mercoledì 1 marzo 2017
In tre anni 12mila dipendenti in meno per le prime cinque banche italiane. il sindacato Fabi chiede un contratto nuovo per stare dietro all'evoluzione del settore
Un vecchio sportello bancario

Un vecchio sportello bancario

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L’Università di Pisa ha la sua banca e sicuramente è il primo ateneo in Italia (e forse nel mondo) ad averne una. Non è una banca sua di proprietà, ma è sua perché è rivolta esclusivamente ai suoi addetti: ai docenti, agli assegnisti, ai dottorandi, agli impiegati e ai familiari. Si chiama Banca Unipi ed è un progetto che l’università toscana ha realizzato insieme alla Banca di Pisa e Fornacette Credito Cooperativo e a BccForWeb.

Banca Unipi è una piattaforma digitale che offre servizi bancari, compreso il trading online, la gestione patrimoniale e la consulenza su mutui, assicurazioni e previdenza. Segno di quanto rapidamente si sta evolvendo il mondo del credito, che essendo sempre meno legato alle filiali fisiche (per quanto la Bcc pisana con i suoi venti sportelli sia una classica banca di territorio) può esplorare business nuovi come le banche fatte su misura per le università.

Gli esuberi del settore bancario italiano

Il settore si evolve ma non tutti riescono a restare a bordo. Nell’evoluzione digitale del credito c’è infatti sempre meno posto per il “vecchio” bancario. La Fabi, che è il sindacato di categoria, ha messo insieme i piani di esuberi e ridimensionamento del triennio 2013-2015 per i primi cinque gruppi bancari italiani (Unicredit, Intesa Sanpaolo, Mps, Ubi e Banco Popolare) ed è arrivato a contare 12.717 dipendenti in meno, con il totale sceso da 183.892 a 171.175 dipendenti.

Più della metà dei tagli, 7mila, sono del solo Monte dei Paschi, mentre Intesa Sanpaolo, che conta un saldo tra entrate e uscite negativo per sole 90 unità, è la più stabile. Gli esuberi complessivi, in realtà, sono anche di più di quei 12mila, perché nel conto totale degli addetti rientrano anche le 6.400 assunzioni ottenute «grazie agli accordi con le associazioni sindacali di categoria» rivendica la Fabi. Nell’intero settore bancario tra il 2013 e il 2015 sono usciti attraverso pensionamenti e prepensionamenti volontari e incentivati 32.096 dipendenti mentre sono entrati 21.574 giovani.

La crescita del mobile banking in Italia

È chiaro che dalle banche escono professionalità più vecchie, come gli addetti allo sportello (nei primi nove mesi del 2016 sono state chiuse mille filiali italiane, il doppio delle chiusure dell'intero 2015), ed entrano ragazzi e ragazze con capacità nuove, per lo più digitali, visto che la preferenza dei clienti per l’online banking è ormai consolidata. Secondo le ultime rilevazioni dell’Abi usano i servizi “a distanza” 25,2 milioni di italiani, mentre 5,5 milioni sfruttano i servizi bancari in “mobilità”, ad esempio attraverso lo smartphone.

Davanti a questa evoluzione serve un contratto nazionale diverso da quello attuale, che va in scadenza nel 2018, avverte il segretario del sindacato, Lando Maria Sileoni: per la Fabi occorrerebbe un contratto unico per i dipendenti delle banche e delle assicurazioni, che includa anche gli addetti delle Bcc e i promotori finanziari, dato che gli istituti di credito stanno allargando lo spettro delle loro attività. L’Associazione bancaria è pronta a ragionarci, ha promesso il presidente Antonio Patuelli.



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