori di bevande alcoliche perché una barriera agli scambi commerciali, "ingiustificata e sproporzionata". La Commissione europea ha dato il via libera per silenzio-assenso. L'etichetta è contestata da 13 Stati Ue tra cui Italia, Francia e Spagna, e da un numero crescente di partners internazionali come Cuba, Usa, Canada, Cile, Australia e Regno Unito. Le critiche sono sulla mancanza di sfumature di messaggi come "bere alcol causa malattie del fegato", la comunicazione del tenore di alcol in grammi invece che nello standard internazionale del volume alcolico, le indicazioni delle calorie per contenitore invece che per 100ml. Tutte "barriere tecniche al commercio" che l'Irlanda non ha debitamente giustificato, è l'accusa. La questione sarà affrontata al Wto il 21 giugno. I ricorsi dei produttori Ue mirano a impedire qualsiasi fuga in avanti a livello nazionale prima che la Commissione, come annunciato nel Piano anti-cancro, avvii il dibattito su "un quadro normativo armonizzato e scientificamente appropriato" sulle etichette degli alcolici.

Due settimane fa le associazioni europee e nazionali di produttori di vino, birra e distillati hanno presentato reclami ufficiali alla Commissione Ue perché apra una procedura di infrazione contro l'Irlanda. Il Comitato europeo delle imprese del vino (Ceev), Brewers of Europe e Spirits Europe ha depositato tre ricorsi. Iniziative a cui si è aggiunta quella delle Federvini e quella annunciata dalla Confagricoltura, mentre l'Unione Italiana Vini ha reso noto che "sostiene l'iniziativa della Ceev" e altre azioni potrebbero essere intraprese nei prossimi giorni. Le associazioni dei produttori di alcolici non contestano le motivazioni di salute pubblica del governo di Dublino, quanto l'etichetta in sé, "ingiustificata e sproporzionata". Per affrontare l'abuso di alcol "esistono chiaramente altre opzioni idonee e meno restrittive" rispetto a quella scelta dall'Irlanda, commenta il direttore di Spirits Europe Ulrich Adam.

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